di Maurizio Martucci
Dopo la sentenza del tribunale amministrativo dell’Emilia Romagna in favore del Comune di Bologna che ha congelato l’installazione di un’antenna 5G (“disponibilità del diritto d’uso della frequenza 700 MHZ in favore della ricorrente è dal 1° luglio 2022“, hanno sentenziato i giudici felsinei), adesso la settima sezione del TAR Campania di Napoli ha fermato l’ennesima stazione radio base: “i giudici hanno ritenuto fondata l’esistenza del periculum in mora e del fumus boni iuris“, dice l’Avv. Elio Errichiello legale dei cittadini di Quarto a cui l’ordinanza cautelare ha dato ragione stoppando i lavori sull’antenna 5G, vietandone l’attivazione.
“E’ l’ennesimo successo del nostro studio in materia di elettrosmog e antenne di telecomunicazione – sostiene il legale partenopeo – che ricalca quanto affermato dal Tar Napoli già in occasione del ricorso con cui ottenemmo la rimozione dell’impianto sito a Marianella. Il merito va anche ai cittadini che non si sono arresi e al consigliere comunale Rosa Capuozzo e l’avv. Giovanna Iommelli che hanno sostenuto questa battaglia. Tra le nostre più importanti vittorie, siamo già riusciti a tutelare la salute di centinaia di persone che si erano rivolte a noi dopo l’improvvisa installazione dell’antenna su un lastrico solare.“
I fatti. Insieme al parere preventivo dell’ARPAC Campania, nel 2019 la compagnia ILIAD Italia e il provider Galata presentano all’ufficio tecnico del Comune di Quarto una domanda per installare una nuova antenna, adeguando l’irradiazione dell’attuale stazione radio base in Via Cocci. “Ma i cittadini non ne sapevano nulla – ripete l’Avv. Errichiello, specializzato in cause contro l’elettrosmog – l’attuale antenna era camuffata dentro una cappa fumaria, esternamente non visibile perché coperta. Nessuno sapeva di essere irradiato“. I cittadini insorgono, nella zona ci sono diversi ammalati, casi di patologie croniche. Così nasce il comitato Stop 5G, promosse assemblee e manifestazioni, compreso il corteo con circa 1.000 persone scese in piazza per la Giornata Mondiale Stop 5G promossa in Italia dall’Alleanza Italiana Stop 5G lo scorso mese di Gennaio. Il Sindaco di Quarto interviene, prima emana un’ordinanza urgente e contingibile, ma poi si costituisce parte civile e il caso scoppia in consiglio comunale, con la marcia indietro del primo cittadino. E cittadini ricorrono al TAR Campania. “Il Sindaco si oppone di fatto al ricorso presentato dai cittadini per impedire l’installazione delle antenne, schierandosi a favore del gestore Illiad“, le parole della consigliera Capuozzo, “è’ un primo ed importante segnale di vittoria! Il TAR Napoli ha accolto il ricorso presentato dai cittadini ed ordinato la sospensione dell’antenna in attesa del giudizio di merito. È una piccola ma importante vittoria per i cittadini, oltre che un ennesimo schiaffo morale a quest’Amministrazione che si è dimostrata sempre al fianco dei più forti. Abbiamo vinto una battaglia ma la guerra non è ancora finita, ed è per questo che invito un’ultima volta al Sindaco a decidere da che parte stare: se con i cittadini o continuare ad essere al fianco di Iliad.”
CLICCA QUI – GUARDA INTERVISTA QUARTO CAMPI FLEGREI TG
In attesa dell’udienza fissata a Luglio per discutere nel merito, l’ordinanza cautelare firmata dal giudice Michelangelo Maria Liguori per adesso parla chiaro: “nel bilanciamento degli opposti interessi è opportuno che l’attuale situazione rimanga inalterata nelle more della definizione del merito del giudizio“.
RIPRODUZIONE CONSENTITA, CITANDO AUTORE E FONTE
A mio avviso , Molto semplicemente TUTTO ciò che mette a rischio di esistenza gli esseri Viventi non lo si può ritenere sviluppo ., soprattutto quando il vantaggio è palese per pochi ed i soliti.,
Ogni scelta può comportare costo ma qui stiamo parlando di qualcosa di Globale e di volumi senza ritorno ., senza considerare che non si chiede mai il volere altrui calpestando ogni possibile Libertà …
"Mi piace""Mi piace"