Le 5 ragioni per fermare il 5G secondo Olle Johansson: “in futuro, chi pagherà i danni? Noi, no!” CONVEGNO INTERNAZIONALE STOP5G – SECONDA PARTE

OASI SANA pubblica a puntate gli interventi video e gli atti scritti dei relatori intervenuti nel 1° Convegno internazionale Stop 5G dal titolo “Moratoria nazionale, 5G tra rischi per la salute e principio di precauzione” organizzato a Roma dall’Alleanza Italiana Stop 5G il 5 Novembre 2019 presso la Camera dei Deputati, nell’Aula dei Gruppi Parlamentari di Montecitorio.

SECONDA PARTE – Intervento del Prof. Olle Johansson, ex capo dell’unità Experimental Dermatology, Dipartimento di Neuroscienze del Karolinska Institute (Stoccolma, Svezia) e dal Royal Institute of Technology (Stoccolma, Svezia).

Video ripreso dal canale Youtube della Web TV Pandora Tv, foto Lucio Russo, traduzione dal vivo inglese-italiano a cura del Prof. Diego Simini, testo integrale dell’intervento gentilmente trascritto da Odiele Nazart.

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1.00′- Approfondirò qualche punto trattato dai precedenti relatori. Ho iniziato a parlare di questi argomenti 40 anni fa. Pochissime persone mi ascoltavano. Ora, nelle ultime 4 settimane ho dato delle conferenze a Philadelphia, Las Vegas, altri posti negli USA, in Danimarca, Finlandia, Isola di Man e Italia. C’è ora un enorme interesse. Negli ultimi giorni, qui in Italia ho incontrato delle persone elettrosensibili e le loro famiglie. Stanno facendo una brutta vita qui in Italia. È la nostra responsabilità aiutarli e sostenerli.

1.03′- Voglio citare un professore irlandese, Tom Butler: “I bambini sono a rischio crescente di contrarre malattie, nel presente e nel futuro, dalle tecnologie wireless, a causa dei governi deboli, degli organi e agenzie di governo sotto influenza, delle istituzioni corrotte, dei media compiacenti e degli scienziati ignoranti oppure non etici.”

1.05′- L’Italia è all’avanguardia nella presa di responsabilità. Saluto i membri del Parlamento e i sindaci qui presenti. Avete già sentito il senatore US Blumenthal e visto che le compagnie telefoniche non sono in grado di proteggere la popolazione. Quindi dovete applicare il principio di precauzione. E la signora meravigliosa che ha parlato prima di me ha dimostrato che Kafka è anche italiano.

1.07′- Ci sono 5 ragioni per fermare il 5G: 1. (l’avete già sentito) Il 5G è istallato senza alcuna forma di test preliminare e di valutazione d’impatto sulla salute e l’ambiente, quindi violando il principio di precauzione della legge europea. 2. Il 5G viene istallato senza nessuna forma di consultazione pubblica, lasciando tutti senza nessun luogo dove fuggire e nascondersi dalle radiazioni, quindi violando seriamente la dichiarazione ONU dei diritti umani, la Convenzione del 2007 sui diritti umani per le persone con disabilità funzionali e il Codice di Norimberga del 1947. 3. Il 5G è installato senza nessun standard di esposizione basato sugli effetti biologici (fra poco, sentirete Marc Arazi, forse grazie alla Francia in futuro avremo degli standard basati sugli effetti biologici). 4. Il 5G viene installato in presenza di una massiccia quantità di studi scientifici indipendenti che dimostrano che le RADIOFREQUENE già esistenti sono dannose per la salute pubblica e l’ecosistema. 5. Il 5G viene installato con un’impronta ecologica gigantesca: avvolgerà il pianeta in una coltre di elettrosmog dal quale non ci sarà modo di sfuggire. In questo “carcere” la sorveglianza e il controllo saranno ovunque, in ogni momento, creando così un “1984” elettronico di proporzioni inimmaginabili, buttando il “Grande Fratello ti sta guardando” di George Orwell in una realtà agghiacciante, molto lontana dal sistema democratico. Non agire oggi può rivelarsi un disastro domani, e rischiamo di avere delle “lezioni troppo tardive”.

1.13′- Nel 2011, anno in cui l’OMS ha classificato le OEM della telefonia mobile come “possibile cancerogeno”, il Consiglio d’Europa ha chiesto di bandire dalle scuole i telefoni cellulari e le attrezzature wireless, chiedendo che ciò fosse immediatamente attuato per proteggere i bambini. Che cosa è successo in Svezia? Niente. Spero che in Italia abbiate fatto meglio, perché i genitori espongono i figli a qualcosa che è classificato come il gas Orange, il defoliante della guerra del Vietnam (o all’epoca il DTT, opportunamente riclassificato dopo in 2A). Quando chiedo ai genitori se metterebbero i loro figli in una stanza piena di gas Orange, mi rispondono: “Sei pazzo?” Eppure è esattamente quello che stanno facendo. I genitori svedesi amano i propri figli, li proteggono in ogni modo, li coprono per il freddo, gli danno il casco per la bici, ma quando sono davanti a questi oggetti elettronici li lasciano nudi.

