ESCLUSIVO – Sindaci Stop 5G, ecco la prima ordinanza d’Italia di sospensione. E la lista delle 13 delibere di giunta e mozioni comunali per la precauzione.

Si incrementa nella consapevolezza dei rischi socio-sanitari la lista delle amministrazioni italiane Stop 5G. Se una sessantina tra Regioni, Province autonome e Comuni si stanno interrogando sui lati oscuri del 5G, come in Belgio (regione federale di Bruxelles) e Svizzera (tre cantoni) anche in Italia si posa la moratoria e sono già 13 i Comuni che hanno approvato delibere di Giunta Comunale o mozioni di Consiglio Comunale Stop 5G. Non solo, come annunciato dal Sindaco Franca Biglio (presidente anche dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia) nel recente convegno nazionale Stop 5G de L’Aquila promosso dall’alleanza italiana Stop 5G nell’ambito delle giornate di mobilitazione nazionale unitaria per la moratoria e la precauzione, richiamato il ruolo di massima autorità sanitaria territoriale il primo cittadino del centro piemontese di Marsaglia (Cuneo) ha emanato la prima ordinanza d’Italia Stop 5G,  mentre in Campania a San Gregorio Matese (Caserta) il Sindaco Giuseppe Carmine Mallardo ha vietato l’installazione di antenne 5G sul suo territorio comunale.

In esclusiva, OASI SANA riporta la lista dei 13 Comuni Stop 5G e in versione integrale testi e documenti dell’ordinanza di sospensione e divieto d’installazione antenne.

  1. Roma Capitale Municipio XII MOZIONE APPROVATA
  2. Comune di Firenze MOZIONE APPROVATA
  3. Comune di Rocca di Papa (Roma) DELIBERA APPROVATA
  4. Comune di Savignano Irpino (Avellino) DELIBERA APPROVATA
  5. Comune di Viareggio (Lucca) DELIBERA APPROVATA
  6. Comune di Cinto Euganeo (Padova) DELIBERA APPROVATA
  7. Comune di Cervaro (Frosinone) DELIBERA APPROVATA
  8. Comune di Fresagrandinaria (Chieti) MOZIONE APPROVATA
  9. Comune di Conca Casale (Isernia) MOZIONE APPROVATA
  10. Comune di Marsaglia (Cuneo) MOZIONE APPROVATA
  11. Comune di Sesto Fiorentino (Firenze) MOZIONE APPROVATA
  12. Comune di Campiglia Cervo (Biella) DELIBERA APPROVATA
  13. Comune di San Gregorio Matese (Caserta) DIVIETO DEL SINDACO AL 5G

ORDINANZA DI SOSPENSIO DEL 5G

IL SINDACO DI MARSAGLIA (CUNEO)

Visto che il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ad esito della consultazione pubblica avviata con la delibera n. 89/18/CONS, ha approvato con delibera n. 231/18/CONS le procedure per l’assegnazione e le regole per l’utilizzo delle frequenze disponibili nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz per sistemi di comunicazioni elettroniche di quinta generazione (5G);

che il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, anche dette onde millimetriche, che comportano due implicazioni principali: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessita di un maggior numero di ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio;

 che le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che, inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di miglia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2G, 3G, 4G oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi;

 che il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Commissione europea, affermando come il “5G lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche” ha evidenziato un chiaro segnale agli Stati membri, soprattutto all’Italia, sui pericoli socio-sanitari derivabili dall’attivazione ubiquitaria del 5G (che rileva gravissime criticità, in parte sconosciute sui problemi di salute e sicurezza dati) confermando l’urgente necessità di un intervento normativo nei riguardi della diffusione di tale nuova tecnologia 5G;

che è stato dimostrato in quattro studi (Rea 1991 Havas 2006, 2010, McCarty et al. 2011) che è possibile identificare persone con ipersensibilità elettromagnetica e dimostrare che possono essere testati usando risposte obiettive, misurabili, dimostrando che questi soggetti sono realmente ipersensibili se confrontati con i normali controlli;

che altri studi dimostrano che ci sono veri e propri cambiamenti fisiologici nei soggetti con Elettrosensibilità e che due studi (De Luca, Raskovic, Pacifico, Thai, Korkina 2011 e Irigaray, Caccamo, Belpomme 2018) hanno dimostrato che le persone elettrosensibili hanno alti livelli di stress ossidativo e una prevalenza di alcuni polimorfismi genetici, che potrebbero suggerire una predisposizione genetica;

che il Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e l’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione n° 1815 del 2011 hanno richiamato gli stati membri a riconoscere l’Elettrosensibilità come una disabilità, al fine di dare pari opportunità alle persone che ne sono colpite;

che, riscontrati gli “effetti nocivi sulla salute umana”, il 15 Gennaio 2019 il TAR del Lazio ha quindi condannato i ministeri di salute, ambiente e pubblica istruzione a promuovere un’adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, mentre una serie di sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale e italiana attestano il danno da elettrosmog, l’elettrosensibilità e il nesso causale telefonino=cancro, anche oltre ogni ragionevole dubbio (Cassazione 2012), tanto che note compagnie internazionali di assicurazione come Swiss Re e Llyoid’s non ne coprono più il danno;

che spetta al Sindaco la responsabilità penale, civile, amministrativa, di accertarsi nelle competenti sedi, per le conseguenze di ordine sanitario, che dovessero manifestarsi a breve, medio e lungo termine nella popolazione residente nel territorio comunale;

che spetta al Sindaco, nella Sua veste di ufficiale di Governo e massima autorità sanitaria locale in ossequio all’art. 32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art. 3‐ter del D. L.vo n. 152/2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibile per i cittadini di adottare le migliori tecnologie disponibili e di assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile, eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione;

che nel 2011 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo e che l’1 novembre 2018 il National Toxicology Program ha diffuso il rapporto finale di uno studio su cavie animali dal quale è emersa una «chiara evidenza che i ratti maschi esposti ad alti livelli di radiazioni da radiofrequenza, come 2G e 3G, sviluppino rari tumori delle cellule nervose del cuore». Il rapporto aggiunge anche che esistono anche «alcune evidenze di tumori al cervello e alle ghiandole surrenali». E qui si sta parlando ancora di 2G e 3G, ma ora si vuol introdurre in modo ubiquitario, capillare e permanente il 5G;

che nel marzo 2018, inoltre, sono stati diffusi i primi risultati dello studio condotto in Italia dall’Istituto Ramazzini di Bologna (Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni), che ha considerato esposizioni alle radiofrequenze della telefonia mobile mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National Toxicologic Program, riscontrando gli stessi tipi di tumore. Infatti, sono emersi aumenti statisticamente significativi nell’incidenza degli schwannomi maligni, tumori rari delle cellule nervose del cuore, nei ratti maschi del gruppo esposto all’intensità di campo più alta, 50 V/m. Inoltre, gli studiosi hanno individuato un aumento dell’incidenza di altre lesioni, già riscontrate nello studio dell’NTP: iperplasia delle cellule di Schwann e gliomi maligni (tumori del cervello) alla dose più elevata;

che con Delibera n° 231/18/CONS l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha individuato 120 piccoli centri pilota sul nostro territorio su cui sperimentare la tecnologia 5G tra i quali il Comune di Marsaglia;

Tanto premesso, visto e considerato

  • Visto l’art. 54 c.4 Decreto legislativo 267/2000
  • O R D I N A

la sospensione della sperimentazione del 5G sul territorio del Comune in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agency for Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, pendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose per la salute dell’uomo;

invia la presente ordinanza a:

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