
di Maurizio Martucci
“Dolori fortissimi al cuore, palpitazioni, un violento senso di stordimento generale, credo di aver seriamente rischiato di morire per l’irradiazione delle nuove antenne 5G piazzate sui lampioni dell’autostrada”. E’ gravemente elettrosensibile da circa 7 anni con una diagnosi anche da Sensibilità Chimica Multipla certificata dal Policlinico Umberto I di Roma, invalida per l’ASL ma senza strutture sanitarie pronte ad accoglierla in caso di emergenza, come quella occorsa proprio un paio di gironi fa. “Sono pronta ad andare in tribunale per far valere i miei diritti di cittadina italiana, sempre che non siano irradiate anche le aule di tribunale. Ho una macchina vecchio modello, schermata, senza Bluetooth né Wi-Fi. Ho già cambiato casa, sono scappata da Roma con tutta la mia famiglia, ma ora ho rischiato seriamente di morire per colpa dei lampioni della luce sull’Autostrada Roma-Fiumicino”.
Maria (nome di fantasia per tutelare la privacy di una storia vera) ha 46 anni, cartelle cliniche (visionate) e diagnosi che ne attestano la disabilità ambientale per cui, secondo l’ultima assise dell’Associazione Italiana Elettrosensibili, sarebbero un milione e mezzo a soffrirne solo in Italia, malati invisibili con vari livelli di gravità che accusano sintomatologie altamente invalidanti a seconda delle diverse bande di radiofrequenze a cui sono esposti. Non tutti i casi sono uguali. “Non sono potuta andare all’ospedale perché avrei rischiato di peggiorare la mia condizione, essendo ovunque il Wi-Fi”. Ecco la testimonianza shock raccolta in esclusiva da OASI SANA su una vicenda limite che, chissà quanti altri ce ne sono, rischia di degenerare se gli appelli alla precauzione e alla tutela della salute pubblica non venissero raccolti dal Governo Conte, come insistono a ripetere cittadini, medici e scienziati.

“Ero alla guida della mia auto sulla Roma-Fiumicino. L’ho fatto tante altre volte, prima che venissero sostituiti tutti i lampioni della luce”.
Maria, cosa le è successo?
“Appena prendo il tratto con la nuova illuminazione ho cominciato a stare male, malissimo. Ho subito collegato il malore ai pali della luce, sentivo il bruciore venire dall’alto, sapendo poi benissimo che il 5G funziona proprio con l’irradiazione non più dalle grosse antenne ma dai nuovi LED”.
Ma non potrebbe essere stato qualcos’altro? Un malore per causa diversa?
“No, noi elettrosensibili gravi sappiamo benissimo identificare la provenienza del sintomo che avvertiamo subito nella sua potenza devastante ….”
Però lei non ha un referto medico che possa accertalo….
“… ma se sono piena di cartelle cliniche, diagnosi e visite effettuate in ogni sede competente!”
Da un sopralluogo di verifica effettuato, per avere riscontro oggettivo sulla storia di Maria, risulta infatti che su tutta l’Autostrada Roma-Fiumicino, cioè dall’aeroporto Leonardo Da Vinci fino in zona Magliana, sono stati da poco installati dei nuovi lampioni a luce LED, con sopra delle piccole protuberanze assolutamente identiche alle mini-antenne a microonde millimetriche già installate in altre Smart City. Lo stesso è pure su tutto il Grande Raccordo Anulare, nuovi lampioni a LED con le protuberanze nella parte alta. Ne avevamo già dato notizia su OASI SANA, appellandoci alla prudenza.

