Martucci: “illecito impedire cure ospedaliere senza Green Pass”. Stop5G Puglia denuncia un caso a Barletta: lei EHS-MCS, lui malato oncologico

Nel Lazio il caso del Policlinico Agostino Gemelli di Roma e in Lombardia prima quello dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano e poi dell’Ospedale di Vizzolo Predabissi: nonostante non sia previsto da alcuna norma, legge né disposizioni di Governo, rifiutate le prestazioni sanitarie ai pazienti sprovvisti di Green Pass e senza vaccinazione Covid 19. Così è accaduto in Puglia, precisamente nell’Ospedale Monsignore Raffaele Dimiccoli di Barletta (Barletta-Andria-Trani): a due coniugi pugliesi sprovvisti di Green Pass e tampone è stato infatti impedito l’accesso nel reparto di oncologia nonostante il possesso di regolare prenotazione medica per potersi sottoporre alla terapia. La donna, malata di Sensibilità chimica multipla (MCS) e da Elettroipersensibilità ai campi elettromagnetici (EHS) con invalida al 100% e proprio per questo esentata alla inoculazione dei sieri per la vaccinazione, aveva accompagnato nel reparto suo marito, gravemente malato da tumore, a cui la visita avrebbe dovuto indagarne lo stato e pianificare un ciclo chemioterapico, dopo un intervento subito per un carcinoma maligno al colon. “Le patologie ci impediscono di vaccinarci, noi portiamo la mascherina ben prima dello scoppio dell’emergenza Covid“, lo sfogo della combattiva moglie. La notizia è stata diffusa e ripresa a livello nazionale anche dall’agenzia di stampa ANSA grazie all’interessamento di Giancarlo Vincitorio, giornalista e referente regionale per Stop5G Puglia dell’Alleanza Italiana Stop 5G: “la mia azione è stata finalizzata a ricevere le opportune spiegazioni dagli organi sanitari a tutela dei diritti anche di coloro hanno scelto diversamente e sono quindi sprovvisti di Green pass così come accade, ad esempio, fortunatamente nelle terapie intensive. Il caso è stato segnalato da me alla Direzione dell’Asl BAT ma solo dopo l’attenzione dimostrata dagli organi di informazione c’è stata una lettera inviata a tutte le Asl pugliesi a firma di Vito Montanaro, direttore del dipartimento regionale Promozione della Salute, in cui si ribadisce che si deve garantire “l’accesso ai pazienti per l’erogazione della prestazioni di specialistica ambulatoriale, anche se privi di green pass o tampone”. Con quella lettera si invitavano i direttori delle Asl “a verificare tempestivamente le procedure messe in atto, in modo tale da garantire l’erogazione delle prestazioni senza alcuna limitazione all’accesso in tutte le strutture ospedalieri e territoriali”.  

Raggiunto sull’accaduto, Alessandro Delle Donne – Direttore generale dell’ASL BAT – ha annunciato l’apertura di un’indagine interna, così come ha annunciato anche la Commissione Pari Opportunità della Regione Puglia.

Con il Green Pass arriva la tecnogabbia: prigionieri di algoritmi e digitale! – IL TECNORIBELLE

Sono stati stralciati il principio di uguaglianza e di universalità, oltre che i diritti costituzionali e quelli del malato“, commenta Maurizio Martucci, portavoce nazionale dell’Alleanza Italiana Stop 5G che ha ricordato il caso di Barletta sul palco della recente manifestazione di Verona promossa dall’associazione 100 Giorni da leoni per la libertà di scelta e contro la deriva digitale. “E’ illecito impedire cure sanitarie e assistenza ospedaliera a quanti sono sprovvisti di Green Pass: purtroppo sta avvenendo esattamente quanto andiamo denunciando da almeno due anni. L’instaurazione di una nuova normalità fondata su QR Code e tecnologia della sorveglianza proprio come il modello del Sistema di Credito Sociale cinese reso possibile col 5G, sta soppiantando i diritti persino dei malati oncologici, lasciandoli in balia di un algoritmo che può decidere della loro salute. Siamo alla tecnogabbia! Ancora più grave poi nei casi in cui, come questo in Puglia, una sindrome altamente invalidante come l’MCS e l’EHS impedisca di fatto l’inoculazione. L’isolamento sociale conclamato per gli ammalati da inquinamento ubiquitario elettromagentico e chimico si sta unendo a quello imposto da misure liberticide di Governo, amplificate e persino strumentalizzate a proprio piacimento da singole aziende ospedaliere con misure interne che non trovano riscontro in nessuna legge.”

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