
di Maurizio Martucci
Hinterland metropolitano della capitale, zona dei castelli romani: Rocca di Papa è comune con poco più di 17mila abitanti nella Comunità montana Castelli Romani e Prenestini. Nonostante sia sede del Parco Naturale Regionale castellano, da decenni è asserragliata da un’inquietante selva di tralicci e antenne radiotelevisive piazzate sulla vetta del Monte Cavo, la via sacra di Giove laziale sempre più al centro di aspre polemiche pure dopo sentenze amministrative (TAR Lazio N. 04729/2018 del 30/04/2018 eConsiglio di Stato sull’ingiunzione n. 135/2003) che ne ordinano smantellamento e rimozione. A Rocca di Papa, alla faccia dei negazionisti, il binomio elettrosmog, pericolo cancro e salute pubblica sono un problema reale e all’ordine del giorno.

“Rocca di Papa dice no all’installazione sul territorio delle antenne per veicolare il traffico 5G – aveva detto Veronica Cimino, professione architetto ma anche Vicesindaco, presente con l’assessore comunale all’urbanistica sia al 1° meeting nazionale Stop 5 di Vicovaro che in Senato a Palazzo Madama coi delegati dell’alleanza italiana Stop 5G – il 5G è ritenuto dannoso per la salute a causa dei molti dubbi in merito alla nuova tecnologia ed all’impatto che potrebbe avere sulla salute delle persone e sull’ambiente“.
Riunta nella sala delle adunanze del Comune di Rocca di Papa, il Sindaco Emanuele Cristini e la sua Giunta Comunale (oltre Cimino, presenti gli assessori Laura Zecchinelli e Danilo Romei, assente solo Gian Luca Zitelli) nell’ordine del giorno n° 45 il 23 Aprile 2019 hanno deliberato un “atto di indirizzo sulla tecnologia 5G”, cioè una moratoria per scongiurare l’adozione della fase sperimentale del temuto wireless di quinta generazione. Un atto di indirizzo di governo locale determinato e forte che altri comuni italiani, nei prossimi giorni, si apprestano a replicare nell’interesse esclusivo di salvaguardia della salute pubblica.

Infatti, richiamata anche l’ufficialità della riclassificazione della cancerogenesi per le radiofrequenze appena annunciata nell’aggiornamento dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, nella delibera approvata ieri dalla giunta comunale di Rocca di Papa si “esprime la propria contrarietà riguardo l’estensione sul territorio comunale della nuova tecnologia 5G, aderendo alla richiesta di moratoria, promuovendo allo stesso tempo soluzioni tecnologiche sicure e a basso impatto ambientale e sanitario, quali il cablaggio al posto del pericoloso wireless, cominciando dai luoghi maggiormente sensibili di permanenza continuativa delle persone più a rischio (scuole, ospedali, uffici pubblici, ecc)”.

Preoccupata degli effetti di una vera e propria overdose da radiofrequenze, la giunta rocchese ha quindi deliberato di “dare indirizzo agli uffici di non proceder ad autorizzare, asseverare e dare esecuzione a progetti relativi a nuove tecnologie come il 5G che possono condurre ad un aggravamento delle lamentate condizioni di insalubrità ambientale”, chiarendo di voler “minimizzare il rischio sanitario sui campi elettromagnetici promuovendo un tavolo tecnico sanità/ambiente volto a monitorare le ripercussioni dei campi elettromagnetici su popolazione ed ecosistema, individuando membri della scienza e della medicina indipendente coinvolgendo unitamente un coordinamento locale tra l’Amministrazione comunale e cittadinanza attiva”, richiedendo infine “l’attivazione di servizi da parte degli Enti competenti in materia, ASL e ARPA anche con l’ausilio del mondo accademico universitario e degli istituti di ricerca indipendenti, affinché si promuova un sistema di monitoraggio ambientale e sanitario in merito a possibili effetti indesiderati della tecnologia 5G”.
Da oggi la delibera Stop 5G è pubblicata all’Albo Pretorio comunale.
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