di Massimo Claudio Volpicelli
Smettere i panni dell’Occidente per immergersi nell’essenziale, smarcata l’involuzione nel kaos alla ricerca del ‘potere’ custodito dai popoli nativi, perché quando si lascia il sentiero battuto della civiltà, si entra nel territorio primordiale e misterioso dello sciamano. E’ il filo conduttore di gran parte della vita (e delle avventure) dell’americano José Luis Stevens, insegnante, consulente psicologo e formatore, autore dell’avvincente libro “I sentieri del potere sciamanico” (Macro Edizioni), pagine vissute in prima persona per 25 anni trascorsi sulle Ande con i Q’ero e in Amazzonia con gli Shipibo, ora divulgati in un diario di bordo accessibile a chiunque desideri capire cosa si muove tra piante, mistero e siti di potere. Stevens ha vissuto pure in India e Messico, per apprendere i segreti dello sciamanesimo.
“Per anni, intorno ai falò dei miei numerosi gruppi di studio sciamanici, mi è stato chiesto di narrare le mie storie: racconti di magia, di avventura e situazioni stravaganti. Narrazioni ricche di insegnamenti ricevuti percorrendo la via dello sciamano. Le migliori, quelle che piacciono di più ai miei uditori, riguardano disavventure o eventi durante i quali mi sono dovuto confrontare con situazioni apparentemente impossibili”.
L’autore ricorda, con lucidità emozionale, alcune delle più rappresentative cerimonie tenute con i curanderos del Peyote e dell’Ayahuasca (Yagé), svelandoci i retroscena (non sempre a lieto fine!) degli incontri con gli Aborigeni e di pellegrinaggi sulla montagna sacra, alla ricerca della forza di guarigione. Troppo spesso siamo portati ad equivocare la parole ‘potere’, forzandola nell’accezione materialista-economica come una concentrazione di denaro. In realtà, come scrive nei suoi racconti Stevens, il potere è qualcosa di spiritualmente molto elevato, che può magari celarsi dietro una sofferenza, una malattia, un periodo particolarmente difficile della propria vita. Il potere è quell’alchemico procedimento magico per trasformare la paura “personale e diventare di volta in volta artista, guaritore, guerriero e maestro”.
“Tutte le storie contenute in questo libro sono incentrate sul medesimo tema: “Incontri col potere”. In termini sciamanici, la vita ha come unico scopo quello di acquisire più potere: imparare ad acquisire potere, a immagazzinarlo, a sigillarlo e a esprimerlo quando è necessario. Un singolo albero dimostra potere quando schizza fuori dal seme e sale in cerca della luce del sole. Un falco esprime potere quando si apre la strada col becco rompendo il guscio dell’uovo che lo contiene, pigolando per chiedere cibo e, un bel giorno, lanciandosi giù dal suo nido ad ali spiegate. Comprendere il potere rappresenta anche un tema fondamentale per gli esseri umani di questo pianeta.”
Il libro, adatto alla lettura sia di un neofita della cultura dei popoli nativi che ad un avvezzo delle ancestrali tradizioni di medicina sacra, è strutturato seguendo quattro assi, che ne formano la mappa per l’esercitazione etico del potere come accumulo di beneficio e scelta.
“Le quattro vie La via dell’Espressione è radiosa come il sole, con l’energia che si dirama verso l’esterno in ogni direzione. L’Espressione permette alle cose di essere rivelate, viste, udite, toccate e sperimentate. La via dell’Ispirazione è ascendente e rende disponibile ciò che era nascosto, elevandolo affinché anche noi possiamo elevarci sul nostro sentiero evolutivo. La via dell’Azione procede in avanti e include l’evoluzione, il progresso e la produttività. La via dell’Assimilazione procede verso l’interno e permette all’informazione di essere assorbita, integrata, accolta, o a noi di adattarci ad essa.”
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