In vista delle elezioni amministrative 2021, comunali e regionali, OASI SANA dedica uno spazio per conoscere i candidati Stop 5G, un approfondimento politico trasversale tra i partiti e le liste civiche che nel loro programma chiedono una moratoria sul 5G, sostenendo il principio di precauzione e di prevenzione del danno per arrestare l’avanzata della pericolosa tecnologia del wireless di quinta generazione.
TERZA PUNTATA
Dalle piazze all’urna: il Movimento 3 V (Vaccini Vogliamo Verità) passa dalla protesta alla proposta politica e presenta la sua lista in diverse amministrazioni comunali chiamate al voto ad Ottobre. Si definiscono “l’unico partito che chiede verità e mette al centro di ogni azione politica il benessere e la salute dell’essere umano“: da sempre attento ai pericoli del wireless ed alla denuncia dei lati oscuri del 5G, in più occasioni l’M3V ha aderito alle iniziative dell’Alleanza Italiana Stop 5G, a loro volta ospitandone i rappresentanti in diverse manifestazioni pubbliche organizzate in varie città d’Italia, al grido di ‘la salute prima di tutto’.
Il colpo politicamente più forte, il partito dei cittadini ‘per la libertà e la verità‘ lo affonda nella Capitale: il Movimento 3 V candida il proprio segretario nazionale Luca Teodori alla carica di Sindaco di Roma. “Quando il sistema entrò a gamba tesa mettendo in pericolo la nostra salute, stravolgendo la nostra libertà, limitando il nostro benessere economico, calpestando i nostri diritti, capì che l’errore non era la politica ma il lasciarla ai venduti“, afferma Teodori. “Il 5G è una tecnologia che ci da grandi preoccupazioni”, lo scorso anno Teodori disse su Rai Tre intervenuto alla Tribuna elettorale all’esordio del movimento. “Sono frequenze che potrebbero creare gravi problemi alla salute, diciamo con chiarezza stop al 5G perché prima vanno fatti studi sull’impatto per la salute umana“. Ribattezzata discarica elettromagnetica d’Europa perché nessun’altra città del continente vanta un numero di stazioni radio base così elevato, oggi a Roma ci sono circa 6.000 antenne posizionate spesso sui tetti dei palazzi, mentre impazzano ripetitori wi-fi e smart road lungo il Grande Raccordo Anulare e l’autostrada Roma-Fiumicino.
A Ravenna per la poltrona di primo cittadino con M3V si candida invece Emanuele Panizza, 49 anni, ragioniere, consigliere comunale ravennate uscente (ex gruppo Misto), nel 2019 presente a Roma per un incontro promosso a Montecitorio dall’Alleanza Italiana Stop 5G. Già promotore di incontro pubblici coi cittadini sui rischi del wireless, nel consiglio comunale di Ravenna è stato promotore e relatore della mozione “Tecnologia 5G sul territorio comunale e monitoraggio ambientale per la tutela della salute pubblica” respinta però nella votazione finale. Ricalcando lo spirito della Risoluzione di Vicovaro dell’Alleanza Italiana Stop 5G, la mozione di Panizza chiedeva all’attuale sindaco di “verificare l’opportunità e la possibilità di aggiornare l’attuale regolamento comunale per l’installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti per la telefonia mobile, allo scopo di promuovere un tavolo tecnico sanità/ambiente volto a monitorare le ripercussioni dei campi elettromagnetici su popolazione ed ecosistema, individuando membri della scienza e della medicina indipendente coinvolgendo unitamente un coordinamento locale tra le associazioni dei malati e cittadinanza attiva; attivare AUSL ed ARPA anche con l’ausilio del mondo accademico universitario e degli istituti di ricerca indipendenti a promuovere un sistema di monitoraggio ambientale e sanitario in merito a possibili effetti indesiderati della tecnologia“.
Commerciante, Luca Bandini è poi il candidato del M3V alla carica di sindaco di Sesto Fiorentino (Firenze). Lo scorso Maggio, per la presentazione di lista e programma, nella centrale piazza IV Novembre del comune fiorentino Bandini s’è apertamente dichiarato contrario all’avanzata del 5G, auspicando una moratoria nazionale per una tecnologia priva del cosiddetto rischio zero. “La precauzione va bene solo quando serve a loro, bisognerebbe bloccare le antenne perché non esistono studi sufficienti e molti scienziati pongono il dubbio sui possibili rischi per la salute pubblica“.
Dottore in ingegneria civile ambientale, si definisce un “eco ingegnere”, Ugo Rossi chiede infine i voti per diventare Sindaco di Trieste. Ha promosso già diverse iniziative nel capoluogo giuliano, inserendo la lotta all’inquinamento elettromagnetico nel programma elettorale: “una prima cosa che farò avvalendomi del principio di precauzione – afferma Ugo Rossi – è chiedere a tutte istituzioni competenti e ai privati che richiedono l’installazione del 5G di mettermi per iscritto che non esiste nessun rischio per la salute umana e per tutti gli esseri viventi. Visto che quasi nessuno si assumerà la responsabilità di rispondere alla mia richiesta, userò ciò per rafforzare l’ordinanza di moratoria al 5G che emanerò appena sarò Sindaco, supportata da studi scientifici indipendenti. Inoltre, metterò in piedi politiche per mitigare l’esposizione all’elettrosmog, educare la cittadinanza ad un minor e corretto utilizzo della tecnologia per tutelare soprattutto bambini e la popolazione elettrosensibile che è in aumento. Promozione di uno studio indipendente sugli effetti biologici delle vaccinazioni , radiofrequenze 4G e 5G, dei pesticidi e della qualità dell’aria. Il motto sarà meno tecnologia e più umanità nelle nostre vite. Una tecnologia usata al servizio dell’uomo in modo etico e non per controllare l’umanità“.
a Trento????sicuro nessun politico si interesserà e se lo farà sarà solo apparenza,cambierà qualcosa??
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