Clamoroso, a Roma e Trento si vota per fermare il 5G: non lo vogliono (i 5 Stelle) – NOTIZIA ESCLUSIVA OASI SANA

di Maurizio Martucci

MoVimento 5 Stelle, la frattura interna è clamorosa, consumata alla luce del sole. Da una parte transumanisti e gruppo innovativo: incensando il microchip da impiantare nel cervello, sul blog Beppe Grillo apre al 6G, il Vicepremier Di Maio spinge per 5G e ‘Piazza Wi-Fi Italia’ mentre il parlamentare Niccolò Invidia punta sull’ibrido della cyberumanità, tema caro – quello dell’intelligenza artificiale e dell’implicazione sulla vita non artificiale – persino a Davide Casaleggio, figlio del guru scomparso, con gli onorevoli Liuzzi e Romano decisi ad irradiare urbi et orbi, innalzando a 61 V/m l’elettrosmog in tutta Italia. Colpevolmente silente il ministro della salute Giulia Grillo, stessa scuderia.

Dall’altra parte c’è invece chi preferisce restare umano, si ispira ragionevolmente all’europeo principio di precauzione in difesa della salute pubblica e sposa politiche sostenibili a impatto zero, condite da buon senso civico: dalla Camera dei Deputati Sara Cunial organizza la conferenza stampa dell’alleanza italiana Stop 5G, mentre i pentastellati nei consigli di Regione Piemonte e Lazio presentano mozioni per fermare il pericolosissimo tsunami elettromagnetico del wireless di quinta generazione, parlando di Elettrosensibilità, malattie moderne e difesa dei diritti costituzionali. A questi s’aggiunge la base, presente a vario titolo nelle sedi istituzionali. Dal Consiglio Comunale di Trento e dal Municipio XII di Roma Capitale un altro manipolo di consiglieri a 5 Stelle ha presentato tre diverse mozioni in cui si chiede di bloccare la sperimentazione del 5G, scongiurando il rischioso salto nel vuoto che ha messo in stato d’allerta mezzo mondo medico-scientifico, preoccupato per gli effetti sanitari delle inesplorate radiofrequenze.

Intervenuto al recente 1° meeting nazionale STOP 5G, Massimiliano Quaresima è il primo firmatario della mozione “Contrarietà all’attivazione sperimentale della tecnologia 5G nel Municipio XII”, presentata auditi esperti in campo medico e ricerca scientifica. La Sindaca Virginia Raggi (anche lei del MoVimento 5 Stelle) pur non rientrando la Capitale nel novero delle sperimentali Smart City, con il contributo di Fastweb ed Ericsson ha infatti avviato il progetto #Roma5G applicato principalmente alsettore turistico, da estendere – secondo i progetti che si intendono rinegoziare – successivamente nelle varianti per mobilità urbana e sicurezza. “Chiediamo alla Sindaca di fermare la sperimentazione 5G e di non far innalzare i valori limite nella soglia d’irradiazione elettromagnetica – si legge nella mozione prossima al voto nel Consiglio del Municipio XII che vuole impegnare il Presidente Silvia Crescimanno (mini-sindaca M5S) – evitando il posizionamento di gruppi di mini antenne a microonde millimetriche su abitazioni, scuole, centri diurni, centri ricreativi, lampioni della luce e altro ancora”.

Aderendo al consenso nella Risoluzione di Vicovaro 2019, Andrea Maschio è invece depositario e firmatario di due diverse mozioni STOP 5G che saranno discusse e votate nel Consiglio Comunale di Trento, indirizzate al Presidente Lucia Coppola (ex insegnante di scuola elementare). Le altre firme in calce sono dei consiglieri (5 stelle) Paolo Negroni e Marco Santini, chiedono al Sindaco trentino e alla giunta comunale di “congelare ogni possibile autorizzazione e non accettare eventuali nuovi autorizzazioni legate alla posa di infrastruttura tecnologica e dispositivi 5G fino a quando non verrà dichiarato e scongiurato con studi scientifici il pericolo per la salute pubblica”, “a garantire la tutela dei luoghi di cura, asili, scuole, aree frequentate da bambini, malati, anziani e donne in gravidanza”, “sostenendo economicamente l’acquisto delle indispensabili schermature dei luoghi di abitazione dei malati di ipersensibilità ai campi elettromagnetici”.  In un successivo emendamento, si chiede poi alla Provincia Autonoma di Trento “di realizzare un numero adeguato di stanze esenti da elettrosmog e adeguate ad ospitare malati di elettrosensibilità e sensibilità chimica multipla” negli ospedali, mentre – riferendosi al settore scolastico per abbattere anche in aula l’inquinamento elettromagnetico – un’altra mozione chiede alla provincia di redigere “un regolamento che preveda durante le ore di lezione l’obbligo del deposito dei cellulari in apposito contenitore in classe e del loro spegnimento”.   

Infine, previsti altri ordini del giorno STOP 5G in altri comuni d’Italia in cui, a breve, dovrebbero essere depositate nuove mozioni per rivendicare nell’applicazione di una moratoria la salvaguardia della salute pubblica, mentre alcuni Sindaci anche tra quelli intervenuti o aderenti all’evento di Vicovaro – hanno lasciato intendere di voler fermare con ogni mezzo lecito la sperimentazione del 5G nei territori da loro amministrati.

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