Professoressa da 30 anni, scrive ad Azzolina: “Ministra si fermi! La scuola digitale iperconnessa fa male”

Alla cortese attenzione della Ministra Azzolina


Cara Ministra dell’Istruzione,

vorrei esprimerle il mio pensiero da docente di scuola secondaria di
secondo grado
, ma soprattutto mamma. So che questa lettera non sortirà
alcun effetto, ma la situazione orribile che stiamo vivendo che ci fa
sprofondare nell’angoscia e nell’incertezza, ci dà la forza di dire e fare
tutto quello che forse non siamo riusciti a fare per una vita. Ho deciso di
scriverle facendo appello alla sua sensibilità di donna, docente , non so se
lai ha figli.

OSSERVATORIO SCUOLA – ALLEANZA ITALIANA STOP5G – clicca qui


Insegno da trent’anni e ho visto pian piano persone incompetenti
distruggere la Scuola, ho protestato quando c’era da protestare, senza
ottenere granchè, purtroppo. Ho visto negli ultimi anni anteporre
interessi economici e logiche aziendali al benessere dei ragazzi, al sapere,
alla cultura,
cercando nel mio piccolo di difenderla, ma lo tsunami è
troppo potente, il sistema è spesso marcio e sfugge alla nostra
comprensione, o forse no.


Lei si è trovata a ricoprire questo ruolo in uno dei momenti più difficili e
amari della nostra storia e ci rendiamo tutti conto che non è facile,
tuttavia, desidero esprimerle ciò che mi scuote dentro.

Vorrei che per una volta, a governare , a prendere decisioni sulla scuola,
fosse una persona competente, empatica e sensibile al benessere dei
bambini e dei ragazzi. Nell’anno più terribile della storia della scuola, lei
potrebbe trovare la sua grande occasione di dimostrare di esserne
all’altezza.


La didattica a distanza, da lei tanto decantata, è stata ed è fondamentale
in certi casi,
soprattutto se diventa un supporto emotivo e psicologico
(l’emotività e l’empatia hanno bisogno del contatto fisico, ma adesso la
situazione d’emergenza ne azzera ogni possibilità),
non lo è, come di fatto
sta accadendo, se diventa surrogato della didattica vera, in presenza.

Una didattica a oltranza, una sorta di accanimento terapeutico che stride
con quello che sta accadendo nelle nostre vite.


I bambini, i ragazzi, sono stressati dalla miriade di contenuti su contenuti
da scaricare ogni minuto, le famiglie stremate, ma lei va avanti.
Parto subito da una considerazione che riguarda la salute di studenti e
docenti: l’iperconnessione FA MALE.

L’APPELLO: NON ROBOTIZZATE LA SCUOLA – clicca qui


I bambini /ragazzi stanno subendo, grazie alla smania in cui molti docenti
e dirigenti sono scivolati in seguito alle sue direttive, un ciclone
elettromagnetico senza precedenti che lascerà danni ben superiori di
quelli dai quali stiamo proteggendo i nostri figli.

Credo le siano noti gli effetti delle onde EM studiati dall’Istituto
Ramazzini di Bologna
e tanti altri sul sistema
immunitario, sul DNA, sulle cellule degli organismi viventi, e in particolare
dei minori i quali, fino a 16 anni –ci insegnano gli esperti- hanno una
membrana cerebrale più sottile rispetto a quella degli adulti per cui la
penetrazione di onde è del 60% maggiore.


Altro pericolo: l’iperconnessione e la dipendenza. Legittimare l’uso dei
mezzi digitali per tante ore al giorno non fa che accrescere il rischio di
dipendenza dai mezzi stessi, con conseguenze disastrose su ritmi sonno-
veglia, su metabolismo, su comportamenti di vario genere
. A tal
proposito, una lettura illuminante potrebbe essere per lei Demenza
digitale di Manfred Spitzer, neuroscienziato tedesco. Accanto a lui, tanti
altri neuroscienziati (Steiner, Christakis, Greenfield, ecc) affermano la
correlazione tra dipendenze e disturbi dell’attenzione, della memoria,
della concentrazione. Se aggiungiamo a questo l’impossibilità per i bambini di muoversi, dovuta
all’emergenza, il cocktail è micidiale.

Come vede, la mia preoccupazione tocca diversi aspetti, non ultimo quella
della salute fisica (vista, sistema muscolo-scheletrico, ecc).
E poi non ignorerei i rischi cui stiamo esponendo i minori fornendo i loro
dati su piattaforme digitali, autorizzando video e pubblicazione di
immagine
. Non mi addentro in questo discorso , poiché non sono
un’esperta in informatica, ma non ci vuole molto per rendersene conto.
Ho già sentito di casi di accessi illegittimi e altri spiacevoli episodi.
Ai docenti sta imponendo qualcosa che non rientra nei loro obblighi e
doveri approfittando dello spirito di missione che caratterizza la
categoria, unito ad una specie di complesso di inferiorità o timore del
giudizio dell’opinione pubblica. Non avremmo mai lasciato , in ogni caso, i
nostri alunni soli in questa situazione.

