L’Ipersensibilità Elettromagnetica (EHS), chiamata anche Intolleranza Ambientale Idiopatica attribuita ai campi elettromagnetici (IEI-EMF), è una condizione definita dall’attribuzione di vari sintomi non specifici all’esposizione a campi elettromagnetici di origine antropica.
Questo seminario del Parlamento europeo per eurodeputati, Commissione e parti interessate discuterà lo stato della scienza dell’EHS. Le ricerche e le pubblicazioni di una dozzina di scienziati, provenienti da tutta Europa, saranno presentate con poster di comunicazione e dibattiti sulle opzioni politiche.
L’EHS può essere una condizione gravemente invalidante, con una prevalenza relativamente alta e richiede una migliore comprensione scientifica e trattamenti più efficaci. L’Agenzia francese per la sicurezza alimentare, ambientale e occupazionale (ANSES) stima nel 2018 la prevalenza dell’ipersensibilità elettromagnetica (EHS) al 5% della popolazione generale, ovvero 25,6 milioni di europei. Il rapporto ANSES presuppone che “i disturbi (dolore, sofferenza) espressi da persone che si dichiarano EHS corrispondano a una realtà vissuta e queste persone devono adattare la loro vita quotidiana per farvi fronte. I sintomi vissuti da persone che si dichiarano essere pazienti EHS, così come l’isolamento psico-sociale vissuto da alcuni di loro, richiedono e giustificano cure adeguate da parte degli operatori sanitari e sociali”. Ulteriori sondaggi stimano che la prevalenza di persone con accesso limitato al lavoro a causa della sensibilità ai campi elettromagnetici sia dello 0,65% della popolazione generale, pari a circa 5 milioni di persone dell’UE.
Il Parlamento europeo, dal 2009, “invita gli Stati membri […] a concedere alle persone affette da ipersensibilità elettromagnetica lo status di persone con capacità ridotte, affinché possano godere di un’adeguata protezione e di pari opportunità”.
Gran parte della controversia scientifica e medica sulla causa dell’EHS risiede nell’assenza di criteri clinici e biologici riconosciuti per la diagnosi. Le ipotesi esplicative vanno dall’effetto psicologico “nocebo” alla sensibilità individuale, con risposte individuali ai campi elettromagnetici che dipendono dalle proprietà genetiche ed epigenetiche individuali. Altri esperti accademici invitano a prendere in considerazione la “compromissione funzionale” o la sindrome neurologica, o sistemi di disintossicazione compromessi dallo stress che vengono sovraccaricati da un eccessivo stress ossidativo.
Quali sono le ultime scoperte su EHS dalla scienza? Come possiamo interpretare questi risultati? Queste ricerche possono aggiornare e contribuire al dibattito scientifico e alle ipotesi correnti? Quali opzioni politiche di salute pubblica e inclusiva possono essere favorite per sostenere le persone EHS e migliorare la loro qualità di vita?