“Nel sangue materiale presumibilmente grafene, abbiamo tanti indizi coerenti e concordanti per affermarlo e ci sono brevetti per l’utilizzo dell’ossido di grafene come coadiuvante nei vaccini. E’ un materiale tecnologicamente formidabile ma anche un tabù come il 5G, nonostante le nano-tecnologie iniettabili siano state messe a punto già dal 2015.” E’ quanto emerso e detto in “Goccia a Goccia. Come fuori, così dentro. Salute all’ultimo sangue,” convegno medico-scientifico con taglio divulgativo tenuto di recente a Sarzana (La Spezia) da Franco Giovannini, Gianpaolo Pisano e Riccardo Benzi Cipelli, autori della prima ricerca italiana indipendente condotta sul sangue di soggetti inoculati e sintomatici.
Per capirne di più, per OASI SANA il giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci intervista Riccardo Benzi Cipelli, medico chirurgo con specializzazione in odontostomatologia, che in Liguria ha parlato di vaccini, grafene, radiofrequenze e nanotecnologie. “Dopo la ricerca abbiamo depositato una formale denuncia in Questura, adesso auspico un intervento e le indagini della magistratura!“


Partiamo dallo studio, il primo italiano: di cosa si tratta, come e su chi è stato condotto, cosa è emerso?
Il nostro è uno studio osservazionale, non nasce infatti come uno strutturato protocollo di ricerca, disegnato a tavolino ed attuato secondo una logica precostituita, nasce infatti da un lato da una mia idea dell’estate scorsa dopo avere visto dei filmati di analisi del sangue di colleghi Svizzeri e tedeschi idea che strutturai in un incontro di studio con gli amici Citro e Trinca, e dall’altro dal fortunato incontro tramite il collega Pisano con cui collaboro professionalmente, con il Dr. Franco Giovannini il quale già dal Marzo del 2021 stava raccogliendo e documentando a ritmo sempre crescente pesanti alterazioni del sangue in pazienti che affluivano alla sua struttura clinica per ragioni differenti ma tutti accomunati da un quadro estremamente costante e ripetitivo. Condizione del sangue caratterizzata da alterazioni sia di forma che di comportamento dei globuli rossi, ma anche dalla presenza di formazioni mai prima registrate nel torrente sanguigno e di dimensioni, forma e struttura assolutamente non compatibili con una normale circolazione.
L’indagine è pubblicata su rivista scientifica?
Il lavoro è in pubblicazione su rivista scientifica
Può farci capire meglio cosa è stato fatto a livello strumentale e di indagine diagnostica?
Il lavoro si basa su una pratica di laboratorio relativamente semplice: con banale tecnica pungidito (per intenderci quella che si autosomministrano i pazienti diabetici per auto-monitorare il livello della glicemia) viene lasciata appoggiare su di un vetrino sterile e perfettamente pulito ed osservata al microscopio ottico in campo oscuro. Grazie alla disponibilità di due pazienti è stato poi possibile, previa richiesta ufficiale, allestire direttamente in un Istituto Universitario, dei campioni per poterli studiare al microscopio elettronico a scansione, utilizzando inoltre delle tecniche speciale disponibili sullo stesso strumento che ci hanno permesso di valutare qualitativamente la composizione atomica degli oggetti osservati ed ottenere la mappatura della distribuzione atomica.

Quindi sono state trovate strutture e sostanze assolutamente anomale: si riferisce a particelle di grafene, ossido di grafene… giusto? Ma… cos’è il grafene e che tipo di azione può svolgere nel sangue?
