di Maurizio Martucci
Per la prima volta nella storia italiana è stato aumentato il limite soglia d’elettrosmog irraggiato dalle antenne telefoniche. E pure di molto, nonostante gli appelli al buon senso, disattesi e vanificati. Il Governo Meloni non ha ascoltato i territori, ignorati i sindaci non convocati nella Conferenza Unificata, invero prevista per legge. Così molti Comuni hanno fatto muro, opponendosi con ordinanze urgenti e delibere di consiglio per esprimere il dissenso dei cittadini verso una manovra voluta solo dalla lobby delle multinazionali straniere del wireless. Tra i resistenti, un blocco unito si registra nella provincia autonoma di Bolzano, dove addirittura 60 sulle 116 amministrazioni comunali hanno approvato una delibera di consiglio comunale “esprimendo la propria decisa opposizione a qualsivoglia aumento dei limiti dei campi elettromagnetici (…), evidenziando che nessuna ragione – tecnica, tecnologica, economica o anche solo di semplice allineamento a dei valori limite superiori già vigenti in altri paesi UE – può giustificare un rischio di salute per la popolazione, nonché, e più in generale, per l’intera biodiversità (intesa come flora e fauna) dell’ecosistema.”
Hanno preso in giro tutto e tutti: la legge, i sindaci, i cittadini, la scienza (e persino loro stessi)
L’azione coordinata è stata resa possibile dall’intervento diretto del Consorzio dei Comuni della Provincia di Bolzano, la Società Cooperativa presieduta da Andreas Schatzer, primo cittadino nel municipio di Varna, che in una nota del 28 Marzo 2024 scritta in seguito ad una riunione plenaria ha chiarito ai sindaci altoatesini come “la tematica, da un punto di vista politico, è da qualificarsi come importante per la popolazione, ragione per cui i Comuni altoatesini sono chiamati a dare corso ad una deliberazione con cui le Amministrazioni si esprimono contro un aumento dei limiti“. Da qui l’azione incisiva del 52% dei consigli comunali bolzanini che hanno approvato atti ufficiali contro i nuovi picchi d’elettrosmog. Una volontà, come quella di altri consigli comunali (tra questi Pesaro e centri delle province di Genova e Campobasso) non presa assolutamente in considerazione dal Governo Meloni che nell’arco dei 120 giorni previsti per legge non ha ritenuto opportuno convocare la Conferenza Unificata, cioé il tavolo di confronto con gli enti locali dove coi sindaci siedono anche i Governatori delle Regioni.
La questione, però, non pare affatto chiusa. Tutt’altro, Perché adesso i 60 Comuni per la prevenzione del danno nella provincia autonoma di Bolzano possono far leva sul Consiglio provinciale affinché intervenga direttamente sulla Regione Trentino-Alto Adige, in modo che l’Aula di Trento promulghi una legge regionale in grado di tornare ai 6 V/m iniziali, abrogando magari anche la truffaldina rilevazione nelle 24 ore che, implicitamente, aumenta oltre misura i valori di densità di potenza dei 15 V/m legalizzati dall’esecutivo Meloni. “Solo i Presidenti di Regione possono fermare l’aumento sollevando conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, Oggi le Regioni possono legiferare nuovamente in materia, fissando limiti più cautelativi di quelli che saranno fissati dal Governo, ricorrendo le condizioni etico-politiche“. Secondo questa chiave di lettura, giuridicamente ricorrerebbe il quadro complessivo “preesistente quando la Consulta, nel 1999 (Sent. n. 382) riconobbe legittima la legge regionale Veneto n. 27/1993 che fissava, per il campo magnetico industriale, un limite 500 volte inferiore a quello fissato dal Governo con DPCM 22/04/1992.”
Anche nel consiglio della Regione Piemonte è passato un atto di indirizzo mentre in quello della Emilia Romagna è stata approvata una risoluzione che ha impegnato il Governatore “a sollecitare il Governo in tutte le sedi istituzionali opportune (…) a mantenere i valori di attenzione per i campi elettromagnetici a radiofrequenza attualmente in vigore, ovvero 6 V/m; a chiedere che la modalità di misurazione di tale valore, che attualmente avviene come media su 24 ore, torni ad essere svolta come media nei 6 minuti nelle ore di maggiore traffico telefonico.”
Provincia autonoma di Bolzano: la lista completa dei Comuni che si sono opposti alla legge Meloni-Urso-Pogliese voluta dalla lobby del 5G per aumentare l’elettrosmog in tutta Italia
Andriano
Badia
Brennero
Bressanone
Bronzolo
Brunico
Caldaro
Cermes
Cortaccia
Cortina
Corvara
Curon
Dobbiaco
Egna
Falzes
Fiè allo Sciliar
Gais
Glorenza
La Valle
Laives
Lasa
Luson
Marlengo
Meltina
Montagna
Naturno
Naz-Sciaves
Nova Levante
Nova Ponente
Ora
Ortisei
Ponte Gardena
Prato allo Stelvio
Predoi
Racines
Rio Pusteria
S. Lorenzo di Sebato
San Martino in Badia
San Martino in Passiria
Santa Cristina Valgardena
Sarentino
Scena
Selva dei Molini
Senale
Sesto
Silandro
Sluderno
Terento
Terlano
Termeno
Tirolo
Tures
Vadena
Val di Vizze
Vandoies
Varna
Velturno
Verano
Villabassa
Vipiteno
SOSTIENI OASI SANAINFORMAZIONE LIBERA E NATURALE
SUI LATI OSCURI DEL DIGITALE
DONAZIONI CARTA DI CREDITO https://www.eppela.com/projects/11091
DONAZIONE PAYPAL https://oasisana.com/2020/02/28/donazione-con-paypal-sostieni-oasi-sana/
DONAZIONE BONIFICO BANCARIO
Intestato a Maurizio Martucci
IBAN IT87L0832739030000000011809
Oggetto: donazione