di Maurizio Martucci
Un atto d’impegno formalmente sottoscritto dal primo cittadino che si fa garante per la moratoria locale. L’ennesimo atto concreto di politica precauzionale messo a segno dall’Alleanza Italiana Stop 5G. Stavolta in una delle zone maggiormente interessate dal progetto Smart City, merito degli attivisti e volontari di Stop 5G Abruzzo, cittadini consapevoli in una decina di comitati tra le province de L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo: la referente regionale per il coordinamento operativo territoriale Tonia Di Giovacchino (biologa) è stata ricevuta ieri nella sede del Comune di Farindola (Pescara).
Presenziato un incontro informativo sui rischi socio-sanitari e i pericoli ambientali delle possibili cancerogene e inesplorate radiofrequenze del wireless di quinta generazione (relatore anche lo psicologo Massimiliano Liborio), il Sindaco Ilario Lacchetta ha sottoscritto un’atto d’impegno Stop 5G per proteggere la salute dei circa 1.500 abitanti del piccolo centro pescarese nella Comunità Montana Vestina, ricompreso nel Parco Nazionale dei Gran Sasso e Monti della Laga. Con l’emanazione di un’ordinanza sindacale urgente e contingibile, Farindola sarebbe il 121° Comune d’Italia ufficialmente per la prevenzione del danno e la moratoria (il 10° in Abruzzo), mentre Lacchetta il 24° sindaco precauzionista a disporre un atto per impedire alla popolazione uno spericolato salto nel buio.
Il Sindaco di Farindola “si impegna pubblicamente a (è scritto nell’atto d’impegno firmato):
- emanare un’Ordinanza volta ad impedire la diffusione della tecnologia 5G, in assenza di ulteriori garanzie per la Tutela della Salute Pubblica, nel territorio Comunale di Farindola in conformità al Principio di Precauzione
- richiedere alle società gestrici di prestare la garanzia formale, con assunzione di responsabilità sotto i profili civili e penali, circa la certa assenza di alcun rischio per la salute e incolumità pubblica per l’esposizione a CEM e RF inferiori non solo ai 6 V/m, ma anche agli inferiori valori di campo elettrico e densità di potenza cui sarebbe esposta la popolazione presente nell’area di riferimento raggiunta dalla/e SRB operanti con lo standard 5G tenendo anche conto della forma di propagazione delle onde elettromagnetiche, in particolare: forma pulsata delle RF, onde millimetriche, etc.
- richiedere al Ministero della Salute, al Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico di rilasciare parere confermante la certa assenza di alcun rischio per la salute e incolumità pubblica dall’esposizione a CEM e RF inferiori non solo a 6 V/m, ma anche agli inferiori valori di campo elettrico e densità di potenza cui sarebbe esposta la popolazione raggiunta dalla/e SRB, tenendo anche conto della diversa forma di propagazione delle onde elettromagnetiche, in particolare: forma pulsata delle RF, onde millimetriche etc. . e specificando che in difetto, interverrà il Comune adottando misure di cautela in assenza di evidenze scientifiche di segno contrario.
- acquisire una relazione tecnica con simulazione del campo elettromagnetico generato dalla/e SRB a standard 5G, attraverso la stima di un esperto in materia, compatibilmente con le disponibilità economiche dell’Ente. Scopo precipuo di tale simulazione è di elaborare le curve di isolivello per valori di campo elettrico diversi ed inferiori al limite normativo di 6 V/m, dando anche evidenza dei valori incrementali rispetto al fondo esistente, determinato dalle SRB già presenti o cmq irraggianti sul territorio Comunale.
- acquisire, ove ritenuto necessario, un consulenza che confermi le evidenze scientifiche sui danni alla salute, resa ad esempio da un epidemiologo, ovvero un medico legale, ovvero ancora da uno specialista con specifiche competenze o esperienze legate ai fenomeni dei CEM
- svolgere un’accurata attività Istruttoria finalizzata alla raccolta puntuale di tutti gli elementi relativi ad eventuali fasce protette (sottocategorie di protezione richiesta, minori, malati oncologici, elettrosensibili, bambini) interessate dal CEM generato dalla/e SRB in questione. Tale attività dovrebbe essere effettuata in collaborazione con i cittadini
- eseguire incontri informativi con la popolazione, a partire da quella scolastica, volta a spiegare il funzionamento della telefonia mobile in modo fruibile e di immediata comprensione, inclusa la comunicazione sui rischi per la salute dall’utilizzo dei terminali mobili.”
Farindola (Pescara) andrebbe quindi ad aggiungersi agli Comuni d’Abruzzo in cui sono già stati ufficialmente approvati atti Stop 5G: Chieti, Fresagrandinaria (Chieti), Città S. Angelo (Pescara), Montesilvano (Pescara), Civita D’Antino (L’Aquila), Introdacqua (L’Aquila), Tortoreto (Teramo), Teramo e Martinsicuro (Teramo).
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