31 Ottobre, presidi per la libertà sotto le prefetture d’Italia: “i diritti non sono negoziabili”

E’ ORA DI DIRE BASTA – si legge nella nota diffusa dal Comitato Marcia della Liberazione, promotore della recente manifestazione nazionale a RomaLIBERTÀ E DIRITTI NON SONO NEGOZIABILI. Sabato 31 ottobre Presidi per la Libertà sotto le prefetture dei capoluoghi di regione.

Con l’ennesimo Dpcm del 18 ottobre, ancora una volta scavalcando il Parlamento, questo governo si è spinto fino al punto di cancellare il diritto dei cittadini a svolgere assemblee, riunioni, manifestazioni. Ecco dove ci porta l’emergenzialismo dominante, ecco le conseguenze dell’illegittimo stato d’emergenza in vigore ormai da nove mesi. Il governo, sapendo che le sue misure aggravano la crisi sociale, vuole soffocare sul nascere l’indignazione popolare, per questo cancella direttamente e indirettamente fondamentali diritti costituzionali: dalle libertà personali, ai diritti politici, fino a quelli sociali: tutto è sotto attacco. Così, mentre si può andare a teatro o nelle sale bingo, mentre si è obbligati ad ammassarsi sui mezzi pubblici, il Dpcm sospende “tutte le attività convegnistiche e congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza”, ovvero ogni attività politica. Così recita l’infame punto 5 dell’art. 1 del Dpcm. Una formula che colpisce non solo per la torsione antidemocratica che annuncia, ma pure per la precisazione sulla residua possibilità di riunirsi per via telematica.

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Tutto ciò collide con l’articolo 17 della Costituzione, che afferma che “I cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi. Per le riunioni, anche in luogo aperto al pubblico, non è richiesto preavviso”. Da sempre, e in ogni luogo del mondo, l’attacco al diritto di riunione e di assemblea è alla base di ogni svolta autoritaria. Il Dpcm va dunque respinto e cancellato al più presto. Le libertà democratiche non sono negoziabili.

Considerata la gravità della situazione, la Marcia della Liberazione, che riunisce organizzazioni e associazioni appartenenti all’area del sovranismo costituzionale insieme alle realtà produttive e del lavoro del nostro Paese, mentre si impegna a sviluppare ogni iniziativa utile alla revoca della norma liberticida sul diritto di riunione, fa appello alla più ampia ed immediata mobilitazione democratica. Propone, per sabato 31 ottobre, PRESIDI PER LA LIBERTA’ sotto le prefetture dei capoluoghi di ogni regione. Solo una montagna di no li potrà fermare. Noi faremo la nostra parte.

Cancellare il Dpcm del 18 ottobre! Fermare ogni attacco ai diritti ed alla Costituzione! Revocare immediatamente lo stato d’emergenza!

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