Come già prima sottolineato ci siamo trovati di fronte ad una estrema costanza nel rilevare gravi alterazioni sia di forma che di comportamento dei globuli rossi nonché la presenza di particelle esogene che pur nella variabilità soggettiva presentavano morfologie estremamente simili e ripetitive, da qui il nostro esposto denuncia depositato in Questura, in quanto: mai si erano osservate cose simili e modificantesi nel tempo, nel sangue dei pazienti a prescindere dai quadri patologici di accesso agli accertamenti clinici. Mai si erano potuti osservare per morfologia, qualità e quantità oggetti di dimensioni così grandi, intrinsecamente incompatibili con un normale flusso ematico specie a livello del microcircolo. Mai si era osservato un brusco ed immediato cambiamento nel quadro del sangue periferico prelevato sempre e contestualmente legato al post-inoculo, con transizione da uno stato di perfetta normalità ad uno di sconvolgimento totale, con emolisi, impacchettamento per adesione tra i globuli rossi ed impilamento degli stessi in complessi e giganteschi conglomerati. Mai si erano osservati immagini a cielo stellato con punti autoluminescienti e corpuscoli man mano strutturantesi sempre più in aggregati complessi e di maggiori dimensioni. Quanto osservato in tutti i pazienti analizzati dopo gli inoculi, a causa già esclusiva delle dimensioni e della morfologia dei reperti, nonché del danno ematico arrecato, “deve essere acclarato”, in quanto da medici possiamo affermare con fermezza che nessuno di noi vorrebbe mai avere circolanti nel proprio sangue cose del genere a prescindere da cosa esse siano e di che materiale esse siano composte. Dagli esami ad oggi eseguiti, non possiamo affermare con assoluta certezza che le particelle esogene siano matematicamente riferibili a grafene anche se invero molti sono gli elementi che ce lo fanno supporre: Innanzitutto nell’osservazione in campo oscure durante il primo mese dopo l’inoculo vi è costanza nell’osservare la presenza di moltissimi “punti luminosi” che conferiscono all’osservazione un tipico aspetto “a cielo stellato”, e noi sappiamo che mentre normalmente l’unica struttura blandamente autoluminescienti all’osservazione in campo oscuro è rappresentata dalla parete dei globuli rossi ben ossigenati, I Quantum Dots (Punti quantici di grafene) sono dotati di auto luminescenza su tutto lo spettro luminoso dall’Infrarosso sino all’ultravioletto. Quanto poi osservato in Microscopia Elettronica ed in tecnica EDX, (SE e BSE) sebbene non esaustivo, fa propendere per materiale di probabile natura grafenica, e questo sia per la composizione e mappatura atomica, che per gli spessori anche infinitesimi delle strutture tubulari e nastriformi osservate.
Il Grafene che per anni è stato ritenuto un materiale amagnetico, è stato dimostrato nel 2019 dai ricercatori della Stanford University essere dotato di una speciale ed unica capacità magnetica definita “ferromagnetismo orbitale”; questo è un dato assai rilevante in quanto ci darebbe spiegazione di molti fenomeni legati agli inoculi, ma per quanto più direttamente ci riguarda è da notare come tutti i danni e le anomalie di comportamento dei globuli rossi possano essere riferiti ad una grave alterazione del Potenziale-Z, una carica elettrostatica ed elettrocinetica di polarità Negativa che avvolge i globuli rossi facendo si che come tanti piccoli magneti con la stessa polarità si respingano e si respingano dalla parete dei vasi, impedendo che si appiccichino gli uni agli altri o si appiccichino alle pareti dei vasi e dei capillari. La presenza di materiale magnetico nel sangue, come dimostrato dalla letteratura anche per il grafene, causa una profonda alterazione di questo sistema determinando impilamento a rouleaux (come tante monetine una sull’altra) dei globuli, aggregazione degli stessi, deformazione della parete cellulare fino alla rottura ed all’emolisi. Va tenuto conto che una sostanza intrinsecamente magnetica posta a contatto di materiali ferrosi, li magnetizza temporaneamente e questo effetto determina l’incremento del magnetismo risultante, inoltre pensiamo a cosa accade nei capillari dove le distanze tra i corpuscoli scendono nell’ordine dei micron, sapendo che l’entità del campo magnetico è inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra gli oggetti.

Domanda: nessuno di voi tre è uno scienziato ed è poi nota la posizione del Ministero della Salute, della Commissione europea e dell’Agenzia Europea per i medicinali: smentiscono la presenza di grafene nei vaccini, spacciata sui social come bufala. Cosa risponde?
Noi nel nostro esposto denuncia, segnaliamo fatti incontrovertibili osservati, e noti bene che le stesse identiche cose sono state osservate da medici svizzeri, tedeschi e da ricercatori Coreani che li hanno pubblicati su rivista internazionale ove sostenevano essere ossido di grafene da una analisi comparativa. Lo scopo di tale segnalazione è stato comunque proprio quello di sollecitare una adeguata ed “indipendente” indagine sugli effettivi contenuti dei vaccini giacchè anche solo il danno sul sangue è palese e costante, per non parlare di queste particelle esogene che qualsiasi cosa siano, non dovrebbero proprio esserci. Va notato che per fare un esempio concreto nel vaccino Cominraty, Pfizer ci dica essere costituito da 280 componenti ottenuti da 86 fornitori di 19 paesi del mondo, i componenti dichiarati nel bugiardino oltre ai 30 microgrammi di mRNA incapsulato in nanoparticelle lipidiche, sono solo 10: ALC-0315, ALC-0159, DSPC, Colesterolo, Potassio Cloruro, Potassio Diidrogeno Fosfato, Sodio Cloruro, Fosfato Disodico Diidrato, Saccarosio, Acqua per preparazioni iniettabili
A Sarzana lei ha detto: “il problema non è solo l’mRNA. Molte riviste (scientifiche) ormai parlano di nano-sensori intra-corpo, nano-tecnologie create per autoassemblarsi al nostro interno per creare spontaneamente nano-reti: si parla del telefono cellulare come ponte per trasmettere il dato“… Che significa? Può farci capire meglio?