“Un colpo al cuore, una fitta lancinante. Poi tachicardia, sono praticamente scappata, cioè uscita dall’autostrada per non continuare a subire l’irradiazione che avverto come una tortura. Appena uscita da quel tratto ho notato la differenza, se ci fosse stato traffico e fossi rimasta imbottigliata in mezzo a tante macchine non saprei dire cosa sarebbe successo …. le conseguenze, forse sarei svenuta o forse avrei avuto un attacco di cuore, non so…”
Ha preso qualche farmaco per riprendersi?
“Purtroppo la farmacologia non aiuta noi malati che soffriamo anche la chimica anche a piccole dosi. L’unica soluzione è evitare, sono dovuta fuggire. Da quel momento non mi sono più ripresa…”
Cioè?
“Sono diversi giorni che sto male. Ho il battito cardiaco accelerato, la pressione è aumentata, la notte non dormo, sento ancora un forte dolore al petto, acufeni alle orecchie e una sensazione di stordimento generale, debolezza, dolori alla tiroide. Ho paura di morire, se il 5G arrivasse con quelle antenne dai lampioni ovunque potrei non resistere all’irradiazione”
Ma lei è romana, nata, cresciuta e vissuta nella capitale….
“Sono dovuta fuggire da anni, lontana dalla città mi sono ripresa. Sto male solo se vengo esposta alle irradiazioni di Wi-Fi, antenne e cellulari. Ma questa botta presa sulla Roma-Fiumicino è stata deflagrante, come un macigno che mi ha colpito senza avvisarmi. Non c’è una segnaletica, nessun cartello, ti ritrovi avvolta nelle radiofrequenze inesplorate senza saperlo, da un momento all’altro”.
Adesso cosa farà?
“Contatto un legale, voglio andare fino in fondo. Non è possibile che rischiamo la vita noi ammalati per colpa di chi continua a negare l’evidenza. Cos’altro deve accadere? Ci vogliono morti?”

Le parole che sua Maria sono dure, per quanti ignorino l’esistenza del problema possono sembrare frasi allarmistiche, ma in realtà sono davvero tanti gli studi scientifici che attestano esattamente il rischio denunciato da questa donna che non s’arrende, così come vasta è la letteratura biomedica che certifica anche il pericolo cardiologico, visto che nei più recenti studi dell’Istituto Ramazzini (frequenze però del 2G e 3G) si parla addirittura di tumore al cuore riscontrato su cavie uomo-equivalenti esposte all’elettrosmog.
Che tipo di frequenza emettano e quale valore di campo elettrico emanano i lampioni sull’autostrada romana, al momento non lo sappiamo. Sarebbe opportuna una misurazione tecnica per inquadrarne l’entità. L’irradiazione della Roma-Fiumicino come del Grande Raccordo Anulare di Roma non sono però un caso isolato. Anzi. In Italia il progetto delle cosiddette Smart Road prevede la digitalizzazione di moltissime vie di collegamento su strada con l’installazione di mini-antenne a microonde millimetriche a ridosso del manti stradale per la guida dell’auto da remoto (cioè senza conducente) anche sulle autostrade A2 (Autostrada del Mediterraneo), A90 e A91, sulla E45-E55 Orte-Mestre, sulla statale 51 di Alemagna, in Sicilia sulla Tangenziale di Catania e nella A19 Autostrada Palermo Catania, oltre al progetto 5G CARMEN (5G for Connected and Automated Road Mobility in the European uNion) sulla A22, la cosiddetta Auto Brennero. Oltre ai servizi del 5G, il progetto prevede anchei servizi C-ITS (Cooperative Intelligent Transport Systems) basati sulle comunicazioni V2I (vehicle-to-infrastructure) e V2V (Vehicle-to-Vehicle).

Milioni di euro stanziati, anche con finanziamenti europei, ma alla salute delle persone non è stato dato peso, essendo queste bande di radiofrequenza totalmente prive di studi preliminari sul rischio socio-sanitario. Mercoledì 17 Aprile in Senato è attesa la conferenza stampa dell’alleanza italiana Stop 5G, anche per denunciare casi limite come quelli di Maria (“non possiamo fare da cavie umane”): al tavolo dei relatori, con parlamentari di maggioranza e opposizione, ci saranno anche malati oncologici a cui i tribunali italiani hanno riconosciuto il nesso elettrosmog = cancro oltre agli affetti da Elettrosensibilità e Sensibilità Chimica Multipla.
RIPRODUZIONE CONSENTITA, CITANDO AUTORE E FONTE tecryw8l
è successo praticamente a ridosso del GRA dove la donna ha accusato il malore, è successo il giorno dopo, se ci sia correlazione tra i 2 fatti non lo sappiamo, però è successo ad entrambi, che la procura indaghi e la donna da noi intervistata sporga immediatamente denuncia come ci ha detto nell’intervista https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/19_aprile_11/roma-bimbo-10-anni-muore-colombo-un-malore-5d666650-5c39-11e9-b6d2-280acebb4d6e.shtml
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