“Il 5G vuol dire più antenne, più radiazioni, più vigilanza e controllo, più disoccupazione per colpa dei robot, 100.000 satelliti in orbita, è una minaccia per il pianeta terra e la vita umana. Contesta e boicotta il 5G“: E’ questa parte di una grande denuncia scritta a caratteri cubitali in Spagna sulla sabbia della spiaggia balneare di San Lorenzo a Gijon, per mano degli attivisti asturiani dell’Associazione Vallisoletana Persone Interessate da Antenne per Telecomunicazioni – AVAATE. L’iniziativa si inserisce nell’ambito della Giornata di Protesta Mondiale Stop 5G.
CLICCA QUI – GUARDA IL VIDEO DEL BLITZ SULLA SPIAGGIA SPAGNOLA
“Il Coordinatore Statale per la Moratoria 5G – si legge nel comunicato stampa diffuso dagli attivisti – ritiene che i piani di stimolo europei Next Generation EU, lungi dal contribuire alla transizione verso modelli energetici e climatici sostenibili basati su sobrietà e tecnologie biocompatibili, condizionano il loro accesso a un processo di digitalizzazione totale dell’economia e della società. In occasione della Giornata Internazionale contro l’Inquinamento Elettromagnetico, che si celebra giovedì 24 giugno, le organizzazioni che compongono il Coordinatore, tra cui Ecologisti in Azione, affermano che questo processo è fatto di ‘verde e digitale’ e aggrava l’eco -crisi sociale per essere agli antipodi dell’essere sostenibile e immateriale, non occupandosi della salute degli esseri viventi e del pianeta.”
“Il coordinatore simpatizza anche con il recente appello degli accademici di tutto lo stato spagnolo a favore di una moratoria sull’uso del riconoscimento facciale (che sarà sviluppato in modo esponenziale con il 5G e l’intelligenza artificiale), per colpire non solo il campo della privacy ma fondamentalmente del sociale giustizia. Le organizzazioni coinvolte ricordano nuovamente la violazione della normativa vigente nella diffusione del 5G segnalata nel 2019 dall’Ombudsman, e chiedono ancora una volta alla Direzione Generale Sanità Pubblica, Qualità e Innovazione, di soddisfare i requisiti indicati dall’Ombudsman stesso. valutazione dell’impatto ambientale, applicazione del principio di precauzione e creazione della Commissione Interministeriale Radiofrequenze e Salute.”