Australia, la Polizia usa armi elettromagnetiche contro i civili! Come in guerra, microonde per disperdere le manifestazioni dei dissenti

di Maurizio Martucci

Immagini inquietanti e drammatiche testimonianze arrivano dall’Australia: per reprimere la oceanica manifestazione di cittadini dissenti le politiche liberticide, l’obbligo vaccinale e le restrizioni delle libertà adottate dal Governo degli aussies nella gestione Covid-19, nella capitale Canberra le forze di polizia avrebbero fatto uso di armi a microonde contro i civili. Si tratterebbe di strumentazione a radiofrequenze, campi elettromagnetici onde non ionizzanti all’altissima frequenza dei 95 Ghz, prima utilizzate in ambito militare. Sui social media e nelle pagine degli australiani cominciano a circolare allarmanti testimonianze di chi sostiene di essere stato non solo stordito ma letteralmente ustionato dai fasci invisibili irradiati con questa pervadente tecnologia a microonde, di una banda superiore rispetto alle frequenze sinora utilizzate per il 5G, in Italia autorizzato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni fino agli 80 Ghz e dal 2018 già liberato a 27,5 Ghz.Speravo che non saremmo mai arrivati a questo ma a quanto pare anche questo confine è stato violato“, tra i commenti nelle chat e sui forum australiani. “La polizia lo opera dal parere di esperti secondo cui l’irradiazione provoca solo un piccolo disagio momentaneo e che non ci sono effetti permanenti. Io invece so che ci sono effetti sulla salute anche dalle radiazioni radio cellulari e sulle apparecchiature wireless a livelli molto meno potenti che nel caso di un’arma per disperdere manifestazioni. Gli effetti sono molto gravi“, altro che termici. Dalla pagina Wikipedia dedicata alle armi a microonde si legge: “allo stesso modo in cui le microonde cucinano il cibo, queste eccitano le molecole d’acqua e di grasso del corpo umano scaldandole e causando intenso dolore che aumenta, così come fa la temperatura“.

Come scrivo nel capitolo ‘Uso militare’ nel mio ultimo libro #STOP5G, salute, ambiente, geopolitica, privacy, transumanesimo e controllo sociale: libro-inchiesta sui lati oscuri del futuro digitale (Terra Nuova Edizioni, 281 pagine, 18,00 €), queste microonde causano gravi ustioni, anche se irradiate da una distanza di 1 km, come dimostra l’Active Denial System (ADS), un dispositivo potenzialmente non letale pensato come una sorta di sfollagente per il controllo delle masse, soprattutto in casi di tumulti e rivolte, gestibili con il cosiddetto ‘goodbye effect’, proiettando cioè un fascio elettromagnetico direzionale contro un bersaglio umano, anche per soli pochi secondi. L’ADS supportauna gamma completa di operazioni che vanno da metodi non letali di controllo della folla, dispersione della folla, protezione di convogli e pattuglie, sicurezza dei checkpoint, sicurezza perimetrale, negazione dell’area e protezione del porto, nonché altre operazioni difensive e offensive sia da piattaforme fisse che mobile”.

Rimasti segreti, non conosciamo i documenti che riferiscono i reali effetti dell’ADS, mentre non risultano ricerche indipendenti, cioè slegate dalle Forze Armate statunitensi, nonostante i test abbiano registrato anche ustioni di secondo grado e che, per rendere mortale quest’arma legalizzata, basterebbe puntarla sull’obiettivo per un numero di tempo maggiore rispetto al solo effetto repellente. Su Youtube c’è poi un video dimostrativo dell’esercito americano che simula l’utilizzo dell’ADS per evitare proteste e sommosse nella cittadinanza. Il video risale al 2012, quando i militari statunitensi avevano già usato il “goodbye effect” nella guerra in Afghanistan, causando – secondo una nota dell’Aeronautica USA – anche gravi ustioni sulle persone colpite dagli invisibili fasci.

Sindrome dell’Avana o Elettrosensibilità? Moskowitz: “è un’arma, nazione a rischio”. Tra 007 è guerra d’elettrosmog?

Sappiamo comunque dell’esistenza della cosiddetta Sindrome dell’Avana, già Sindrome di Mosca, ovvero di onde elettromagnetiche come possibile causa del misterioso malessere che dal 2016 ha cominciato a colpire i diplomatici americani  a Cuba e in Cina, come già ai tempi della guerra fredda nell’Unione Sovietica, portando all’evacuazione del personale nelle ambasciate e consolati, oltre al gelo delle relazioni diplomatiche. “L’energia di radiofrequenza diretta e pulsata sembra essere la spiegazione più plausibile” dei più comuni sintomi dell’elettrosensibilità (mal di testa, nausea, vertigini, vista offuscata, ronzii alle orecchie, perdita di udito, difficoltà nel parlare), “accompagnato da dolore in una o entrambe le orecchie o in un’ampia regione della testa e, in alcuni casi, da una sensazione di pressione o vibrazione della testa, vertigini, seguite in alcuni casi da tintinnio, problemi visivi e difficoltà cognitive. Gli esperti non indicano la fonte dell’energia né dicono se è il risultato di un attacco ma ricordano che ricerche di questo tipo furono condotte alcuni decenni fa in Unione Sovietica ed offrono ‘un sostegno circostanziale a questo possibile meccanismo’”. Sul caso della sindrome da elettromagnetismo come arma di spionaggio, ho di recente dedicato una puntata sulla rubrica Il Tecnoribelle, produzione di Playmastermovie in collaborazione con OASI SANA.

Sindrome dell’Avana? No, è Elettrosensibilità – IL TECNORIBELLE

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