1.16′- Cosa possiamo imparare dalla scienza? Alcuni scienziati hanno mostrato che il telefono cellulare può dare mal di testa. Potrei fermarmi qui, perché non ho mai incontrato nessuno che dicesse di voler avere mal di testa con il telefono cellulare. Ma vi farò vedere ancora qualche slide.

1.17′- Alcuni scienziati hanno dimostrato che l’esposizione al cellulare di una madre durante la gravidanza aumenta significativamente il ritmo cardiaco del feto e del neonato e diminuisce la sua portata cardiaca. In poche parole, i feti e neonati hanno subito uno stress. Di nuovo, quando ho chiesto ai genitori, anche quelli che lavoravano nelle telecomunicazioni, se fosse quello che desideravano per i loro figli, nessuno mi ha risposto: “Oh, sì!” Quindi, di nuovo potrei fermarmi qui. Ma andrò avanti.

1.18′- L’uso del cellulare riduce la qualità del seme: diminuisce la quantità di spermatozoi, la loro motilità e vitalità e ne modifica la morfologia. La riduzione della qualità dello sperma è correlata alla durata dell’esposizione quotidiana al telefono cellulare, ed è indipendente dai valori iniziali di qualità. Difatti, la qualità dello sperma in Italia come in Svezia è calata drasticamente. È quello che vogliamo? Se fossi il capo del governo italiano, mi siederei e direi: “Sappiamo cosa stiamo facendo alla popolazione maschile, alla popolazione femminile, e ai bambini?”. Di nuovo parlo di Marc Arazi: in Francia le autorità si stanno impegnando in quel senso, e sono molto orgoglioso di far parte della squadra della sua ONG Phonegate Alert, che sta facendo un lavoro stupendo.

1.20′- Altri scienziati hanno dimostrato che la quinta generazione di discendenti di topi esposti a livelli di radiofrequenze molto bassi (< 2 V/m) è irreversibilmente sterile. Se così fosse per gli italiani, i vostri pro-pro-pronipoti non potranno più avere figli per qualcosa che state facendo oggi o che avete fatto qualche anno fa. Sarà troppo tardi per tornare indietro.

1.22′- Scienziati hanno mostrato un impatto negativo sull’apprendimento nei ratti, basato su una riduzione della capacità di concentrazione e dell’apprendimento di breve termine. La stessa cosa succede con i ragazzi, con il semplice wifi: diminuzione della capacità di apprendimento e nei test linguistici. Ecco un altro studio: anche tutti gli animali e le piante patiscono l’esposizione alle radiofrequenze.

1.23′- Ma l’articolo che m’impedisce di dormire di notte è quello di Taheri (et al.), che mostra che i batteri esposti alle frequenze dei telefoni cellulari o dei router wifi diventano resistenti a molti antibiotici. Nel 2017 un incontro del G20 è stato dedicato al tema: 24000 persone in Europa sono morte prematuramente a causa dell’antibiotico-resistenza. È stato stimato che nel 2050, più di 10 milioni di persone nel mondo ogni anno moriranno a causa dell’antibiotico-resistenza. Ma il G20 non ha preso in considerazione il lavoro di Taheri, dal quale si può facilmente dedurre che la cifra, invece di 10 milioni potrebbe essere 7,6 miliardi!

1.26′- Nello studio Reflex, gli animali sono stati esposti per solo 24 ore a un SAR di 1,3 W/kg ed è stato osservato un grave danno al DNA. Tenete presente che in Italia siete esposti legalmente a 2 W/kg. La frammentazione del DNA è simile a quella che avviene dopo 1600 lastre di raggi X. Ma nessuno ha mai ricevuto 1600 lastre di raggi X. L’industria della telefonia ha cercato per 2 anni di bloccare la pubblicazione di questi risultati.

1.28′- Ma ci sono anche degli impatti cognitivi. Secondo l’indagine PISA, i paesi dell’OCSE che hanno investito di più nelle tecnologie digitali nella scuola hanno una diminuzione delle capacità degli alunni in lettura e matematica. Secondo l’OCSE l’uso più frequente dei computer nelle scuole è più frequentemente associato con risultati peggiori. Multitasking, lo stare per ore di fronte allo schermo, meno tempo per i contatti sociali e le attività fisiche, col rischio di danni al collo e alla schiena, sovrappeso (i bambini italiani sono quelli in Europa col maggiore sovrappeso), problemi di sonno, la dipendenza dalle tecnologie informatiche, e la demenza digitale sono alcuni dei rischi conosciuti e degli effetti collaterali delle tecnologie digitali. Forse è la ragione per cui le autorità in diversi paesi asiatici, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Giappone, stanno rimuovendo i telefoni cellulari, i laptop e i tablet dalle scuole. La Cina ha un solo obiettivo: comprare il mondo. Per fare quello, le servono studenti intelligenti.

