Stop 5G, rischi sanitari e taglio d’alberi: istanza in Prefettura e conferenza a Montecitorio

Inquinamento elettromagnetico, rischi sanitari, importanti impatti sulla qualità della vita dei cittadini anche in relazione al contesto urbano in cui vivono. Sono solo alcune delle conseguenze della tecnologia 5G, il wireless di quinta generazione che si sta diffondendo in tutta Italia, senza che sia stato fatto alcuno studio preliminare sul rischio per la salute pubblica e per l’ambiente, né alcuna ricerca indipendente, di lungo termine e a largo raggio, non ristretta ai soli soggetti ‘sani’. È questa la denuncia che sarà presentata giovedì 27 giugno in conferenza stampa alla Camera dei Deputati insieme a un’istanza in cui si segnalano le gravi mancanze da parte del Ministero dell’Ambiente in relazione a questo importante argomento.

Agli effetti diretti dell’emissione elettromagnetica del campo elettrico di milioni di mini-antenne a microonde millimetriche posizionate a distanza di pochi metri l’una dall’altra su lampioni, tombini e marciapiedi, si sommeranno quelli indiretti. Secondo l’Agcom, infatti, al fine di “mantenere e ampliare i livelli di concorrenza nei mercati delle telecomunicazioni mobili e fisse” è necessaria la “rimozione degli ostacoli non necessari” così come richiesto anche dall’attività di segnalazione consultiva sullo sviluppo delle reti 5G. Tra questi vi sono milioni di alberi, fondamentali presidi nel contrasto al dissesto idrogeologico, al surriscaldamento e alle emissioni di anidride carbonica, ma scomodi intralci per la diffusione delle nuove frequenze 5G che, è bene ribadirlo, copriranno l’intero territorio nazionale nel 98% del suolo pubblico: non solo smart city, ma anche parchi, aree naturali, zone rurali e perfino centri con scarsa densità abitativa. Un vero e proprio tsunami elettromagnetico da cui sarà impossibile restare immuni.

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Per tutti questi motivi si chiede formalmente al Ministro dell’Ambiente di intervenire con un provvedimento urgente ai sensi dell’art. 309 del D. Lgs 152/2006 anche in applicazione del principio di precauzione previsto dall’art. 301 dello stesso decreto a tutela dell’ambiente. L’avvocato Giampiero Milone ne spiegherà i punti principali da un punto di vista tecnico-giuridico, in merito alla presentazione formale dell’istanza presso gli Uffici Territoriali del Governo-Prefetture.

Nella stessa occasione Maurizio Martucci, portavoce nazionale dell’alleanza italiana Stop 5G, presenterà la mobilitazione nazionale patrocinata dai sindaci dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Comuni d’Italia, dagli scienziati dell’Istituto Ramazzini e dai medici per l’ambiente di ISDE Italia, che si sta svolgendo in oltre 50 città per rivendicare “il diritto costituzionale per la difesa della salute pubblica”. Già oggi oltre 60 amministrazioni italiane hanno abbracciato un indirizzo di cautela.

Tra i portavoce dei cittadini che si stanno impegnando in tal senso saranno presenti: Cataldo Curatella consigliere del Comune di Torino, Marco Cacciatore consigliere della Regione Lazio, Federico Valetti consigliere della Regione Piemonte, Emanuele Panizza consigliere Comune di Ravenna, Massimiliano Quaresima consigliere Municipio XII Roma Capitale, Domenica Spinelli, sindaco di Coriano (Rimini).

A Montecitorio verrà anche presentata la campagna d’informazione internazionalecondivisa tra i vari gruppi Stop 5G d’Europa e la petizione mondiale Stop 5G dalla terra e dallo spazio indirizzata a OMS ed ONU che in pochi mesi ha raccolto oltre 100.000 adesioni da 187 paesi del mondo.  

Interverranno:

Giampiero Milone, avvocato

Maurizio Martucci, giornalista e portavoce dell’alleanza italiana Stop 5G

Annunziata Difonte, medico dell’Associazione Italiana Elettrosensibili

Cataldo Curatella, consigliere comunale di Torino, presidente commissione smart city

Interverranno i parlamentari: on. Sara Cunial (Misto), on. Silvia Benedetti (Misto), on. Veronica Giannone (M5S), on. Gloria Vizzini (M5S) e il sen. Saverio De Bonis (Misto).

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