Per meglio comprendere io mi sono riferito alle Spike Proteins, nel senso che è un fatto da tempo acclarato e validato da centinaia di pubblicazioni scientifiche su rivista indicizzata, che queste siano “LA TOSSINA” e che causino danni gravi multiorgano, ma è altrettanto vero che spostare solo di queste l’attenzione, qualora si dimostrasse l’attendibilità di tutti i lavori internazionali che ci mostrano elevati contenuti di Grafene nei vaccini, grafene poi in grado di autoassemblarsi sotto azione di campo, in complesse strutture nanotecnologiche, vorrebbe dire lasciare nuovamente campo aperto alla sua possibile immissione all’interno di vaccini che verranno definiti “tradizionali” per allontanare l’ombra del sospetto che ormai aleggia su tutti i vaccini, ed in particolare su quelli ad mRNA. Va considerato che anche se si continua ad etichettare come “Bufala” l’ipotesi di utilizzo del grafene nei vaccini, esistono pubblicazioni del 2020 in cui l’utilizzo del grafene è stato studiato come veicolante ed adiuvante per i vaccini.
Inoltre esiste un brevetto CN202011031367.1A presentato il 27/09/2020 e Pubblicato il 15/01/2021: “Nano coronavirus recombinant vaccine taking graphene oxide as carrier” che parla specificamente dell’utilizzo dell’ossido di grafene come carrier per i vaccini CoVID-19.
Non dobbiamo dimenticare che il Grafene è un materiale straordinario, in quanto dotato di caratteristiche uniche e peculiari specie in quanto tutte presenti in un unico materiale. È un conduttore, ma anche un superconduttore ed un semiconduttore, proprietà che lo rende ideale per la realizzazione di componenti elettronici, come sopra ricordato è anche magnetico e quindi ideale come elemento risuonatore per la realizzazione di nanoantenne. Un altro dato rilevante è rappresentato dal fatto che mentre tutti bene o male hanno sentito parlare dell’Internet delle cose che già rende ed ancor più renderà collegabile in rete quasi tutto (frigoriferi, lavatrici, domotica, per non parlare di orologi, telefoni, televisori, ecc….) quasi nessuno sa che da anni esiste un mondo che ruota intorno all’Internet delle “nano cose”, che già nel 2015 il Prof. Charles Lieber ed il suo gruppo di ricerca della Harvard Univ. Pubblicavano e brevettavano sistemi di nanoreti in grafene iniettabili in grado di insinuarsi tra i neuroni della corteccia cerebrale per creare una stabile connessione Wireless Cervello Computer, e pensate che sviluppo è avvenuto in questi 7 anni confrontando i balzi generazionali di telefoni e computers… Molte sono le pubblicazioni su riviste internazionali nanoingegneristiche che ci mostrano come attuali già molti anni fa sistemi di nanosensori intracorporei in grafene in grado di costituire delle nanoreti intracorporee con dei nanorouter che appoggiandosi ai nostri cellulari tramite nanoantenne , li utilizzino come bridge per connettersi alle reti Teraherz (5G e 6G) Una per tutte la pubblicazione sull’ International Journal of Distributed Sensor Network, dal titolo “Design of Wireless Nano- sensor Network for Intrabody Application” Diciamo che nano-sensori intracorporei, nanorouters, nanoantenne realizzati in grafene sono una realtà scientifica e non “fantascienza”, che le capacità di autoassemblaggio di tali strutture sono documentate dalla letteratura ingegneristica, e che ovviamente queste affascinanti tecnologie possono essere utilizzate per il bene o per il male esclusivamente in funzione di che ne ha il controllo. Un esempio ci viene fornito dall’Azienda “INBRAIN Neurolectronics” che a Marzo del 2021 si è aggiudicata un finanziamento di “Serie A” per la realizzazione della prima interfaccia Wireless grafene-cervello gestita dall’intelligenza artificiale, in INBRAIN affermano che la tecnologia da loro sviluppata viene utilizzata “per il trattamento dell’epilessia e del morbo di Parkinson”.

