Antenne e 5G, il rischio è pure nella svalutazione delle case, un deprezzamento degli immobili irradiati notte e giorno, sette giorni su sette, una questione molto complessa certificata persino dai giudici. “Posta la potenziale pericolosità per la salute umana delle emissioni elettromagnetiche, l’installazione sul tetto di un condominio di una stazione radio-base può comportare la perdita di valore degli appartamenti sottostanti”. Con sentenza N° 1886, già nel 2005 la seconda sezione del Tribunale civile di Bologna aveva infatti chiarito come il “turbamento del godimento della proprietà, si ripete esclusiva” e che “a livello scientifico, del cosiddetto elettrosmog e degli aspetti di impatto emotivo che questo coinvolge (effetti cancerogeni, anche a lungo termine), può ritenersi sussistente anche questo ulteriore tipo di danno. Garantendo al titolare della proprietà il diritto di godimento, la legge non può logicamente non tutelarlo sotto ogni aspetto del godimento”, precisando che “il rispetto a rendere non tutelabile dall’ordinamento l’eventuale turbamento del godimento della proprietà di un soggetto la cui proprietà è esposta a questo tipo di emissioni appare quanto meno discutibile, anche perché la questione scientifica è aperta e le indagini proseguono, rendendo progressivamente ‘non aggiornati’ i limiti normativi”. In sostanza, già 14 anni fa il giudice felsineo aveva applicato il principio di precauzione, aggiungendo che la legge sui limiti d’irradiazione elettromagnetica a 6V/m non tutela affatto la salute pubblica. Ma, soprattutto, che la delibera del condominio, seppur approvata con la maggioranza degli inquilini, non può superare il diritto di proprietà esclusiva del singolo proprietario, contrariato e vessato. E che l’immobile, irradiato dall’antenna, a prezzo di mercato risulta evidentemente svalutato, depauperato nel suo valore commerciale.
Un’indagine dell’Associazione Piccoli Proprietari Immobiliari sulla percezione del rischio, sostiene che “sono pochi i cittadini che acquisterebbero o prenderebbero in affitto una casa posta vicino ad una fonte di inquinamento elettromagnetico”.
L’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari afferma che “gli immobili vicini ad antenne trasmittenti subiscono una svalutazione “.
L’Associazione ARES 2000 ha promosso una ricerca dal titolo “Abitazioni tra le Onde”, confermando che gli immobili vicini alle antenne subiscono una svalutazione commerciale.
L’Associazione Elettrosmog Volturino, impegnata da anni nella lotta contro l’elettrosmog in provincia di Foggia, ha offerto agli scienziati vacanze gratis con affaccio sul mare delle isole Tremiti e il promontorio del Gargano. Ma con una clausola, soggiorno rigorosamente in abitazione irradiata da antenne telefoniche: nessuno ha aderito all’invito. “Invito illustri personaggi del mondo scientifico piuttosto inclini a scongiurare il pericolo elettrosmog sin quasi ad affermarne l’inesistenza e ad ospitarli nelle villette costruite ai piedi delle antenne – scrisse il combattivo Antonio Gagliardi – Da lì potranno spaziare con lo sguardo dalle isole Tremiti al Gargano, dal golfo di Manfredonia sino alle cime delle Mainarde e la Maiella. A conclusione della vacanza tenere un bel convegno affinché potessero illustrare alla popolazione e alle autorità locali le sensazioni avvertite durante la permanenza ed eventualmente sconfessare le indagini sanitarie prodotte dall’Associazione quali ansia, depressione, insonnia, ipertensione, disfunzione erettile, sterilità, cataratte, tumori, pressoché assenti nei paesi vicini sino al 1999. Perché non sino al 2004? Perché nel frattempo le antenne si sono proiettate su tutto il territorio nazionale e nelle tasche di tutti: il telefonino”.
Ironizzando sulle disavventure estive incorse sull’isola di Marettimo all’ex Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri (a Trapani finì in una polemica per l’insolito spostamento di una stazione radio base vicina alla sua abitazione ferragostana), in una puntata di Report (Rai Tre) la giornalista Milena Gabanelli affermò: “Il senatore compra le sue case sempre vicino alle antenne, probabilmente per catturare meglio il segnale del cellulare. Ma poi, siccome è sfortunato, gliele spostano da un’altra parte”.
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