Prima un’esplosione e poi le fiamme, così ieri è stato avvolto da un’impressionante nube di fumo uno dei sette edifici del quartier generale di Huawei in Cina, nella zona high-tech del lago Songshan a Dongguan, provincia del Guangdong, Si tratta dell’edificio G2, proprietà della Huawei Material Experiment, al centro del quartiere generale asiatico di Songshan Lake Park Huawei in un’area di circa 770 ettari, completata nel 2018 per un costo di 10 miliardi di Yuan.
A prendere fuoco è stato il laboratorio di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico di progetti chiave per Huawei come il 5G e i chip semiconduttori. Per domare le fiamme sono serviti 140 vigili del fuoco e alcune ore di lavoro: a terra rinvenuti tre corpi senza vita, dipendenti della società di controllo dell’area. Huawei ha infatti reso noto che nessuno dei suoi 30.000 lavoratori era in servizio nell’edificio. Ignote le cause del disastro, indagano gli inquirenti: è giallo!
Un sito d’informazione cinese però scrive che a prendere fuoco sarebbe stato principalmente materiale assorbente che si trovava all’interno del laboratorio di ricerca e sviluppo del 5G: “il reparto commerciale ha installato il materiale assorbente nella camera anecoica, che purtroppo si è infiammato. Il materiale assorbente è infatti spugnoso“. La camera anecoica è un ambiente strutturato in modo da ridurre il più possibile la riflessione di segnali elettromagnetici sulle pareti. Indiziato principale il cotone fonoassorbente.