In esclusiva su Playmastermovie, per la rubrica Animo il giornalista Maurizio Martucci intervista Andrea Majid Valcarenghi.
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Sperimentare una nuova umanità sapendo che ‘l’illuminazione è alla portata di tutti’, perché ‘non c’è più Dio’, anzi perché ‘Dio è la più grande menzogna’ così come tutte le religioni nel mondo. Decondizionare e deprogrammare la mente dell’uomo, trasformando le sue nevrosi in consapevolezza interiore con la Meditazione Dinamica: amato e odiato, osannato e incompreso, pacato e sfrontato, questo non solo è stato Bhagwan Shree Rajneesh, dalla sua morte noto come Osho, il guru indiano del sesso tantrico, il provocatore antisistema che negli anni ’80 del secolo scorso osò sfidare la democrazia americana e il sistema capitalista con lo spiritualismo materialista, finito poi in carcere per favoreggiamento all’immigrazione come la sua segretaria personale, fuggita dall’Oregon prima di una condannata a 20 anni di reclusione tra attentati incendiari, guerra batteriologica e tentati omicidi, dal 2018 la trama della docuserie di Netflix dal titolo ‘Wild Wild Country’, sei puntate con interviste e filmati originali ma pure ombre e zone franche per una ricostruzione parziale, oggi ampliata, aggiornata e rivista dal libro ‘Wild Wild Guru. Storia di Osho, il guru più controverso del XX secolo’, fresco di stampa perle Edizioni Spazio Interiore, uscito dalla penna giornalista britannico Subhuti Anand Waight, già ufficio stampa degli ashram di Osho, con prefazione di Andrea Majid Valcarenghi, dal 1971 fondatore e ancora oggi direttore della rivista di controcultura Re Nudo.
Storia di Osho, il guru antisistema più controverso del XX secolo
