Raz Degan: “precauzione per il Covid19 ma non per il 5G, perchè? manca solo il chip dentro di noi”

Sempre più artisti, personaggi pubblici e del mondo dello spettacolo escono allo scoperto dichiarandosi contrari al 5G e all’overdose di inquinamento elettromagnetico. Dopo Romina Power e Miguel Bosè, adesso tocca all’attore, regista e personaggio televisivo Raz Degan. Sul suo profilo Facebook ha infatti denunciato i pericoli del 5G, chiedendosi il motivo per cui il Governo Conte applichi il principio di precauzione per il Covid 19 e non per l’Internet delle cose. E se Romina Power s’è detta contraria al 5G pubblicando su Twitter la copertina il libro d’inchiesta di Maurizio Martucci, Raz Degan cita invece il test sperimentale sugli insetti promosso in Abruzzo nell’ambito Giornata Mondiale Stop 5G organizzata a Gennaio dall’Alleanza Italiana Stop 5G.

“Di controsensi ce ne sono tanti di questi tempi… ma per me non è chiara una cosa: da un lato ci mettono in quarantena, per principio di “precauzione” contro il virus. Ma poi, dall’altra, ignorando lo stesso principio (che é un indubbio principio scientifico), stanno istallando sempre più antenne #5G.


Il 5G, per chi non lo sapesse, significa “Quinta generazione”, ed è appunto il nuovo sistema che farà funzionare i nostri cellulari: ci darà connessioni così veloci, che non riusciremo neanche a stargli dietro… Ma non ci é dato sapere il prezzo da pagare in termini di salute. Il 5G per funzionare ha bisogno di antenne densamente raggruppate. Lí dove c’era un’antenna adesso ce ne saranno cinque. E queste antenne trasmetteranno con onde elettromagnetiche molto più intense (fino a 60 Ghz). É stato fatto uno studio sugli insetti più resistenti del mondo (le blatte). Immersi in un campo come quello del 5G, hanno smesso di riprodursi, di mangiare e hanno assunto comportamenti anomali, come darsi in pasto ai loro predatori. Le blatte, lo ricordo, resistono alle radiazioni atomiche… sono una specie molto resistente, eppure… sembrano soccombere al 5G. Mi aspetto che siano stati fatti studi sugli esseri umani, prima di metterle in funzione. Ma l’Istituto superiore della sanità ha dichiarato in un suo rapporto del 2019: “Una valutazione adeguata dell’impatto di questa nuova tecnologia (5G) potrà essere effettuata solo a seguito di una conoscenza dettagliata degli impianti e della loro distribuzione sul territorio.”
Ops il principio di precauzione se n’è andato a farsi benedire. Prima le installiamo e dopo vediamo se fanno male. Strano veramente.

Dov’è la task force governativa per proteggerci dal 5G mi chiedo? Sarà forse la stessa? E mi chiedo poi, il fine è sempre quello di salvaguardare il nostro benessere, oppure quello dei grandi gestori di telefonia?


La domanda più banale è “a qual prezzo dobbiamo passare a una connettività sempre più potente?” Al prezzo della nostra vita? Così possiamo velocemente scaricarne un’altra, più sofisticata e più obbediente? Manca solo un chip dentro di noi, e così veramente potremmo essere sempre connessi.”

Raz Degan

RIPRODUZIONE CONSENTITA, CITANDO LA FONTE

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5 commenti

  1. 5G è libertà il covid è una malattia!!! ricardatevi che c’è ancora territorio nazionale dove la linea internet (decente) è ancora un sogno!!!!

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