Sul sito ONU Italia si legge: “Ogni anno il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 15 dicembre 1972 con la Risoluzione 2994.
La data fu scelta per ricordare la prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno del 1972, fu in questa occasione che venne adottata la Dichiarazione di Stoccolma che definì i 26 principi sui diritti e le responsabilità dell’uomo in relazione all’ambiente.” Oggi quindi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente che, nell’edizione 2018, propone un tema come urgenza ecologica da risolvere al più presto: l’inquinamento della plastica!
Nel programma per l‘Ambiente dell’Onu (Unep) si legge infatti come “ogni anno vengono riversati negli oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici” ed è per questo che è stata dichiarata la “Lotta alla plastica monouso”. A detta dell’Onu “mari oceani sono messi a dura prova dalla plastica”; basti pensare che, per esempio, “ogni minuto nel mondo vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte di queste viene riciclata“.
Italia. Legambiente ha recentemente stimato come “il 96% dei rifiuti galleggianti nei nostri mari è plastica. Una densità pari a 58 rifiuti per ogni chilometro quadrato di mare con punte di 62 nel mar Tirreno”. Scrive l’ANSA che “tra i rifiuti più comuni sono stati individuate buste (16,2%), teli (9,6%), reti e lenze (3,6%), frammenti di polistirolo (3,1%), bottiglie (2,5%). E una stima che riguarda tutto il mar Mediterraneo parla di “almeno 250 miliardi di frammenti di plastica“.