L’INDISCREZIONE – Livio Giuliani, tra la gazzarra di Vicovaro e l’ipotesi di una ‘Commissione 5G’ del Ministero della Salute

di Maurizio Martucci

Dirigente di ricerca, tra i top scientist del bioelettromagnetismo, decano di fisica e matematica, coordinatore scientifico del convegno internazionale ‘nuove frontiere della Biologia’ nel cinquantenario dell’Ordine Nazionale dei Biologi, già nei gruppi di lavoro tra OMS-UE, col NOE dei Carabinieri per lo smantellamento del far west di antenne nel romano Comune di Grottaferrata (“irradiavano i cittadini a 100 V/m!”), bocciati i varchi magnetici per controllo e rilevazione di presenze dei dipendenti in 4 ministeri (“pericolosi, 125 kHz, onde lunghe!”), perso però nel 2003 il Referendum dei Verdi per l’abrogazione dell’art. 1056 Codice Civile (“servitù coattiva di elettrodotto”). Assorbito l’ex ISPSEL nell’INAIL, da pensionato ex direttore di dipartimento, ex capo del Laboratorio di Inquinamento da Radiazioni e Ultrasuoni è riuscito a spuntarla nel finanziamento da 952 mila Euro erogati dal Ministero della Salute (per sbloccare i fondi, nel 2014 anche un’interrogazione di Luigi Di Maio, da vicepremier incontrastato fautore del 5G) per il progetto di biotecnologia arricchita con la microgravità, cura dell’infarto con terapia rigenerativa del tessuto del miocardio, scomodati TAR Lazio, Tribunale della Salute di Ancona, Sole 24 Ore e l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per il differenziamento di cellule staminali cardiache autologhe con differenziatore magnetico (“gli italiani devono sapere).

Docente di scienze ambientali all’Università della Tuscia, storico collaboratore e consulente scientifico dal CODACONS, all’inizio del mandato di Virginia Raggi lo sponsorizzò Carlo Rienzi per un assessorato all’ambiente mai incassato in Campidoglio: portavoce e segretario dell’Associazione Società Scientifica per il Principio di Precauzione (per una querelle sui vaccini, pochi giorni fa il GIP del Tribunale di Padova ha archiviato la sua querela-denuncia contro il quotidiano di informazione on-line Next-Quotidiano), nel recente volume Wireless (Libreria editrice fiorentina) scritto a quattro mani da Fiorenzo Marinelli e Francesca Romana Orlando (entrambi dell’AssoAMICA) come segretario-portavoce dell’ICEMS (Commissione internazionale per la sicurezza dei campi elettromagnetici) viene descritto come l’alter ego all’egemonia negazionista dell’ICNIRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni non ionizzanti), ignorando però che dell’ICEMS si siano praticamente perse le tracce (almeno) dal 2013: finito il 26 Ottobre 2019 a parlare di 5G a Firenze nell’Auditorium Giovanni Spadolini della Regione Toscana col sostegno di Tommaso Fattori (consigliere del gruppo Sì, Toscana a sinistra), pare adesso che Livio Giuliani possa rientrare nel toto-nomine di un ipotizzato tavolo tecnico o di una presunta commissione sul 5G che sarebbe al vaglio del Ministero della Salute, approvata a Montecitorio la mozione giallo-rossa (MoVimento 5 Stelle-Partito Democratico-Italia Viva-Liberi e Uguali) che impegna il Governo a proseguire con l’approfondimento degli studi e delle ricerche sull’elettromagnetismo – con riferimento alle tecnologie di comunicazione radio e non solo 5G” (…) e “rivedere e migliorare l’impianto normativo alla base della realizzazione delle infrastrutture di telecomunicazione nazionali di rete mobile”, bocciata però la più sensata richiesta di moratoria nazionale in difesa della salute pubblica avanzata dall’On. Sara Cunial e gruppo Misto, in cui si chiedeva anche un progetto scientifico di ricerca indipendente (cioè slegato dai legami con l’industria telefonica, come auspicato da Comuni e Istituto Ramazzini) sugli effetti socio-sanitari dell’Internet delle cose, sostenuto dal tam-tam della società civile e da una petizione popolare promossa dall’Alleanza Italiana Stop 5G con oltre 40.0000 firme: “Sospendere qualsiasi forma di sperimentazione del 5G sul territorio nazionale – chiedeva la mozione cassata- in attesa della produzione di sufficienti evidenze scientifiche per giudicarne l’innocuità, promuovere uno studio epidemiologico indipendente, sviluppato da enti scevri da conflitti d’interessi”.

