Elettrosensibilità, per la Commissione europea è una “questione emergente”, ma spetta allo Stato riconoscerla (che però l’ha già negata!)

Sembra il gioco dell’oca ma è tutto vero: il Governo dell’Europa certifica l’esistenza della malattia elettromagnetica, ma il Governo italiano ne nega il riconoscimento nazionale. Leggete qui: “La Commissione sottolinea il ruolo cruciale dell’agevolazione dello scambio di dati sanitari e del rafforzamento della ricerca su un’ampia gamma di questioni sanitarie, comprese le questioni emergenti come l’elettrosensibilità. La valutazione e il riconoscimento della condizione di disabilità sono di competenza degli Stati membri.” Lo afferma la cipriota Stella Kyriakidou, Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori che, a nome della prima Commissione guidata da Ursula von der Leyen, lo scorso 27 Maggio 2024 ha risposto ad un’interrogazione presentata dall’europarlamentare Sergio Antonio Berlato (Fratelli d’Italia, Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei) nella quale si sostiene che “l’elettrosensibilità è una patologia ambientale correlata all’esposizione ai campi elettromagnetici (CEM) artificiali ad alta e bassa frequenza i cui sintomi si manifestano a livello nervoso, cardiovascolare, respiratorio e cutaneo.

Berlato, appena rieletto a Bruxelles esattamente come la von der Leyen che – tra le polemiche delle opposizioni e la mancata fiducia del gruppo di Giorgia Meloni – è stata riconfermata per il mandato bis della Commissione, ha posto tre quesiti alla Governo che ha guidato l’ultima legislatura europea:

  • 1. Intende riconoscere l’elettrosensibilità come disabilità e dare alle persone che ne soffrono pari diritti e dignità rispetto agli altri cittadini europei?
  • 2. Intende migliorare l’accesso alla diagnosi e ai trattamenti favorendo progetti per diffondere dati clinici tra Stati membri e comunità scientifica?
  • 3. Intende, nell’interesse della salute pubblica, adottare nuove linee guida sull’esposizione ai CEM, redatte da ricercatori indipendenti, e sostituire le linee guida ICNIRP, che attualmente consentono esposizioni dannose per l’uomo e per l’ambiente?

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Nella risposta di circostanza la Kyriakidou ha comunque tergiversato sul delicato tema senza indicare un vera e proprio piano di salvataggio per quanti rischiano la vita per colpa dello tsunami elettromagnetico sdoganato in favore del 5G, senza affatto però porre alcun veto né pregiudiziale ideologica sull’elettro-iper-sensibilità (EHS) in ossequio al più becero negazionismo da vulgata tecnottimistica, conclamando implicitamente l’esistenza del problema (cioé il ministro europeo della salute ha affermato che l’elettrosneisibilità esiste, esiste eccome!), lasciando però ai singoli Stati membri dell’Unione Europea la facoltà del riconoscimento nazionale. Cosa infatti ha fatto la Svezia ma che, lo scorso anno, non ha fatto il Ministero della Salute del Governo Meloni (cioé dello stesso partito di Berlato) che l’ha negato, lasciando senza diritti e tutele sanitarie quanti invece rivendicano protezione senza elettrosmog. Non solo: perché alla promulgazione della Legge Regionale della Calabria che riconosce l’elettrosensibilità, sempre il Governo di destra-centro ha persino impugnato la norma (restando comunque in vigore quella della Basilicata in cui l’EHS è malattia rara).

Elettrosensibilità, il Ministero della Salute nega riconoscimento e assistenza ai malati. 

Nel 2023 era stata l’europarlamentare dei verdi francesi Michele Rivasi, poi improvvisamente scomparsa, ha chiedere alla Commissione il riconoscimento dell’ettrosensibilità, chiedendo ai vertici dell’UE: “Quali opzioni politiche di salute pubblica e inclusiva possono essere favorite per sostenere le persone EHS e migliorare la loro qualità di vita? Di recente, proprio nella Giornata Mondiale dell’Elettrosensibilità, dell’Huffington Post un diffamatorio articolo un cui veniva sostenuto “gli elettrosensibili sono complottisti e cospirazionisti, la malattia non esiste”, articolo però prontamente cancellato dall’Huffpost dopo l’azione legale intrapresa da Maurizio Martucci e una nota dell’Associazione Italiana Elettrosensibili trasmessa alla redazione a tutela dei malati.

Elettrosensibilità, tornano a discuterne nel Parlamento europeo. Rivasi: “sanità pubblica deve essere inclusiva”

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