1.30′- In Italia si può essere esposti a 2W/kg corporeo. Ma già nel 1997 uno scienziato danese aveva dimostrato che si osservano delle trasformazioni nel ciclo delle cellule e la proliferazione cellulare a una esposizione 100 000 volte inferiore alla soglia di 2W/kg. Altri studi hanno mostrato un’alterazione della permeabilità della barriera emato-encefalica a un livello 5000 inferiore ai 2W/kg; una modificazione dell’attività bioelettrica del cervello, danni al DNA e diminuzione della sua capacità di riparazione, flusso massivo di ioni calcio attraverso la membrana cellulare, sempre a livelli bassissimi. Utilizzavo questa slide nel 1998. Da allora, si sono aggiunti migliaia di studi. Le radiazioni delle tecnologie wireless, anche con un’esposizione molto al di sotto dei limiti, acuta o cronica, sono dannose.

1.33′- Le linee-guida per l’esposizione umana sono obsolete da decenni. Riguardano un’esposizione di durata 6 o 30 minuti. Prendono in considerazione solo gli effetti termici misurati su un manichino di plastica riempito di gel fluido, in un ambiente libero da altre radiazioni. Sono necessari standard che prendano in considerazione gli effetti biologici. Quando ci penso, mi dico: il mondo è pazzo! I bambini sono molto più vulnerabili all’esposizione degli adulti. Dipendono da noi per la loro protezione, e gli effetti sono molto più devastanti per la società. È necessaria un’azione di protezione immediata. Se tutti i bambini saranno danneggiati, non ci sarà un’Italia futura.

1.36′– L’esposizione autorizzata dalle linee guida è un quintilione (cioè un miliardo di miliardi) di volte superiore al fondo naturale elettromagnetico pulsato nel quale vivevamo pochi decenni fa. [P. Bandara, D.O. Carpenter: Planetary electromagnetic pollution: it is time to assess its impact; The Lancet]. Nel 1997, io proposi di tenere conto del fondo naturale come limite. L’anno successivo l’ICNIRP ha proposto il limite attuale. Potete immaginare la mia sorpresa… Se si applica il limite legato al fondo naturale, di sicuro si preserva la propria famiglia e anche i cari animali.

1.38′- Ora, che cosa noi o altri possiamo fare? Già nel 1983, dicevo che questa è la più ampia sperimentazione mai fatta. E chiedevo: che cosa succede se consentiamo che noi stessi e i nostri figli siamo usati come cavie da laboratorio, con l’intero corpo irradiato (a livelli colossali) 24 ore su 24 e ovunque, per tutta la vita?… E dal 1983, l’ho ripetuto e ripetuto. E ora sono già invitato a parlare in Italia nel 2020. Ma non è possibile che sistemiate subito?

1.41′- Nessuno ha risposto alla mia domanda , ma qui in Italia abbiamo iniziato ad agire: nel 2006 abbiamo formulato la Risoluzione di Benevento: bisogna usare il principio di precauzione, informare la popolazione e limitare l’uso dei cellulari e cordless per i bambini e adolescenti. In Italia avete anche l’Istituto Ramazzini, avete regole per la prevenzione del cancro al cervello, e siamo qui oggi. Voglio sottolineare che Cipro e altri paesi hanno bandito l’uso dei cellulari nelle scuole. Ed è rimasto un po’ di spazio sulla slide per inserire l’Italia.

1.44′- Ma c’è un altro principio di precauzione: quello applicato dai veri poteri. Più di 20 anni fa, hanno mollato tutti la barca: l’OMS, le autorità per la protezione dalle radiazioni, gli operatori e fabbricanti di telecomunicazioni e le compagnie di assicurazioni. Loro hanno ascoltato con attenzione gli avvertimenti e hanno completamente abbandonato il discorso di garanzia di sicurezza, le compagnie di riassicurazione hanno smesso di coprire i danni eventuali causati da queste tecnologie. E questa la dice più lunga di qualsiasi rassegna scientifica! Nel 2002 a Londra un rappresentante della compagnia Lloyd’s ha detto davanti a me: “Non esiste la domanda se sia pericoloso o meno. Sappiamo che è molto pericoloso.”

L’unica domanda per le assicurazioni è: “Chi pagherà per questo nel futuro? Noi no.” Quindi, la risposta corretta alla mia domanda è: non si implementi nessuna nuova tecnologia finché quelli non ritornino a bordo e garantiscano la copertura dei danni che possono causare. Quando e dove avremo una moratoria basata sul principio di precauzione per la salvaguardia degli umani, degli animali, delle piante e dei batteri, e del nostro futuro comune? Quando inizieremo tutti ad ascoltare?

1.47′- Sono stanco. Non ho voglia di tornare in Italia per dare ancora conferenze. Voglio tornare per andare al mare. Avete il mio futuro nelle vostre mani. Se non fate niente vi ossessionerò ogni anno, con altre evidenze scientifiche più pesanti.

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