Comitato economico e sociale europeo, audizione di Maurizio Martucci: “l’Europa fermi il 5G, ha tutto per farlo!”

L’impatto sociale ed ecologico dell’ecosistema 5G” è il tema dell’audizione di esperti al Comitato economico e sociale (CESE) prevista per Martedì 20 Luglio 2021. A rappresentare le istanze dell’Alleanza Europea Stop 5G e dell’Alleanza Italiana Stop 5G ci sarà il portavoce Maurizio Martucci. Istituito dal Trattato dell’Unione Europea con funzioni consultive, il CESE assiste il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione. Composto da 329 membri, annovera datori di lavoro, sindacalisti e rappresentanti delle organizzazioni sociali, sindacali, economiche e culturali. L’audizione sul 5G confluirà nel parere di iniziativa TEN/746 e sarà un’occasione per scambiare idee con le parti interessate della società civile e la Commissione europea sull’importante tema dell’impatto sociale ed ecologico dell’ecosistema 5G. Presieduta da Laurențiu Plosceanu, l’audizione si inserisce nella relazione presentata dal rumeno Dumitru Fornea, riunendo rappresentanti della Commissione Europea, Organizzazione Mondiale della Sanità, lo STOA del Parlamento Europeo, la controversa e discussa Commissione Internazionale sulla Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti (ICNIRP) ed ETNO (European Telecommunications Network Operators’ Association), la lobby dell’industria telefonica che nel 2019 ha investito ben 1 milione di euro in sola attività lobbistica con gli europarlamentari di Bruxelles. Il gruppo Stop 5G Romania si è attivato per consentire la presenza anche dell’Alleanza Europea Stop 5G-

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Fornirò documenti, contenuti e materiale utile al CESE per far comprendere le anomalie e i lati oscuri del 5G – afferma Maurizio Martucci, autore del libro inchiesta sul wireless di quinta generazionechiederò all’Europa di fermare il 5G con una moratoria internazionale, ribadendo la stessa richiesta fatta nel 2019 all’interno di un workshop e di una conferenza stampa organizzata a Bruxelles. Nonostante il 5G sia privo di studi preliminari sugli effetti ambientali perché l’industria non li ha condotti, tantomeno gli enti pubblici li hanno finora eseguiti e il Commissario europeo per l’economia e la società digitale ha persino affermato che non sono necessari, il Commissario al Mercato Interno ha però detto che il 5G si basa esclusivamente su impegni politici e che quindi non è un obbligo di legge, motivo per cui – per evitare che i cittadini siano trasformati in cavie umane – è fondamentale che l’Europa adotti al più presto una moratoria internazionale, visti i recenti risultati emersi dallo STOA, l’attesa riclassificazione della cancerogenesi delle radiofrequenze da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro e la mole schiaccianti di prove in letteratura biomedica sugli effetti biologici e il danno da onde elettromagnetiche alla persona, compresa l’elettro-iper-sensibilità Sempre lo STOA ha poi confermato l’inaffidabilità della Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non ionizzanti, tanto che il Commissario per la salute e la sicurezza alimentare si è impegnato a rivedere le linee guida ICNIRP. Questo significa rivedere l’intero processo sinora sostenuto dalla Commissione europea”.

Tra i 13 membri del gruppo di studio CESE c’è anche l’italiano Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori: “siamo convinti che i cittadini abbiamo il diritto di essere informati in maniera trasparente e adeguata su quale impatto possano avere le nuove tecnologie sulla loro salute e sull’ambientele parole di Mostaccio nell’adesione del Disconnessi Day promosso dall’Alleanza Italiana Stop 5G Ci rifiutiamo di essere cavie inconsapevoli in nome di interessi lobbistici. La politica è chiamata ora ad una moratoria a tutela della salute collettiva attuando il principio di precauzione e all’attivazione della comunità scientifica, quella indipendente, per dare nel più breve tempo possibile risposte sui rischi legati al 5G con studi che ne accertino o no la pericolosità“.

Lo scopo del parere promosso dal CESE è quello di:

  • identificare proposte per migliorare il quadro legislativo, le disposizioni legali concordate e globali per regolamentare coloro che si assumeranno la responsabilità legale di influenzare la vita o la proprietà a seguito dell’esposizione al 5G – per quanto riguarda le infrastrutture sia terrestri che spaziali – e sanzioni in caso di mancato rispetto della legge;
  • riflettere sulla necessità di creare nuovi standard di sicurezza basati sull’esposizione cumulativa, che coprano non solo la potenza rilasciata in un dato momento, ma anche la durata dell’esposizione, la frequenza, la larghezza di banda, la modulazione di frequenza, la forma d’onda, l’ampiezza dell’impulso e proprietà più significative dal punto di vista biologico;
  • cercare di migliorare le procedure di pianificazione locale imponendo nuovi limiti specifici alle emissioni di campi elettromagnetici (CEM), a seconda delle specificità dell’area coperta (densità di popolazione e traffico, architettura, potenziale di onde radio, riflessione su aree sensibili, ecc.) ;
  • affrontare la necessità di educare le popolazioni sull’uso eccessivo della tecnologia e sull’inquinamento da campo elettromagnetico generato sia dalle antenne che da qualsiasi dispositivo portatile connesso alla rete di comunicazione;
  • esaminare la necessità di fornire informazioni ai cittadini, inclusi insegnanti e medici, sui rischi per la salute (per adulti e bambini) causati dalle radiazioni a radiofrequenza (RF) e sul perché e come evitare le comunicazioni wireless e le stazioni base, specialmente all’interno o vicino agli asili nido , asili nido, scuole, ospedali, case e posti di lavoro.
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