5G, le bufale di BUTAC (Bufale Un Tanto Al Chilo)

di Maurizio Martucci

Nell’era dell’allarmismo, della censura, del ritorno dei delatori della porta accanto e della psico-polizia orwelliana nella grande paura virale, su Internet spopolano sedicenti siti di debunking contro la disinformazione, cacciatori di bufale e notizie false, cosiddetti fact-checking, proprio come Bufale Un Tanto Al Chilo (BUTAC), oltre 180mila followers solo su Facebook: “5G, ci sei mancato”, uno degli ultimi titoli di BUTAC, “mentre noi ci occupiamo ormai fulltime della tanta disinformazione sulla pandemia che circola imperterrita in rete, altri se ne infischiano della pandemia e continuano la loro opera di disinformazione su altre tematiche. È il caso dei nostri amici di Stop al 5G, i quali non hanno mai smesso la loro battaglia che ormai prosegue da quasi quattro anni. Ci avete segnalato un articolo apparso su una testata locale di Roma e limitrofi, L’Ortica. L’articolo è firmato da Maurizio Martucci”.

Ebbene si, L’Ortica (per un articolo uscito anche su OASI SANA) e il sottoscritto sono finiti nel mirino dei bufalari al peso, colpevoli di aver scritto e pubblicato l’articolo qui in alto riportato, per aver detto quello che gli altri non dicono, rei di svolgere la professione scevri da legami con industria e poteri forti, informando l’opinione pubblica sui gravi pericoli del wireless di quinta generazione, tanto caro a Governo e lobby del grande business nel controllo sociale ridisegnato nel futuro digitale resettato dall’overdose elettromagnetica. Ma non è una novità.

Perché non è la prima volta che BUTAC si scaglia contro i miei articoli, infangandone la specchiata natura deontologica: quest’estate nel post “9 luglio, l’apocalisse” finì per strumentalizzare la notizia sull’esercitazione del Cyber Polygon del Forum Economico Mondiale, mentre nel 2020 nel post “La copertura del 5G e la diffusione dei contagi da COVID-19” arrivò ad infangarmi la reputazione affiancandomi al roboante titolo di pseudoscienza, usando una foto presa da un convegno internazionale alla Camera dei Deputati in cui apparivo col Prof. Olle Johansson e la dott.ssa Annie J. Sasco, tanto per capirci il primo ex capo dell’unità Experimental Dermatology, Dipartimento di Neuroscienze del Karolinska Institute (Stoccolma, Svezia) e dal Royal Institute of Technology (Stoccolma, Svezia), la seconda invece già nel team leader dell’unità di ricerca Epidemiology for Cancer Prevention in Inserm (NIH) presso la scuola di sanità pubblica del Victor Segalen Bordeaux 2 Università in Francia, con 22 anni di carriera presso l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), di cui 9 anni come capogruppo e poi capo unità di epidemiologia per la prevenzione del cancro e per altri due anni come capo sostituto del programma di controllo del cancro del Organizzazione mondiale della sanità (OMS): all’anima della pseudoscienza! In quell’occasione bastò la diffida legale del mio avvocato per evitargli contezioso in giudizio e risarcimento del danno, con l’invito a non ripetere più la commissione di suddetti reati, costretta BUTAC alla retromarcia, tolta dal blog l’incriminata allusiva foto diffamatoria.

Stavolta però, in nostra difesa, all’esercizio forense abbiamo preferito portare notizie e fatti, svelandovi altarini, curriculum e retroscena di Bufale Un Tanto Al Chilo. Il suo fondatore è Michelangelo Coltelli, in arte ‘Maicolengel’, gioielliere emiliano 48enne figlio del fondatore del Rotary Club di Bologna Sud. Dal 2013 Coltelli è impegnato in una singolare crociata contro le cosiddette menzogne del web, assunta la posizione di detentore unico della verità assoluta, tanto da scagliarsi contro cittadini, medici e giornalisti non allineati, invocandone persino la radiazione dall’Ordine professionale. “Esercita la professione da abusivo, non accetta il contraddittorio”, l’accusa contro Coltelli di REC News, finita in una black list da caccia alle streghe. “Linguaggio ammiccante, una missione (autoassegnatasi) di giudici della verità, toni che malcelano snobismo ad ogni piè sospinto con la scusa della lotta alle fake news”, prima del dissequestro nel 2018 rincarò Il Primato Nazionale scrivendo del sequestro preventivo di BUTAC condotto dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito di un’inchiesta penale condotta dai magistrati della Procura di Bologna. “Quanto scritto da BUTAC è totalmente falso. La loro interpretazione oltre che essere delirante, sarebbe anche lesiva della nostra immagine, se non fosse così ridicola”, la difesa di NoBufale, nato lo scorso anno contro l’idolatria dell’informazione certificata per mostrare “come anche i mass media spesso non verifichino i fatti pubblicando così contenuti falsi”.

E ancora: “sono stato costretto a querelare e a costituirmi per il risarcimento dei danni subiti”, l’annuncio della recente denuncia del giornalista indipendente e d’inchiesta Francesco Amodeo. “Ho dovuto farlo perché mi sono reso conto che dietro BUTAC si potrebbe celare un vero e proprio strumento contro la libera informazione sul web. Se così fosse sarebbe una cosa pericolosissima, soprattutto alla luce del fatto che gli autori di quei siti trovano sponda nelle istituzioni politiche e nei media mainstream”. Appoggiati dell’ex presidente di Montecitorio Laura Boldrini, i blogger fact-checking della squadra Coltelli godono infatti della simpatia di Enrico Mentana, direttore del telegiornale de La7, ex cronista RAI, fondatore del TG5 (smentì di far parte del potentissimo e segreto Club Bilderberg a cui invece hanno partecipato gli ex presidenti del consiglio Prodi, Monti, Letta, Renzi e l’attuale premier Mario Draghi) e fondatore di Open, testata giornalistica on-line sulle orme di BUTAC, anch’essa destinataria di una diffida legale per diffamazione a mezzo stampa inoltrata dal mio avvocato di fiducia, seguita da una lettera di pseudo ammissione di colpa e tempestiva riparazione del danno. Chissà poi perché! Sbufalati: ma non dovevano stanare il falso?  

PS per chi desiderasse dati, studi, documentazione, fonti sui lati oscuri del sul 5G e del futuro digitale in risposte alle bufale di BUTAC, in rete e su OASI SANA trovate molti miei articoli, interviste e interventi video. Da un ultimo il mio libro #Stop5G, quasi 300 pagine. E’ tutto disponibile. Le chiacchere stanno a zero!

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