DOSSIER LA SCUOLA ELETTROMAGNETICA – clicca qui e scarica PDF


Io non so quale potrebbe essere l’alternativa, è una cosa troppo grande
alla quale nessuno di noi era preparato, ma sono sicura che se si
organizzasse tutto nell’interesse dei minori, si troverebbe la soluzione
giusta. Nel fare questo, la prego di ascoltare chi possa illuminarla e
aiutarla a pensare al meglio per i nostri figli. Si rivolga a psicologi dell’età
evolutiva, pedagogisti, pediatri e neuroscienziati
, per favore, prima di
adottare decisioni!


I bambini stanno pagando un prezzo troppo alto, stanno vivendo
un’esperienza senza precedenti alla quale nessuno di noi riesce ad attribuire un senso.

Si fermi un attimo, cara Ministra, e si dia un’occasione per dimostrarsi


all’altezza del compito che è chiamata a svolgere. Sia capace di superare
certe bieche visioni aziendali della scuola, –con la legittimazione della
Dad, il processo di aziendalizzazione sarebbe completo- come quelli che
l’hanno preceduta e che l’hanno distrutta. Anni e anni di tagli ai due
pilastri della società, la Scuola e la Sanità, ci stanno facendo ora
raccogliere gli amari frutti. Nel primo caso stiamo pagando con i morti,

con le strutture al collasso, con gli ospedali chiusi. Nel secondo caso, con
scuole e classi incompatibili con la possibilità di riapertura e pagheremo
ancora con generazioni devastate.


Colgo l’occasione per augurarle buon lavoro e la ringrazio per
l’attenzione.


Senatore Mena, autrice di Bambini digitali (Il Leone Verde)
Membro di Alleanza Italiana Stop 5G e Osservatorio Scuola

(Si veda il Dossier sui rischi di una scuola elettromagnetica)

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8 commenti

  1. Concordo pienamente con quanto scritto da questa insegnante. La scuola digitale è meno utile e più sacrificate. Le famiglie non possono reggere questo peso. A settembre bisogna rientrare a scuola, bisogna aiutare i nostri figli a crescere e a farlo con il contatto diretto. Non si può delegare la formazione ad un monitor. È impensabile, i nostri figli hanno il diritto di ricevere un’istruzione degna di questo nome. Ci hanno imposto la didattica a distanza in questi mesi e l’abbiamo accettata ma a settembre NO, a settembre bisogna rientrare a scuola, seppur con tutte le precauzioni del caso.

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  2. Io credo che nessuna voglia sostituire l’attività didattica a scuola con quella digitale, si tratta solo in questo periodo di emergenza di non lasciare soli gli alunni e di offrire loro una continuità didattica seppur a distanza. Quanto al modo in cui viene espletata questa attività dipende dal buon senso dei docenti e dalle risorse attualmente a disposizione che naturalmente ancora non sono ottimali. Ma è un periodo di emergenza e bisogna avere pazienza. Gli alunni non sono obbligati a stare 8 ore sul pc. Credo invece si possa fare qualcosa in più per l’aggiornamento delle graduatorie.

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  3. Finalmente sento qualcuno dar voce alle discussioni che spesso mi trovo a fare con genitori tanto presi dal compito di cui si sentono insigniti, di intermediari di questa nuova moda e non si rendono conto che non hanno più neanche il tempo di riflettere su quanto è fino a che punto il gioco valga la candela. A settembre già partiranno tutti dallo stesso punto, e lì allora sarà richiesto uno sforzo er snellire i programmi in modo da poterli completare senza rischiare di trasformare l’istruzione in un gran minestrone. Grazie.

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  4. Concordo pienamente nel messaggio della professoressa, sono mamma di tre figli tutti frequentanti la scuola. Vorrei far arrivare questo messaggio alla ministra in questa situazione di emergenza sanitaria, confusione ed emarginazione i ragazzi di oggi sono il futuro di domani. Augurandovi buon lavoro a lei e i suoi colleghi.

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  5. Credo che il pericolo più grande per la scuola non siano PC, onde elettromagnetiche e robe varie ma la totale ignoranza e arretratezza di questa docente che ha scritto. Se la scuola italiana è rimasta indietro per trent’anni è colpa delle cariatidi come lei che credono di vivere ancora negli anni ’70 e che i ragazzi siano ancora quelli di 50 anni fa. La sua malattia ha un nome: si chiama ottusità e incapacità di vedere il mondo reale e se i nostri ragazzi domani non troveranno uno straccio di lavoro sarà perché docenti indecenti come questa li hanno tenuti fuori dal mondo.

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    • La scuola italiana è regredita ma grazie all’uso moderato del digitale che nulla insegna se non la dipendenza, è rimasta la migliore al mondo, anche se all’estero con rilevazioni faziose la disprezzano. E in Italia ci crediamo. Siamo i migliori al mondo, solo che siamo invidiati. Gli altri sopperiscono alle loro carenze didattiche con attrezzi digitali, in Italia ancora per fortuna con moderazione. Digitale e didattica non sono interdipendenti.

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  6. Riconosco ad ognuno il diritto di esprimere la propria opinione ma chi definisce la professoressa una cariatide ottusa ed arretrata dimostra di essere molto ignorante sugli effetti, dell’uso di questa nuova tecnologia sull’uomo e sull’ambiente, supportati da migliaia di studi scientifici indipenienti. In questa profonda ignoranza e superficialità vedo la reale ottusità, pericolosa per la salute e l’evoluzione sociale armonica delle persone.

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