Nulla è tramontato, l’antica Roma è (ancora) viva: costruito un nuovo Tempio di Giove! (a Torre Gaia)

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di Param Shiva Singh

Hanno festeggiato Divalia, l’ultimo Solstizio d’Inverno come il rito del “Sole che indica la Via e dà speranza nel mezzo dell’oscurità“. Celebrano “riti puramente Romani, senza la minima contaminazione di riti provenienti da culture allogene. Riteniamo, in quest’epoca buia, la necessità di riprendere i valori ed i riti originari dell’epoca più antica, per richiamare una Luce lontana capace di salvare l’essere umano dall’attuale crisi di valori”. Ma soprattutto hanno costruito sulle sponde della Consolare Casilina un vero e proprio Tempio di Giove: la tradizione romana torna con le attività dell’Associazione Tradizionale Pietas, membro del congresso europeo delle religioni etniche.

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Nata in Italia per volontà di alcuni appassionati della cultura romana, nei particolari aspetti storici, archeologici, giuridici, economici e filosofici, l’associazione si è arricchita di soci e collaboratori di varie nazionalità e professioni (archeologi, epigrafisti, storici, critici dell’arte, pittori, scultori, linguisti, naturalisti, giuristi, economisti, medici) per rappresentare quanto possa essere più valido delle antiche sapienze nel contesto della società civile attuale, affinché il prezioso patrimonio dei nostri avi venga ripreso e rivalutato in un’ottica di maturità moderna. Pietas è il sentimento del dovere (così indicato nei dizionari latini), doveroso affetto per i genitori, i figli, i congiunti, per gli amici, il doveroso sentimento di giustizia per gli uomini e per gli dèi, cioè per tutte le idee religiose, dunque tolleranza e rispetto globale“.

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In Via Cigni (zona Torre Gaia) il 10 Maggio del MMDCCLXX anno dalla fondazione dell’Urbe (2017 dell’era volgare) col Presidente Giuseppe Barbera hanno inaugurato il nuovissimo Templvm Iovis (Tempio di Giove)viviamo il dio massimo, onoriamo Giove, padre degli dèi e degli uomini“, un progetto nato in realtà nel lontano 1961, “quando Gianfranco Barbera realizzò la maschera di Giove in terracotta che un giorno avrebbe troneggiato in quel tempio: quel giorno è oggi arrivato grazie a lui. Consacrato a Giove Ottimo e Massimo il tempio è finalizzato ad ospitare, nella sua cella, gli altari di Giove, Giunone e Minerva“.

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