“…SIAMO AL CENTRO DI UN ESPERIMENTO PLANETARIO, CHIAMIAMOLO COSÌ, DEL CLIMA.. UN ESPERIMENTO DI CAMBIAMENTO DEL CLIMA, DEL QUALE NON SAPPIAMO ANCORA QUALI SARANNO GLI EFFETTI A LUNGO TERMINE…”
(Antonio Raschi, direttore istituto bio-meteorologia CNR Firenze.)
Porta a Porta, Rai Uno, puntata del 06.11.2018
“Dovrebbe leggere questo documento soprattutto chi pensa che le conseguenze dei cambiamenti climatici le paghino solo gli orsi polari, che i fenomeni meteorologici estremi che hanno causato decine di morti e milioni di danni solo nell’ultimo mese siano dovuti alla sfortuna, che la siccità e il progressivo impoverimento di materia organica dei nostri suoli agricoli siano risolvibili con una spruzzatina di fanghi tossici e pesticidi, che “tanto qui a casa nostra siamo al sicuro”, che “chi parla di conseguenze sanitarie è solo un allarmista”, che TAP “è solo un tubo e che male può fare”, che “nel frattempo sostituiamo il carbone con il metano”, che continuare a bruciare qualunque cosa per produrre energia, profitti per pochi e costi per molti sia un male accettabile e inevitabile. Le alternative sono due: continuare a ripetere queste idiozie come un mantra ed a piangere danni e morti che 25 anni di inattività e decisioni sbagliate hanno causato, sino a quando non potremo fare più nulla per evitarli (mancano solo pochi anni) oppure, come sostiene chi si occupa da decenni e con autorevolezza di cambiamenti climatici, svegliarsi e cambiare strada, assumendo rapidamente decisioni inedite e sostenibili. Bianco o nero.inedite e sostenibili. Bianco o nero. Il grigio non è più possibile e la decisione va presa adesso, finché siamo in tempo.”
Agostino Di Ciaula, Presidente ISDE Italia
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L’ultimo report dell’Intergovernative Panel of Climate Change (Ottobre 2018) ha ribadito la necessità di contenere il riscaldamento globale entro 1.5°C rispetto ai valori pre-industriali e che restano solo pochi decenni per raggiungere questo obiettivo, chiedendo l’applicazione di misure rapide, inedite e di ampia portata.
Gli eventi meteorici estremi ai quali ormai continuamente assistiamo e che comportano danni, vittime e costi rilevanti, sono una spia del rapido evolversi della situazione ma anche della nostra mancata capacità di resilienza e dell’inefficienza in termini di misure di prevenzione primaria.
È ormai ampiamente noto alla comunità scientifica internazionale che i cambiamenti climatici hanno numerose e ampie conseguenze sulla salute umana e che stiamo registrando un incremento continuo dei rischi e dei danni sanitari. Tutto questo si continua ad ignorare, alimentando disuguaglianze e iniquità con decisioni che procedono in direzione contraria agli impegni internazionali ed al nostro stesso diritto di sopravvivenza, nonostante misure alternative possano comportare sviluppo sostenibile ed un ampio contenimento dei costi diretti e indiretti generati dalle modificazioni climatiche e dell’inquinamento ad esse associato.
Dovremmo tutti iniziare a guardare la realtà attraverso gli occhiali dei cambiamenti climatici, ponendo questo tema in cima alla lista di priorità delle nostre agende, in qualunque settore operiamo.
Con questa finalità ISDE propone il proprio Position Paper su “Cambiamenti climatici, salute, agricoltura e alimentazione”, nel quale vengono discusse le conoscenze attuali sui cambiamenti climatici, le conseguenze socio-economiche, ambientali e sanitarie che le variazioni in corso comportano e come le attività umane possano influire, positivamente o negativamente, sugli scenari attesi.
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