di Franco Libero Manco
“Da tempo persone vegetariane e vegane presentano le loro lamentele in merito all’impossibilità di usufruire, durante la degenza in ospedale, del pasto alternativo a quello tradizionale a base di carne, pesce, uova e derivati del latte.
Dal momento che le leggi del nostro Stato democratico tutelano la libertà di scelta dei cittadini, sia che le motivazioni siano a carattere etico (nella fattispecie il rifiuto di rendersi responsabili dell’uccisione o dello sfruttamento degli animali) sia per motivi salutistici, dal momento che l’alimentazione a base di carne risulta essere responsabile dell’insorgenza di molte patologie comprese quelle cardiache e tumorali.
Dal momento che il pasto vegetariano e vegano risulta essere meno impegnativo e meno costoso e che oramai è previsto nella maggior parte delle mense pubbliche sia in Italia che nei paesi più avanzati, si chiede a codesta Direzione ospedaliera di voler sopperire alle esigenze fisiche ed etiche dei vegetariani e vegani, che sono o che eventualmente dovessero essere ricoverati nella vostra struttura ospedaliera, in modo che sia garantito il pasto alternativo sia per i vegetariani (che escludono dalla loro dieta carne e pesce) sia per i vegani (che escludono anche latte, latticini, formaggi e uova) nutrendosi, questi ultimi, esclusivamente di cibi di origine vegetale, come legumi, cereali, verdure, frutta fresca e secca, in modo che le persone vegetariane e vegane non rischino di restare a digiuno per non trasgredire le regole delle proprie scelte.
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In Italia sta rapidamente aumentando il numero dei vegetariani e dei vegani. Eppure, nonostante la diffusione ed il trend positivo del vegetarismo e veganismo, le persone che abbracciano questo stile di vita incontrano molte difficoltà specialmente quando sono ricoverati in ospedali o in cliniche, cioè nel momento in cui, debilitati dalla malattia, hanno maggiormente bisogno di alimenti esenti da possibili effetti negativi.
Non riuscendo a trovare pasti completi e bilanciati senza carne, pesce o ingredienti di origine animale sono costretti a pasti frugali e nutrizionalmente scarsi, in contraddizione con i princìpi di uguaglianza sanciti nella Costituzione, secondo cui lo Stato e la Pubblica Amministrazione devono garantire un medesimo trattamento a tutti i cittadini, indipendentemente dal sesso, dalla religione e da ogni tipo di orientamento.
Garantire alternative alimentari vegetariane e vegan significa rispettare una scelta etica e salutare delle persone, inoltre è anche un modo per andare incontro ai cambiamenti della nostra società sempre più multietnica, soddisfacendo le esigenze di culture diverse, le cui esclusioni alimentari sono per lo più legate ad alimenti carnei. Disporre di pasti vegetariani e vegani significa anche offrire un’alternativa ai non vegetariani/vegani di piatti nutrienti e allo stesso tempo poveri di grassi saturi, di colesterolo, di acidi urici.”
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