IL TECNORIBELLE- Cambiamenti climatici o 5G? “L’elettrosmog dietro ai grandi roghi di boschi e foreste?”

In collaborazione con OASI SANA, per Playmastermovie e a cura del regista Alessandro Amori il giornalista Maurizio Martucci conduce la rubrica Il Tecnoribelle, aggiornamento periodico di inchiesta, critica e commento sui maggiori avvenimenti relativi all’avanzata del futuro digitale e dell’iperconnessione di sorveglianza. La prima puntata è ‘Cambiamenti climatici o 5G?’: rifacendosi a studi di scienziati e ricercatori di fama mondiale, la teoria delle radiazioni a microonde, quindi l’elettrosmog, può spiegare l’insolito fenomeno dei grandi roghi di boschi e foreste, generalmente imputabile ai cambiamento climatici?

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Il premier Mario Draghi sostiene che l’emergenza climatica sia come la pandemia da covid 19

tanto che, mentre in Cina iniziano i blackout climatici con crisi energetica e restrizioni di luce e gas per case e aziende, il quotidiano La Stampa si spinge ad annunciare un Natale al buio come mix di fenomeni economici, politici e climatici. Un buio in cui però zampillano le fiamme dei roghi, coi più recenti maxi-incendi dicono Grecia, Turchia e California, arrostiti lo scorso inverno boschi e foreste in Australia e Amazzonia.

Si tende a dare la colpa ai cambiamenti climatici, omettendo però come una plausibile spiegazione scientifica provenga invece dalla teoria delle microonde emesse per 5G, 4G, 3G, 2G e Wifi.

Martin Pall, biochimico americano, si basa su studi che dimostrano come i campi elettromagnetici delle radiazioni a microonde aumentino nelle piante un’eccessiva produzione di calcio intracellulare, da cui alti livelli di sostanze chiamate terpeni o terpenoidi, volatili e altamente combustibili che possono accumularsi sul suolo, facendo così bruciare più velocemente il fuoco.

In un altro studio il biologo spagnolo Alfono Balmori spiega come i campi elettromagnetici causino invece l’acidificazione del suolo, creando condizioni in cui gli alberi non sono più in grado di assorbire l’acqua finendo per morire prosciugati e quindi molto più combustibili

Infine il fisico belga Arno Thielens, in un recente studio commissionato dal Parlamento europeo scrive come le radiazioni a microonde stiano causando un aumento della temperatura in tutta la fauna selvatica, piante e alberi comprese, resi molto più caldi del dovuto.

Ricapitolando:

alberi che producono terpeni e terpenoidi infiammabili,

alberi che si seccano perché non riescono più ad assorbire l’acqua

alberi che sono più caldi di quanto dovrebbero:

insomma… più che il clima in mutazione, i campi elettromagnetici delle tecnologie wireless, reti 5G comprese, potrebbero essere causa o concausa dei ripetuti incendi che registriamo in giro per il mondo?

Stop 5G, Martin Pall: “Prevedo grandi catastrofi e incendi!” PRIMA PUNTATA – 5G, il grande inganno

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