CLAMOROSO – Multinazionale del 5G prevede: “potremmo pagare danni per omicidio colposo e lesioni da wireless”

di Maurizio Martucci

La nostra attività wireless deve affrontare anche azioni legali per lesioni personali e omicidio colposo relative a presunti effetti sulla salute di telefoni wireless o trasmettitori di radiofrequenze. Potremmo sostenere spese significative per la difesa di queste cause. Inoltre, potremmo essere tenuti a pagare premi o accordi significativi.” E’ la clamorosa previsione (ammissione di colpa?) messa nero su bianco da Verizon, il colosso americano del 5G. La dichiarazione si trova a pag. 17 del Rapporto annuale aziendale 2021 (pubblicato l’11 Febbraio 2022) e precisamente nella parte introdotta dal titolo “Siamo soggetti a una notevole quantità di contenziosi (legali), che potrebbero richiederci il pagamento di danni o risarcimenti significativi“.

Verizon è la multinazionale americana di telefonia mobile che, fino al giorno prima del giuramento davanti al Presidente della Repubblica Mattarella, ha annoverato nel proprio Consiglio d’Amministrazione l’attuale Ministro dell’innovazione tecnologica e della transizione digitale Vittorio Colao, pure ex amministratore delegato di Vodafone Europa, oggi nell’esecutivo Draghi ma ancora prima a capo dalla task force di esperti nominata da Conte per gestire in Italia l’emergenza Covid 19 (fu proprio Colao a chiedere all’esecutivo di imbavagliare gli oltre 600 Comuni d’Italia Stop 5G, manovra poi recepita nel 2020 nel cd. Decreto Semplificazioni).

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Non è la prima volta che Verizon teme di entrare nelle aule di tribunale per fronteggiare le cause di richiesta di risarcimento danni da parte di malati e danneggiati da elettrosmog. Già nel Rapporto annuale aziendale del 2020, infatti la Telco del 5G statunitense affermava comel’ulteriore regolamentazione della banda larga, del wireless e delle altre nostre attività e le eventuali decisioni giudiziarie correlate potrebbero limitare la nostra capacità di competere sul mercato (…) Siamo soggetti a una notevole quantità di controversie, che potrebbero richiedere il risarcimento di danni (…) Siamo soggetti a una notevole quantità di controversie, tra cui, di volta in volta, azioni in derivati ​​su azionisti, azioni legali per violazione di brevetti, azioni di classe antitrust, salari e ore azioni collettive, richieste di lesioni personali, rivendicazioni di proprietà e azioni legali relative alle nostre pratiche di pubblicità, vendite, fatturazione e raccolta. Inoltre, anche il nostro business wireless deve affrontare lesioni personali e azioni legali in caso di morte per presunti effetti sulla salute di telefoni wireless o trasmettitori di radiofrequenze. Potremmo sostenere spese significative nella difesa queste cause legali. Inoltre, potrebbe essere richiesto il pagamento di premi o insediamenti significativi.”

Molto probabilmente anche per questo nel 2019 in Svizzera la nota compagnia di assicurazioni Swiss Re ha classificato intelligenza artificiale e 5G tra le minacce emergenti, inserendole tra i primi 5 rischi descritti nel Rapporto annuale SONAR, con lo scopo di avviare un “dialogo informato sul futuro scenario di rischio che potrebbe presentarsi“. “I primi cinque rischi emergenti nel nostro rapporto SONAR 2019 – scriveva Swiss Re parlando delle Polizze assicurative sulla vita – tra le potenziali minacce dalla diffusione delle reti mobili 5G”. Già tre anni fa e ben prima dell’ammissione previsionale di Verizon, il documento sosteneva quindi come i “rischi identificati sono rilevanti per le assicurazioni vitaVengono presentati con l’obiettivo di aiutare gli operatori del settore a prepararsi per nuovi scenari adattando i loro comportamenti e la loro condotta di mercato. Le attuali preoccupazioni” sono per i “potenziali effetti negativi sulla salute derivanti dai campi elettromagnetici”Il pericolo vita “potrebbe aumentare”.

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