
“Rapporto ISDE – European Consumers sui campi elettromagnetici e i rischi connessi alle nuove tecnologie“, 146 pagine sui rischi del 5G per umanità e ambiente inviato a tutti i Sindaci d’Italia, ma pure al Governo Conte Bis e ai gruppi parlamentari. Lo ha appena ufficializzato European Consumers “associazione delle associazioni“, prospetta azioni giudiziarie dopo il nuovo rapporto scritto insieme ai medici per l’ambiente di ISDE Italia.

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Afferma Marco Tiberti: “Quale presidente di European Consumers sono fiero di annunciare il completamento di un un’importante lavoro tecnico/legale condotto insieme a ISDE in materia di campi elettromagnetici e diffusione del 5G in Italia!
Stiamo provvedendo a inviare il presente lavoro (scaricabile gratuitamente dal nostro sito) a tutti i 7914 Comuni in Italia, Governo e Gruppi Parlamentari affinché aggiornino le normative vigenti in materia di elettrosmog.
La mancanza di un un’adeguato aggiornamento legislativo ci espone tutti a un eccesso di radiazioni elettromagnetiche con gravissimi effetti sulla salute umana e ambientale!
Se tale adeguamento normativo non sarà effettuato European Consumers si riserva la costituzione di parte civile a difesa della salute pubblica e dell’ ambiente!”

Nella nota stampa diffusa da European Comsumers si legge come “in relazione al 5G è necessaria una moratoria per valutare adeguatamente gli effetti sulla salute e sull’ambiente delle frequenze utilizzate, anche in relazione alla loro prevista onni-pervadenza. Vanno inoltre valutati i possibili effetti sulla sempre più folta comunità degli Elettrosensibili e sui soggetti potenzialmente più vulnerabili, come i bambini. Riteniamo inoltre doveroso, sulla base delle evidenze disponibili, il divieto di installazione di reti Wi-Fi negli asili e nelle scuole frequentate da bambini e ragazzi al di sotto dei 16 anni e il divieto di posizionamento di ripetitori di radiotelefonia in prossimità degli stessi luoghi.
Vi deve essere obbligo, per le Agenzie di Salute Pubblica, di valutare i rischi per la salute connessi alle radiofrequenze, selezionando studi scientifici indipendenti ed escludendo quelli finanziati dall’industria delle telecomunicazioni o da fondazioni ed enti finanziati dalla stessa. Riteniamo che debba essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica l’intera Strategia per le Telecomunicazioni. Ricordiamo che il processo di VAS impone criteri ampi di partecipazione, tutela degli interessi legittimi e trasparenza del processo decisionale, attraverso il coinvolgimento e la consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico che in interessato dall’iter decisionale.”
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