Ad avvalorare l’ipotesi Livio Giuliani (7 download su Spreaker e 52 visualizzazioni su Youtube per l’intervista sul 5G rilasciata a Settembre ad una web radio americana), da Palazzo Madama arriva un indizio lasciato agli atti dalla Sen. Loredana De Petris: “L’individuazione del valore di 6 volt per metro, dovuta a Livio Giuliani, dirigente di ricerca dell’Ispesl (‘il padre dei 6 Volt/metro’, ex pluribus ‘la Repubblica – Affari e Finanza’ del 20 gennaio 2003)”, ha scritto la De Petris in un’interrogazione parlamentare indirizzata al dicastero sanità, chiedendosi “se, in applicazione del principio di buona amministrazione, non ritengano necessario riconvocare il gruppo di lavoro interministeriale”. Dal 2018 la De Petris è tra i 18 eletti in Parlamento col gruppo Liberi e Uguali (LeU), la stessa coalizione del Ministro della Salute Roberto Speranza che, si ipotizza intrecciando coincidenze e rumors, su indicazione di scuderia potrebbe vedere in Livio Giuliani l’uomo giusto da piazzare al posto giusto per indagare sui rischi del 5G, nel tentativo di tamponare l’emorragica tecno-rivolta di 82 Comuni d’Italia ufficialmente Stop 5G e 19 Ordinanze urgenti e contingibili emanate da Sindaci tecnoribelli, mobilitata una ‘scomoda’ folla di cittadini consapevoli dentro e fuori il Parlamento nella recente manifestazione nazionale Stop 5G contro la tecno-dittatura del wireless.

CLICCA QUI – GUARDA IL VIDEO DELLA GAZZARRA DI VICOVARO

Peccato però che Livio Giuliani si sia volutamente messo di traverso contro l’indipendente, trasversale e apartitica Alleanza Italiana Stop 5G, con tanto di plateale gazzarra finita in mondo visione. Era il 2 Marzo 2019, la data di un evento storico per il movimento nazionale Stop 5G nel consenso della Risoluzione di Vicovaro, richiamata a più riprese da interrogazioni parlamentari e atti amministrativi comunali approvati per la moratoria: dalle telecamere di Byoblu, Giuliani finì in diretta su Youtube (oltre 45.000 visualizzazioni) immortalati i concitati minuti in cui il pensionato, decano fisico/biomatematico, top scientist, ex ISPSEL, ex INAL, ex Università della Tuscia (ma pure ex collaboratore di Regione Toscana e consulente nel Comune di Firenze), ma pure CODACONS/ICEMS/SSPP/ONB imbufalito bloccò platealmente i lavori del 1° meeting nazionale Stop 5G mulinando dita e mani verso inermi relatori, ammutoliti attivisti e militanti, la volontaria moderatrice (“ho temuto un’aggressione fisica“, dirà), increduli malati di sensibilità chimica multipla ed elettrosensibilità (si vocifera che, qualche giorno più tardi, non risparmiò critiche nemmeno al convegno di Milano dell’AssoElettrosensibili). Un po’ come più tardi avrebbe fatto coi medici ambientali di ISDE Italia, uscito a Settembre 2019 con European Consumers l’indipendente dossier denuncia su lato oscuro del 5G e negazionismo ad orologeria dell’Istituto Superiore di Sanità, additata l’autorevole e prestigiosa ISDE a mera consorteria di ‘orecchianti protagonisti di una scalata’: “Questi nuovi dirigenti di ISDE – è ancora scritto in un circostanziato e mai smentito post su Facebook rilanciato a firma Prof. Livio Giuliani che si alleano ad una poco conosciuta associazione di consumatori ‘europei’, almeno sull’elettrosmog sembrano degli orecchianti. ISDE è stata oggetto di una scalata ostile, un nuovo gruppo si impossessa di un ente”.

Mettendo in fila i pezzi, coincidenze, sovrapposizioni, indizi, fatti e prove, Livio Giuliani invitato a relazionare sul 5G in Regione Toscana dal consigliere Fattori (lista Sì – Toscana a sinistra), starebbe quindi nei favori della senatrice De Petris, così come quest’ultima è nel gruppo parlamentare dei LeU, lo stesso del ministro della salute Speranza (LeU), il cui dicastero potrebbe aprire un tavolo o forse una commissione di esperti, offrendo (si mormora) proprio a Livio Giuliani (esplicitamente citato nel 2014 in un’interrogazione a firma Di Maio) un incarico tecnico consultivo, emarginate ISDE Italia e Alleanza Italiana Stop 5G, ovvero le più significative e battagliere forze di medicina e società civile scese liberamente in campo (e in piazza) contro il pericolosissimo tsunami elettromagnetico. A volto scoperto. Senza coperture. Fiduciose però che il Ministro della Salute Roberto Speranza, come poi già lasciato intendere la Sottosegretaria alla salute Sandra Zampa, riesca – alla fine – ad ascoltare non una sola e unica campana ma un pluralismo di voci ed eterogenee rappresentanze, per far sentire i cittadini davvero liberi e uguali, ma soprattutto tutelati e difesi dal feroce attacco elettromagnetico sferrato alla salute, che non ha precedenti nella storia dell’umanità!   

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