
Durante l’incontro STOP5G nella sala stampa di Montecitorio, è stato presentato un documento-appello firmato da 45 portavoce eletti del MoVimento 5 Stelle tra Regioni e Comuni italiani inviato al Sen. Pierpaolo Silieri (presidente Commissione Sanità) e all’On. Mirella Luzzi (tra le più attive per la sperimentazione del 5G), redatto con lo scopo di “offrire un contributo ai nostri colleghi nazionali, come forma di partecipazione dal basso e dialogo all’interno del M5S, un impegno verso tutti quei cittadini che attendono risposte cautelative e preventive atte a scongiurare possibili pericoli sanitari per la collettività e la natura, richiamando così anche la tutela dei soggetti più deboli garantita insieme ai cosiddetti soggetti ‘sani’ dagli inalienabili principi costituzionali”. La base dei cinque stelle chiede al Governo di fermare con una moratoria il 5G.

Per spiegare le ragioni della richiesta per una moratoria nazionale, il medico Annunziata Patrizia Difonte dell’Associazione Italiana Elettrosensibili ha descritto il calvario patito dai malati dell’era elettromagnetica: “Alcuni vivono in caravan o a lume di candela perchè non è più tollerata neanche l’elettricità dell’impianto di rete domestica e alcun tipo di lampada soprattutto neon e luci a fluorescenza. Vediamo sempre più numerosi casi di alunni che non riescono più a permanere nelle aule scolastiche per l’insorgenza di cefalea, tremori, palpitazioni e altre problematiche scatenate dalla presenza di sistemi wifi o di telefoni cellulari. Lavoratori elettrosensibili allo stesso modo non riescono a svolgere la mansione lavorativa con le intuibili conseguenze sul piano della conservazione del posto di lavoro. Se esposti non ricevono alcuna tutela per la mancanza di riconoscimento della patologia deficitaria di un suo codice nosologico. Come medico dell’Associazione Italiana Elettrosensibili ricevo richieste di aiuto ogni giorno da ogni parte d’Italia. Invitiamo pertanto il Governo e il Parlamento a riconoscere l’Elettroipersensibilità come disabilità e adottare provvedimenti tesi alla salvaguardia della salute delle persone elettroipersensibili come diritto previsto dalla Costituzione Italiana e come espresso dal Parlamento europeo, alla tutela sul luogo di lavoro, offrendo ai malati pari opportunità e livelli adeguati di assistenza. ci appelliamo anche al Presidente della Repubblica affinché venga tutelata la nostra salute. In assenza di una moratoria, i malati ipersensibili rischiano di aggravare ulteriormente le proprie condizioni di salute, evitando che si arrivi a gesti estremi come già accaduto.”

Infine Cataldo Curatella, ingegnere consigliere del Comune di Torino e presidente della commissione Smart City ha detto: “se da un lato crediamo sia fondamentale procedere sulla strada dell’innovazione, la cosiddetta Smart City, dall’altro non possiamo ignorare tutto quello che riguarda la tutela di salute e ambiente, soprattutto nel momento in cui la comunità scientifica mostra evidenze scientifiche su potenziali rischi, con la IARC che non solo da maggio 2011 ne classifica gli effetti come possibili cancerogeni ma da aprile 2019 definisce come prioritaria una riclassificazione nel prossimo quinquennio. Credo che in queste situazioni la Politica debba muoversi tutelando la salute e agendo nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione mediante l’applicazione del Principio di Precauzione che a Torino abbiamo già indicato nelle linee di mandato dell’amministrazione 2016-2021 votate in Consiglio Comunale il 28 luglio 2016”.

Presenti in sala stampa anche delegazioni di comitati Stop 5G di varie zone d’Italia (tra cui Matese, Toscana, Abruzzo, Lazio) e associazioni di malati di sensibilità chimica multipla (Comitato Oltre la MCS) ed elettrosensibilità. Hanno assistito all’incontro anche Massimiliano Quaresima (consigliere Roma Capitale Municipio XII), Federico Valetti (consigliere Regione Piemonte), Emanuele Panizza (consigliere comune di Ravenna) Alessandro Mostaccio (segretario Movimento Consumatori) e Ferdinando Colantoni (consigliere de L’Aquila).
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