18^ e nuova puntata de Il Tecnoribelle, pillole tecnoscettiche del giornalista d’inchiesta Maurizio Martucci in esclusiva su Playmastermovie e in collaborazione con OASI SANA. Regia del film-maker Alessandro Amori, parte tecnica Ciro Mauriello.

“Siamo pronti per un nuovo ordine mondiale?“ Dagli Emirati Arabi annuiscono gaudenti, 29.000 partecipanti da 140 paesi nel vertice del Governo Mondiale 2022, tutti uniti in 1.100 eventiper“plasmare il futuro dei governi”, esplorando l’agenda della prossima generazione degli esecutivi nazionali, “concentrandosi sullo sfruttamento dell’innovazione e della tecnologia per risolvere le sfide universali che l’umanità deve affrontare”. Non eletta dai popoli né democraticamente legittimata dal suffragio universale esattamente comeilForum Economico Mondiale, Club di Roma, Gruppo Bilderberg e Commissione Trilaterale, l’organizzazione fondata dallo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum punta al colpo grosso, tecnologia e umanità, collegando da Davos a Dubai il guru della fusione fisico-biologico-digitale, al secolo Klaus Schwab: “L’impatto della quarta rivoluzione industriale accelera il cambiamento globale in un modo molto più completo e veloce rispetto alle precedenti rivoluzioni industriali”, ha detto l’84enne autore diCovid19–Grande Reset, secondo cui “siamo veramente a un punto di non ritorno nella storia.” Quale storia? In linea evoluzionistico–darwiniana dalla scimmia al cyborg ce la spiega Yuval Noah Harari, fido discepolo del guru, profeta del transumanesimo e della Quarta Rivoluzione Industriale,di recente avvistato pure alla Fiera del libro dei ragazzi di Bologna.
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“L’idea stessa che gli esseri umani abbiano un’anima o uno spirito o un libero arbitrio è finita”, dice Harari definito l’essere umano un ‘animale hackerabile’. “L’idea che nessuno sappia cosa succede dentro di te, e che sei veramente tu a scegliere chi votare o cosa comprare al supermercato… è una favoletta. Adesso ci sono algoritmi che ti conoscono meglio di quanto tu non conosca te stesso, e che pertanto sono in grado di prevedere le tue scelte, manipolare i tuoi desideri, e prendere decisioni per tuo conto”. E così, l’ingegneria sociale procede all’innesto di Biga Data negli esseri senzienti hackerabili: con la scusa di promuovere il nostro futuro stile di vita, da Bruxelles l’Unione Europea accelera per il Prüm atto secondo, uno scambio automatizzato di dati nel pacchetto legislativo sul codice della cooperazione di polizia dell’UE, in cui l’Identità digitale sconfina nel riconoscimento facciale, garantendo ai Paesi membri di controllare automaticamente i dati biometrici dei cittadini grazie agli algoritmi: telecamere di sorveglianza con riconoscimento facciale dislocate nelle smart cities, selfie e foto scattate con lo Smartphone e quelle postate e taggate sui social come Facebook (alias ‘faccia libro’), saranno utilizzate per scopi di polizia. Ad oggi, numeri ufficiali, la banca dati dell’Ungheria annovera trenta milioni di scatti, l’Italia diciassette milioni, la Francia sei e la Germania 5,5 milioni, dai più scaltriil distanziamento sociale imposto per la gestione dell’emergenza Covid19 indiziato persino dell’ottimizzazione del riconoscimento facciale attraverso le cosiddette telecamere intelligenti, con una moratoria nel Decreto Legge Capienza in luoghi pubblici e privati vietate in Italia fino a tutto il 2023. “Stanno creando la più estesa infrastruttura di sorveglianza biometrica mai vista al mondo“, sostiene Ella Jakubowska della European Digital Rights, mentre in Cina circa 2.000 uiguri, minoranza turcofona di religione musulmana della regione nord occidentale dello Xinjiang, senza aver commesso alcun reato sono stati rinchiusi in campi di concentramento col programma di rieducazione del regime comunista cinese, arrestati in operazioni di polizia predittiva condotta con droni, algoritmi e l’incrocio di crediti sociali, sorveglianza biometrica e riconoscimento facciale.
Cosa fare? In oltre 70.000 tecnoscettici hanno firmato ‘Riprenditi la faccia, vietiamo la sorveglianza biometrica di massa’, l’iniziativa dei cittadini europei (ECI) promossa dall’ONG milanese Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights che afferma come“in tutta Europa forze di polizia, autorità locali e aziende private stanno segretamente diffondendo tecnologie sperimentali e invasive che tracciano, analizzano e trasformano in oggetti i nostri volti e i nostri corpi mentre ci muoviamo negli spazi pubblici.” Le accuse parlano di violazione della legislazione sulla protezione dei dati, limitazione dei diritti di privacy, libertà di parola, diritto di protestare e di non essere discriminati. In parole povere, quanto il Nuovo Tecno-Ordine Mondiale prepara nel punto di non ritorno della storia, sfruttata l’innovazione tecnologica, plasmati i nuovi governi nelle sfide universali dell’umanità. Hackerabile. Disumana. Transumana.
