“Pericolo legittimo”. E’ ufficiale: anche la Slovenia ha fermato il 5G!

di Maurizio Martucci

Hanno vinto i manifestanti, gli attivisti Stop 5G. Almeno per ora. La notizia battuta dalle agenzie stampa di Lubiana sta facendo il giro del web, eccola su OASI SANA in esclusiva per l’Italia: dopo la moratoria triennale cantonale in Svizzera, anche la Repubblica di Slovenia ha ufficialmente bloccato l’Internet delle cose. La posizione slovena, membro dell’Unione Europea a differenza degli elvetici, è stata adottata per valutare con più attenzione le criticità del 5G nell’impatto su ambiente e salute pubblica. Al contrario di quanto ha fatto l’Italia nel 2018 con l’AgCom, vendute al buio le nuove frequenze del 5G all’asta di governo, cioè senza valutazione preliminare d’impatto ambientale e sanitario!

L’Agenzia per le reti e i servizi di comunicazione (AKOS) della Repubblica di Slovenia (ente normativo che regola i settori delle comunicazioni) è stata infatti incaricata di fermare l’assegnazione dello spettro di frequenze 5G. La moratoria slovena è sostenuta dal Ministro sloveno della pubblica amministrazione Rudy Medved, che nella divisione della comunità medico-scientifica sugli effetti biologici delle inesplorate radiofrequenze ha optato per l’adozione del principio di precauzione: “Sono consapevole che non troveremo una risposta definitiva, dato che non ce n’è stata una a livello globale. La tecnologia 5G non è stata stabilita nella pratica nella misura in cui gli studi potrebbero produrre risultati in base ai quali potremmo dire in modo conclusivo che il 5G è completamente innocuo “. La decisione è scaturita dopo che il Ministero della Pubblica Amministrazione aveva convocato una consultazione pubblica sulla sicurezza delle tecnologie 5G insieme a Gregor Kos, presidente del partito politico non ideologico Per una società in buona salute e Igor Šajn dell’organizzazione di consulenza ecologica Biologia e Costruzione. L’incontro, previsto di quattro ore, alla fine è durato sei ore. Sul sito del partito sloveno si legge: “Divieto dell’uso della tecnologia wifi negli asili, nelle scuole, negli ospedali, nelle case di cura e nella seconda fase di tutte le istituzioni pubbliche. Moratoria sull’introduzione del 5G basata sul principio di precauzione, grazie a ricerche scientifiche sufficienti per dimostrare gli effetti negativi delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute umana, sulla natura e sull’ambiente“. Da qui lo stop in tutto il paese!

Classe 1959, laurea in giornalismo, eletto nel 2018, per Medved le preoccupazioni della popolazione slovena sulla nocività della tecnologia 5G sono quindi legittime. Il ministro ha duramente criticato l’operato dell’agenzia delle telecomunicazioni AKOS (cioè come se in Italia lo stesso venisse fatto ad esempio dal Ministro della Salute verso il rapporto negazionista dell’Istituto Superiore di Sanità) sostenendo che gli elaborati sulla strategia di lancio delle frequenze 5G sono inadeguati, al punto da chiederne la rimozione dall’agenda del governo: “All’ultimo momento c’erano così tante critiche al documento – ha riferito Medved alla stampa slovena – che l’abbiamo rimosso dall’agenda per consentire ulteriori riflessioni“.

Le critiche contro l’AKOS partono dal presupposto che il suo studio non include i rappresentanti dei ministeri della salute, dell’ambiente e della pubblica amministrazione e, di conseguenza, la strategia di lancio del 5G in Slovenia non tiene sufficientemente conto degli aspetti sanitari. Mica uno scherzo.Riteniamo che la leadership dell’agenzia dovrebbe assumere un ruolo più proattivo per chiarire il più possibile gli aspetti sanitari“.

C”è pero un particolare che farebbe della Slovenia un caso simile al governo di Bruxelles-Capitale in Belgio, dove l’ex ministro regionale all’ambiente Celine Framault nel 2019 annunciò la moratoria sul 5G a ridosso delle elezioni, prima di perdere la poltrona e mandare in fumo l’adozione cautelativa. Infatti alla fine di Gennaio 2020 Marjan Sarec, primo ministro sloveno, si è dimesso: a breve quindi ci saranno nuove elezioni politiche. E la questione 5G pare tutt’altro che definitivamente tamponata. Ma mentre si infuoca la campagna elettorale, martedì 10 Marzo 2020 è previsto un dibattito di esperti scientifici internazionali per un maxi-evento sugli effetti sulla salute e sull’ambiente del 5G. Proprio come organizzato in Italia dall’Alleanza Italiana Stop 5G alla Camera dei Deputati, di Montecitorio il convegno si svolgerà nel Consiglio Nazionale sloveno cioé la Camera Alta del parlamento nel Palazzo dell’Assemblea Nazionale di Lubiana. Prevista la trasmissione in diretta della televisione nazionale del paese.

L’attuale posizione slovena è comunque analoga a quella adottata in Spagna dall’organo governativo Difensore del Popolo, mentre la pericolosità del 5G è già stata affermata in Danimarca da una consulenza legale richiesta sempre dall’istituto nazionale si sanità pubblica. Infine in Olanda la fondazione Stop 5G ha annunciato di ricorrere alle vie legali contro la decisione del governo olandese di implementare il 5G senza valutazione ambientale e sanitaria: “non è stato adeguatamente studiato per i rischi per la salute. Il gruppo ha affermato che gli studi condotti su 2G, 3G e 4G hanno mostrato effetti dannosi per l’uomo, gli animali e le piante e che l’aumento dell’intensità di radiazione per il 5G avrà un impatto importante sulle persone e sull’ambiente.”

RIPRODUZIONE CONSENTITA, CITANDO AUTORE E FONTE

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5 commenti

  1. E ragionevole ed elementare pensare
    ad una probabile nocivita del 5G se si fa riferimanto a frequenze simili . Quelle dei forni a microonde, ad induzione, agli apparati radar, armi militari ad onde elettromagnetiche anche mortali . Apparati, questi, che presuppongono tassativamente sistemi protettivi ad alta efficenza..
    Dunque, mi chiedo, i nostri govrnanti devono proprio essere matti o criminali, se non istituiscono una veloce moratoria.
    Diamoci da fare ……. noi povere cavie.
    Un saluto a tutti gli uomini e donne di buon cervello.

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