Secondo la vostra ricerca, è quindi questa una chiave di lettura per spiegare calamite immobili, forchette e monetine ferme sul braccio, come incollate nel punto esatto dell’iniezione e poi gli stessi indirizzi MAC per leggere i dispositivi Bluetooth, generati dai vaccinati invece che dagli Smartphone?
Sarebbe presuntuoso da parte mia affermare categoricamente ciò, ma di certo leggendo molta letteratura di tecnologia dei materiali ed ingegneristica, considerando la proprietà del “ferromagnetismo orbitale” e come viene descritto dai ricercatori, nonché, pubblicazioni che ci mostrano come siano stai progettati nuovi protocolli MAC Zigbee specificamente pensati per reti wireless con nodi nano-sensor grafenici per le applicazione in-body…. Possiamo dire che la cosa sembra altamente plausibile.
Le cito, anzi torno, sullo studio del 2015 …. “I nanosensori implementati in WNSN, dotati di antenne nanopatch a base di grafene possono rilevare sintomi o virus per mezzo di molecole o comportamenti batterici. Infatti, l’ampia superficie e l’eccellente conduttività elettrica del grafene consentono un rapido trasferimento di elettroni che facilita il rilevamento accurato e selettivo delle biomolecole“. Un suo commento….
Credo di averLe già risposto: la nanotecnologia basata sul grafene ed i nanosensori intracorporei sono una realtà da anni. La tendenza ad ammantare tutto di “verde”, di “benefico”, di “progresso per il bene dell’umanità” è notoria per celare ben altri scopi, ne sono una palese esempio sotto gli occhi di tutti coloro “che vogliono vedere” i laboratori di biotecnonolgia in Ucraina dove sono stati sviluppati pericolosissimi patogeni sotto la definizione di “laboratori per la ricerca per la prevenzione ambientale da malattie infettive e minacce biologiche”.
Ma sappiamo per esempio che oltre a ciò il DARPA Advanced Tools for Mammalian Genome En-gineering Project cerca di creare una piattaforma biologica all’interno del corpo umano, usandola per fornire nuove informazioni genetiche, e quindi alterare gli esseri umani a livello di DNA. La DARPA vuole inserire un ulteriore 47° cromosoma artificiale nelle cellule umane, e sapendo cosa si può oggi fare con la tecnologia CRISPR/CAS a livello di ingegneria genetica e manipolazione del DNA, non c’è da dubitarne. Questo cromosoma fornirà nuovi geni che saranno utilizzati per l’ingegneria del corpo umano o meglio Trans-Umano. Si può facilmente comprendere come affascinanti e potenzialmente straordinarie tecnologie possano essere anche un abisso in grado di distruggere il genere umano in mano a chi con il potere ed il denaro le ha sviluppate.
Ricorda le frasi di Cingolani (2014) e Colao (2019), oggi entrambi ministri dell’esecutivo Draghi per le transizioni ecologica e digitale? Parlavano, il primo, di nanotecnologie della grandezza di nanometri e, il secondo, del 5G come strumento per somministrare farmaci da remoto ….
Credo si possa concludere che ci abbiano dato veritiere anticipazioni dei programmi in essere. L’implementazione delle reti Terahertz ed il loro potenziamento in termini di soglia come potenza applicata, ove stanno spingendo in sede comunitaria per l’innalzamento dai 6V/mq a 60V/mq, quando moltissimi ricercatori si erano battuti per una approvazione a livelli ben più bassi in quanto ritenuti largamente sufficienti tanto per la telefonia che per l’Internet delle cose, si giustifica con la dichiarata necessità di offrire connessione ora satura con le attuali infrastrutture, ma portando i livelli di emissione a quote pericolosissime per gli esseri viventi, e non diciamo in linea con l’invocato aumento di potenza di segnale per la gestione degli Intrabody nanodevices.
Inoltre se ricordiamo che Wuhan è stata la città per prima totalmente coperta da installazioni 5G, come le aree del Nord Italia per le stazioni sperimentali, risulta molto interessante la lettura della pubblicazione uscita il 29 Settembre 2021 sul Journal of Clinical and Translational Research, dal Titolo: “Evidence for a connection between coronavirus disease-19 and exposure to radiofrequency radiation from wireless communications inclu- ding 5G”. dove troviamo una inoppugnabile dimostrazione di come tali emissioni in radiofrequenza siano da sole in grado di determinare i sintomi della sindrome Covid-19.

