di Massimo Claudio Volpicelli
Parlami, o sacro bosco: io ti sento! “Un essere umano che si rivolge a un albero e chiede aiuto o condivide un sorriso, è l’immagine autentica della nuova Era”. Vero e proprio alchimista del bosco, per Michele Giovagnoli l’intelligenza emotiva delle forze elementari sono la chiave di ricongiunzione tra micro e macro cosmo, la riconnessione dell’Io con l’infinito. Forte di un amore incondizionato verso il mistero vivifico del possibile, lo scrittore sostiene nel pratico volumetto ‘Impara a parlare con gli alberi, manuale pratico per comunicare, evolvere e guarire con il bosco’ (Uno Editori), decalogo di bellezza, magnificenza e lode verso il creato, connesso da millenni dalle tradizionali culture che, attraverso maghi, streghe e alchimisti, ci hanno tramandato esperienze e sapienza di connessione con l’intimità della Terra.
“Un albero non dice mai bugie – scrive Giovagnoli in quello che, nella postfazione, Raffele Curti descrive come vero e proprio ‘libro medicina’ – ogni millimetro del suo corpo è intimamente accordato von la più lontana stella e col metallo più profondo di questo pianeta”. Il libro, di agevole lettura nella profondità descrittiva della misterica saggezza custodita da alberi, fiori e piante, si presta a porre nel lettore una serie di interrogativi sulla scriteriata avanzata del progresso ipertecnologico e d’urbanizzazione, pericoloso contraltare verso quel mondo incantato di segreti e bellezza custodito nel tempio di Fauno.
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L’Autore, attraverso una serie di declamazioni alchemico-olistiche, descrive i passaggi essenziali di come riappropriarsi della comunicazione ad incanto verso l’ignoto riflesso negli alberi, stimolando sensi ed espansione sensoriale per una riaffermazione estetica ed estatica di tutto ciò che è natura (e naturale): “Corteggiateli con dolce attenzione – precisa Giovagnoli, che indica 7 strategie per tornare a parlare a parlare con alberi e flora – muovetevi senza uscire dal loro campo di emanazione. La vita vegetale è animata da una sensibilità estrema. L’albero respira il vuoto e il ‘pieno’ che ha attorno. Lui ci sente”.
Panchamama, Madre Terra, Cosmo Vivente: l’energia non addomesticata assorbibile e canalizzabile in una passeggiata a cuore aperto in mezzo alla natura, ora che la stagione primaverile agevola escursioni e camminate ‘green’, a dispetto della modernità può ancora disegnare l’immagine dell’insegnante saggio, prestandosi a vera e propria cura rigeneratrice per sconfiggere paure e angosce indotte dalla società del consumo e del benessere artificiale. Un valido antidoto contro l’attuale abbrutimento esistenziale.
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