Weiderpass (direttore IARC): “ad inizio 2024 la rivalutazione del cancro causato dall’elettrosmog”. O forse no. O forse mai.

Penso che sia più probabile che si svolga all’inizio del 2024 piuttosto che nel 2023“, riferendosi all’aggiornamento della classificazione dell’elettrosmog nella lista nera degli agenti cancerogeni ha detto Elisabete Weiderpass-Vainio, ricercatrice oncologica e direttore dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS-ONU). L’affermazione è stata fatta a Parigi alla fine dello scorso anno, nell’ambito di un convegno promosso con l’Agenzia francese per l’alimentazione, l’ambiente e la salute e la sicurezza sul lavoro e si riferisce all’attesa rivalutazione del grado di pericolo delle frequenze usate anche per irradiare Wi-Fi, 2G, 3G 4G e 5G.

Infatti esattamente quattro anni fa, era l’Aprile del 2019, con un’esclusiva OASI SANA avevamo dato notizia della rivalutazione della cancerogenesi dell’elettrosmog quando da Lione (nel 2020 sede di una manifestazione europea Stop5G) la IARC aveva ufficializzato una nuova classificazione delle radiofrequenze tra gli agenti cancerogeni per l’umanità: su The Lancet, rivista scientifica inglese di ambito medico considerata tra le prime cinque al mondo, era stato riportato come nelle “Raccomandazioni del gruppo consultivo sulle priorità per la Monografia IARC” per il periodo 2020-2024, tra gli agenti con precedenza figurassero proprio le ‘radiazioni non ionizzanti-radiofrequenze’. In un primo momento, la priorità entro i 5 anni etichettata alla rivisitazione aveva fatto credere che tra il 2021 o massimo il 2022 si sarebbero rivisti i pericoli dell’elettrosmog, dal 2011 in Classe 2B (possibili agenti cancerogeni) ma che, sulla scorta dei più aggiornati studi nelle evidenze emerse dai test condotti dall’americano National Toxicology Program e dell’Istituto Ramazzini (nella ricerca condotta dalla scienziata Fiorella Belpoggi), potrebbe finire in Classe 2A  (probabili agenti cancerogeni) se non addirittura in Classe 1 (cancerogeni certi), mettendo definitivamente una pietra tombale sulla controversa pericolosità delle radiofrequenze.

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Come però riporta l’aggiornatissimo blog americano Marco Wave News, lo stesso vertice della IARC avrebbe poi fatto misteriosamente marcia indietro, ricalibrando al ribasso la previsione del 2024: “Non abbiamo ancora programmato una data per alcuna rivalutazione dell’esposizione alle radiofrequenze“, in una email avrebbe scritto la Weiderpass che – per una nuova valutazione – vorrebbe attendere anche l’esito dello studio scientifico giapponese-coreano International NTP Validation Project (versione ridotta di quello statunitense uscito nel 2018), attese anche le revisioni sistematiche dell’OMS. “Quando pianificherà il direttore Weiderpass una seconda riunione del gruppo di lavoro sulle radiofrequenze? Lo scopriremo presto“, chiosa Micro Wave News che non esclude insabbiamenti, depistaggi e persino una declassificazione da 2B a gruppo 3 (cioé nella tabella sottostante, tra gli agenti non classificabili quanto alla loro cancerogenicità per l’uomo). Sarebbe come un suicidio collettivo, un gravissimo errore scientifico ma soprattutto uno scandalo internazionale senza eguali, anche se poi – alla fine – non ci sarebbe da meravigliarsene troppo, viste le manovre sotterranee della lobby e i planetari interessi intorno al 5G e all’intero business del wireless.

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