In una puntata del TECNORIBELLE, parlando di Xenobot e neuroscienze ho ripetuto… “Siamo alla Xenobiologia cioè alla biologia molecolare con nanorobotica, l’ingegneria dell’anima di quanti ambiscono ad hackerare il codice della vita umana. Klaus Schwab, il guru del potentissimo cartello finanziario del Forum Economico Mondiale, per la fusione fisico-biologico-digitale, cioè uomo-computer, nel libro ‘La Quarta Rivoluzione Industriale’ parla infatti di pianificazione degli esseri umani e di tecnologie impiantabili, tatuaggi intelligenti, pillole digitali e polvere intelligente ovvero smart dust, un pulviscolo wireless composto da miriadi di microchip.” Che ne dice? Ha letto il libro di Schwab?
Ne ho lette alcune parti, ed anche qui vestendo tutto di verde e di “sostenibile” mi sembra che i programmi che si volevano e si sono voluti attuare siano stati chiaramente esposti. È dagli anni ’50 che ci dicono cosa vogliono fare, il martellamento sull’esigenza della “creazione di un nuovo ordine mondiale” si è intensificato negli anni 2000, ed è stato il mantra dei nostri tecnopolitici demolitori dell’economia e della svendita dello stato Italia, di papi, di comunicatori.
Le “Georgia Guidestone” svettano in solido granito dal 1980 ammonendo il pianeta con i nuovi comandamenti del Nuovo Ordine mondiale in 8 lingue moderne e 4 antiche. Continuare a bollare tutto questo come “complottismo” è “bufale” da parte dei debunkers di sistema, diviene sempre più grottesco alla verifica dei fatti.
L’ultima domanda è su quanto emerso in giro per il mondo: Germania, Svizzera, Spagna, Austria, Inghilterra, Irlanda del Nord, Danimarca, Nuova Zelanda, USA, Giappone… oltre una dozzina di studi e ricercatori indipendenti hanno trovato grafene nel flaconi di vaccini e in Spagna il gruppo de La Quinta Colonna ha svelato la presenza di nanotecnologia ….. Tutte bufale, teorie del complotto o cos’altro?
In effetti anche se ignorati dalla comunità scientifica Ufficiale, abbiamo molti studi resi pubblici in cui ricercatori di varie nazioni hanno dimostrato la presenza di grafene e di nanotecnologie basate sul grafene all’interno dei vaccini CoVID-19. In particolare vorrei citare il prezioso studio del Prof. Campra dell’Università di Almeria che dopo un primo lavoro contestatogli in quanto le prove di laboratorio eseguite non erano state valutate come assolutamente dirimenti, nel novembre dello scorso anno pubblicava un secondo studio in cui dimostrava come il materiale reperito nei vaccini fosse indiscutibilmente Ossido di Grafene in quanto lo strumento utilizzato la Spettrometria Micro RAMAN fornisce l’equivalente di una “impronta digitale” della sostanza in esame. Ma ci sono anche molti altri contributi come quello del Dr. Young Americano che ha analizzato tutti i sieri disponibili, per non parlare del lavoro svolto dal gruppo dei Medici ed Odontoiatri Neozelandesi NZDSOS che ha documentato la presenza di nanotecnologie grafeniche nei vaccini esattamente come il Gruppo della Quinta Columna. Insomma tutti coloro che con spirito di ricerca scevro da condizionamenti e pressioni si sono approcciati al problema hanno rilevato le stesse identiche cose. Credo che la possibilità di continuare a bollare tutto questo come teorie del complotto, bufale ed altro risieda nella totale disinformazione gestita tramite i media mainstream, ad ogni livello, di ogni professione, medici e magistrati primi fra tutti, le notizie non passano sui media di massa, media che invece ci propinano da sempre ma in particolare negli ultimi due anni il pensiero unico conforme, l’unico consentito a cui tutti dobbiamo acriticamente credere.
RIPRODUZIONE CONSENTITA, CITANDO LA FONTE
Eugenetica usata dai nazisti, è irrilevante rispetto alla mostrosita di questo siero. Propengo che sia stato inoculato x diminuire le popolazioni nel mondo.
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In quale percentuale di vaccinati si sono trovate queste tracce di grafene?
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https://oasisana.com/2022/06/14/primo-studio-italiano-sugli-inoculati-sintomatici-sangue-grafene-e-6g-il-tecnoribelle/
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