“Chi non salta è Transumano!” Come un coro da stadio, sotto l’Arena in migliaia cantano e ballano contro l’avanzata del Transumanesimo, traino identitario del 5G e dell’Internet delle cose. E’ successo sabato scorso a Verona al termine dell’intervento di Maurizio Martucci, portavoce nazionale dell’Alleanza Italiana Stop 5G, nell’ambito della manifestazione promossa dall’associazione 100 Giorni da Leoni: “restiamo esseri umani, difendiamo le nostre libertà contro l’avanzata del futuro digitale e tecnologico pensato non solo per stravolgere diritti, libertà e democrazie occidentali, ma persino per aggredire l’essere umano in un vero e proprio cambio antropologico senza precedenti nella storia. Il 5G è il traino per il 6G, l’Internet dei corpi previsto in agenda per il 2030: l’attacco al vivente e al naturale va fermato subito, prima che sia troppo tardi”.
Maurizio Martucci: vi spiego cos’è il Transumanesimo e cosa c’entra col 5G


In tandem con Draghi: Klaus Schwab, un transumanista a Palazzo Chigi (e nelle redazione di Repubblica)
Durante il suo discorso, Martucci aveva in mano il suo ultimo libro #Stop 5G (Terra Nuova edizioni), dove un capitolo intero è dedicato al Transumanesimo. “Il 5G non solo è uno tsunami elettromagnetico e l’inizio del capitalismo della sorveglianza, ma può rappresentare il tramonto dell’umanità per l’alba della robotica e dei cyborg se le nanotecnologie venissero impiantate direttamente nei corpi, come previsto dalle connessioni neurali nella fusione del fisico col biologico e digitale professata da chi vede l’uomo come un parassita, inerte e logorato dalla storia”.
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