di Maurizio Martucci
Troppi tumori nel municipio casertano e troppe antenne di telefonia mobile. Il primo cittadino vuole vederci chiaro nell’ipotizzata correlazione di causa-effetto tra elettrosmog-cancro e invita “l’Autorità Sanitaria ad appurare l’origine di tale fenomeno e se lo stesso possa essere riconducibile all’inquinamento elettromagnetico causato dalla presenza di 4 antenne con tecnologia 4G per la comunicazione di telefonia mobile presente nel territorio e ubicata nella zona industriale“. Riportata dal sito Casertanews.it, è la richiesta avanzata all’ASL di Caserta – Dipartimento Rischio Ambientale e Registro Tumori – da parte di Giuseppe Oliviero, Sindaco del Comune di Portico di Caserta, rivolta l’istanza pure all’Arpac (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale della Campania) e alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE). In un comune di meno di 8.000 abitanti, precisa il sindaco, “si sta registrando, nel territorio della comunità che rappresento, un aumento dell’incidenza di casi di malattie tumorali, di entità tale da assumere connotazioni preoccupanti. Sono pertanto a chiedere, in primo luogo, se le informazioni in possesso dello scrivente sono confermate dall’Azienda Sanitaria Locale. Ritengo sussistere un concreto pericolo di inquinamento ambientale e danni alla salute degli abitanti nelle zone limitrofe.”

In Sindaco si dice poi allarmato per l’arrivo del 5G nel territorio campano: “Pare imminente l’installazione di altra struttura di trasmissione, pare con tecnologia 5G, da parte della società Iliad, questa volta nel Comune limitrofo di Macerata Campania ma comunque nelle immediate vicinanze delle antenne presenti nel perimetro urbano del territorio di Portico di Caserta“.
Come conclude il sito Casertanews.it, il sindaco Oliviero sottolinea infine l’importanza del Registro Tumori perché analizzando i dati inseriti nella data base sarà possibile “ricostruire la storia dei casi di tumore e monitorare l’andamento della patologia oncologica sul territorio”. L’obiettivo è verificare se all’avvenuta installazione di nuove antenne telefoniche sia direttamente proporzionale o meno l’aumento dei casi di tumore. La richiesta fa tornare al caso dello studio Marconi, la ricerca epidemiologica di oltre 20 anni fa condotta alle porte di Roma per la nota vicenda di Radio Vaticana, oltre 200 morti per tumori e leucemie nell’area a ridosso di un potente inquinamento elettromagnetico a 25 V/m.
IL CASO – Radio Vaticana, 25 V/m come (parte) del Governo Meloni vorrebbe per l’Italia. Come una bomba atomica
Sempre in provincia di Caserta e per l’esattezza nel comprensorio del Matese, era il 2019-2020 (quindi prima del bavaglio liberticida Conte-Colao osteggiato proprio da molti primi cittadini italiani), decine di sindaci casertani emanarono ordinanze urgenti e contingibili per fermare l’avanzata del wireless, preoccupati per la salute dei loro concittadini. Per scongiurare poi l’ipotizzato innalzamento per legge dei limiti soglia d’inquinamento elettromagnetico, nei consigli delle regioni di Emilia Romagna e Marche sono poi finite in questi giorni mozioni e risoluzioni che chiedono ai Governatori di impegnarsi a fermare lo tsunami d’elettrosmog. Nel caso in cui l’esecutivo Meloni dovesse tornare sulla manovra, l’iter parlamentare prevedrebbe infatti anche la conferenza dei servizi tra Stato, Regioni e Sindaci (ANCI). In molti si dicono pronti a dare battaglia!

