5G e (non solo) cancro: 8.000 firme per far ritirare il rapporto (negazionista) dell’Istituto Superiore della Sanità. Medici in rivolta anche in Germania e Svizzera

La paura per il 5G è talmente fondata e seria che succede anche questo: che in Germania un gruppo di medici sfili in corteo con camice bianco e cartelle cliniche di pazienti elettrosensibili, che in Svizzera il presidente dell’Ordine dei Medici del Ticino sollevi molte ombre sull’utilità dell’Internet delle cose, mentre in Italia, dopo il convegno per la precauzione promosso dai medici a Torino, la baruffa di altri medici a Bologna e l’endorsement per la moratoria di Medicina Democratica con la Rete Sostenibilità e Salute, due noti dottori lancino una petizione on-line per confutare il negazionismo dell’ultima meta-analisi sugli effetti dell’elettrosmog prodotta da un’autorevole ente pubblico. Insomma, più di qualcosa non torna, se la stessa categoria è divisa e, dal basso, contesta apertamente l’alto in diverse zone del mondo.

Oltre 8.000 firme sono infatti state raccolte in soli cinque mesi dalla petizione lanciata da Agostino Di Ciaula di ISDE Italia e Benedetto Terracini, già Professore di Epidemiologia dei Tumori, Università di Torino. La petizione si rivolge all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e propone il ritiro e la revisione del controverso rapporto ISTISAN 19/11 sui pericoli di 5G e radiofrequenze, onde-ionizzanti. Si tratta dello stesso documento con cui il Ministero della Salute e le ASL stanno provando a fornire a burocrati, autorità sanitarie, Parlamento e Sindaci ‘una prova provata‘ sulla non pericolosità del wireless. Ma il testo fa acqua da tutte le parti. Ed è molto discutibile. Tanto che se ne chiede l’immediato ritiro! (per non ripetere gli errori del passato..)

P.S.= Due degli autori del rapporto ISS sono stati da poco nominati in posti chiave che potrebbero decidere le sorti di 60 milioni di italiani e dell’intera umanità: una nomination è nella nuova commissione ICNIRP (fissa le lineee guida a livello mondiale sulla sicurezza dell’elettrosmog per la popolazione irradiata), un altro membro del contestato rapporto è invece stato cooptato dal CNR come come capo progetto di uno studio aggiornato sugli effetti del 5G. Non cose da poco!

M.M.

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Il testo della petizione “propone il ritiro del documento da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e una sua rielaborazione più ampia (non limitata alle sole patologie oncologiche), che:
 
·      utilizzi in maniera completa e adeguata la letteratura scientifica esistente;


·      consideri nel dettaglio gli effetti delle esposizioni che deriveranno dall’integrazione dell’infrastruttura 5G con gli attuali sistemi di radiotelefonia e, preliminarmentei rischi potenziali che queste potrebbero comportare alla luce delle evidenze scientifiche già esistenti e dei limiti della normativa vigente. Ai fini della prevenzione primaria e della tutela della salute pubblica non appare giustificabile ignorare o sottovalutare ciò che già sappiamo e declassificare come irrilevante ciò che ancora non sappiamo. Questo potrebbe trasformarsi in un’inaccettabile rilevazione e quantificazione a posterioridi danni altrimenti evitabili;


·      rivaluti i limiti oggi utilizzati alla luce delle incertezze emergenti dai risultati degli studi epidemiologici e di quelli sperimentali;


·      fornisca indicazioni concrete in termini di prevenzione primaria che tengano soprattutto in considerazione le fasce più vulnerabili della popolazione.”

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