VIDEO SHOCK – Cellulare-tumore, parla Roberto Romeo: “Serve prevenzione!” In Senato lo disse prima della sentenza di Torino – ESCLUSIVA OASI SANA

di Maurizio Martucci

E’ finito su tutti i giornali e pure da Bruno Vespa su Porta a Porta. La sentenza in suo favore emessa dalla Corte d’Appello di Torino ha fatto notizia. “Quella di primo grado invece venne snobbata, ma il tumore alla testa me lo avevano asportato lo stesso!” Eppure Roberto Romeo il suo calvario lo aveva già raccontato in Senato: lo scorso anno l’Alleanza Italiana Stop 5G aveva organizzato una conferenza stampa a Palazzo Madama portando testimonianza e voci di malati ambientali (elettrosensibili) e malati oncologici a cui i tribunali avevano già riconosciuto il nesso elettrosmog=tumore. Davanti ai parlamentari, Romeo s’era presentato con una cornetta telefonica collegata via filo al cellulare spiegando come la prevenzione del danno fosse l’unica strada che una tecnologia meno pericolosa per la salute potesse compiere senza procurare seri danni. In esclusiva assoluta su OASI SANA, il video registrato il 17 Aprile 2019 in Senato adesso mostra quanto poi i giudici hanno confermato in favore dell’ennesima vittima da elettrosmog.

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Abbiamo scambiato alcune brevi brevi impressioni con Roberto Romeo, che sabato parteciperà insieme al suo legale Avv. Stefano Bertone alla manifestazione in Piazza Castello a Torino promossa dal coordinamento piemontese dell’alleanza contro il wireless di quinta generazione nell’ambito della Giornata Mondiale Stop 5G.

Romeo, cosa cambia per lei la sentenza di Torino che sconfessa il negazionismo di quanti si ostinano a negare i pericoli dell’elettrosmog?

“Cambia molto perché adesso si può parlare di prevenzione, se lo Stato non lo fa qualcuno deve farlo. Io mi metto a disposizione per fare della mia storia una testimonianza: la porterò nelle scuole, nei convegni, negli incontri e anche all’università per raccontare cosa può succedere. Si deve arrivare a scrivere con un’etichetta sui cellulari che possono fare male alla salute!”

Secondo lei, come hanno gestito la notizia della sentenza di Torino i mass media?

“In linea di massima in modo corretto. Quella di primo grado invece venne snobbata, ma il tumore alla testa me lo avevano asportato lo stesso! Ora sono finito su Porta a Porta ma all’epoca mi invitarono su Mattino Cinque, avevo già acquistato il biglietto del treno, all’ultimo mi chiamarono dicendomi che avevano annullato il mio intervento e che si sarebbero fatti risentire. mai più sentiti. Il neagzionismo esiste perché c’è una forte pressione dell’industria che cerca di nascondere il pericolo”

L’ultima sul 5G, lei è stato al Senato con l’Alleanza Italiana Stop 5G per denunciarne i rischi socio-sanitari….

“Certo, serve prevenzione! La tecnologia deve venire incontro alla salute, difronte al pericolo per l’umanità non si può fingere di non sapere. Meglio fermare tutto piuttosto che esporre la popolazione a seri rischi. Io so cosa vuol dire.”

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