Covid19, tra i settori più colpiti dalle politiche di Governo c’è sicuramente la scuola: prima erano solo Tablet e Wifi in classe, adesso video-lezioni su Smartphone, Google Classroom e uso disinvolto di social per bambini e ragazzi di tutte le età, costretti a rinunciare all’aula restando però iperconnessi, dalla materna all’Università. A quale prezzo? E poi, cosa succederà a Settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico?
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Maurizio Martucci nella rubrica I lati oscuri del 5G ne parla col Prof. Paolo Crepet su Pandora TV: psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista, Crepet sostiene la demenza digitale e il cambio antropologico della specie perpetrato sotto mentite spoglie attraverso la digitalizzazione dell’istruzione. “Telecamera in classe come il 41bis, la tecnologia come una droga, è in atto un cambiamento antropologico, un tappo alla bocca per non fa protestare: ci tolgono diritti e pensiero. La lobby del digitale favorita dal virus: mondo della scuola ignorato, fanno esattamente l’opposto della pedagogia. Il danno sulla mente dei ragazzi lo vedremo negli anni. Il 5G andrà avanti e nessuno pagherà“
Pensare che questo cambiamento pianificato nei dettagli comincia ad essere sperimentato proprio sui bambini e i ragazzi per “impostarli” in una certa “direzione” mi dà i brividi. Quando le persone se ne renderanno conto, sempre che se ne rendano conto prima o poi, temo che il cambiamento sarà inarrestabile e irreversibile.
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