VIDEO-FOTO Sit-in Stop5G no al golpe elettromagnetico e il Senato ferma i 61 V/m (per ora)

No al golpe elettromagnetico“, dietro questo striscione si è tenuto il sit-in promosso oggi a Roma dall’Alleanza Italiana Stop 5G per denunciare la deriva elettromagnetica contenuta negli emendamenti presentati in Senato dai rappresentanti della maggioranza di Governo al DDL Concorrenza, ovvero  Legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021. “Il futuro non offende l’umanità e la terra“, hanno ripetuto i manifestanti. E proprio mentre si chiedeva a più riprese di fermare lo tsunami invisibile delle irradiazioni wireless per favorire il 5G pensate a +110 volte rispetto ai limiti soglia vigenti, dalla X^ Commissione permanente del Senato (industria, commercio, turismo) è arrivata la notizia che nella fase preliminare di valutazione degli emendamenti è stata dichiarata improponibile l’abrogazione del limite soglia nella media dei 6 V/m contenuta nell’emendamento 19.0.2 a firma del Sen. Giacobbe (Partito Democratico), proprio quello che avrebbe consentito il passaggio ai più alti e pericolosi 61 V/m, ritenuto estraneo ai contenuti del disegno di legge. “‘1-bis. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 199 del 28 agosto 2003, è abrogato”»., recitava l’emendamento bloccato.

All’art. 97 il Regolamento del Senato definisce la Dichiarazione di improponibilità, chiarendo come “sono improponibili ordini del giorno, emendamenti e proposte che siano estranei all’oggetto della discussione o formulati in termini sconvenienti“, specificando come il Presidente della Commissione, in questo caso il Sen. Girotto (M5S),data lettura dell’ordine del giorno, dell’emendamento o della proposta, decide inappellabilmente“. Non esiste quindi possibilità d’appello, anche se poi dalla lettura del resoconto sommario della seduta d’esame, si apprende come siano pervenute domande di “richieste di riesame delle proposte 19.0.2 che la Presidenza si riserva di valutare“. Non solo, perché chiarendo come la mancanza del parere della Commissione bilancio impedisca ai senatori di votare gli emendamenti, il presidente Gianni Pietro Girotto ha poi dichiarato la “presunta improponibilità delle proposte 19.21, 19.22, 19.23 e 19.24, in analogia con altre proposte dichiarate improponibili” e che quindi “anche in questo caso assicura che sarà compiuta un’attenta valutazione”. Si tratta degli emendamenti presentati da Margiotta, Giacobbe, Mirabelli, Biti (PD), Corti, Pergreffi, Campari Rufa, Sudano, Marti, Mollame, Pianasso, Pietro Pisani (Lega), Sbrollini (Italia Viva) sulla soppressione del criterio della minimizzazione tra gli strumenti a disposizione dei Comuni ed eliminazione del concetto di siti sensibili.

Non essendo stati ritirati né ritenuti improponibili, restano però in piedi gli altri provvedimenti emendativi, una decina in tutto, compresa la richiesta di legalizzare l’esproprio della proprietà privata per installare nuove antenne (“1-bis. La disposizione di cui all’articolo 51, comma 3, del presente decreto, è applicabile anche nei casi in cui gli impianti e le opere di cui al comma 1 del presente articolo risultino già realizzate su beni immobili, detenuti dagli operatori in virtù di accordi di natura privatistica”, si legge nel testo degli emendamenti 19.8 e 19.9 dell’Atto del Senato 2469). Non si tratta quindi di una vittoria completa, ma semplicemente di un passo falso della maggioranza e dell’annullamento di uno spauracchio, quello dei limiti d’elettrosmog innalzati nella media dei 61 V/m, che presto potrebbe ripresentarsi, così come denunciato nella manifestazione Stop5G.

Alleanza Italiana Stop 5G, sit-in a Roma contro DDL Concorrenza: “ci esproprieranno casa per mettere antenne 5G a 61 V/m”

Tra gli altri, nel sit-in romano si sono alternati gli interventi anche di Stefano Puzzer e Davide Tutino, in rappresentanza rispettivamente dei portuali triestini (“il Green Pass contro cui lottiamo è una forma di tecnologia discriminatoria, questa è una tecnologia marcia, non sana“) e Comitato di Liberazione Nazionale (“il 5G è un pericolo non solo sanitario“, ha affermato il docente ribelle autore di numerose azioni di disobbedienza civile).

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In contemporanea al sit-in capitolino, un falsh mob promosso dal gruppo locale Stop5G Emilia questa mattina si è svolto anche a Bologna.

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“Esproprio della proprietà privata per mettere antenne”. Camera e Senato, sit-in Stop 5G contro il Golpe Elettromagnetico – FOTO

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FOTO DEL FLASH MOB DI BOLOGNA

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