Stop 5G: “Le industrie hanno già massacrato la natura!” Senato, De Bonis interroga i ministri Grillo e Costa: “Prevalga il principio di precauzione!”

Vicovaro atto primo, anteprima col botto! A due gironi dall’atteso 1° meeting nazionale STOP 5G, in Senato arriva la quinta interrogazione parlamentare precauzionista: ai ministri di Salute (Giulia Grillo) e ambiente (Sergio Costa) arrivano le richieste del Sen. Saverio De Bonis (gruppo Misto) che da Palazzo Madama incalza il Governo Conte a poche ore dall’audizione e dalla conferenza stampa dell’alleanza italiana STOP 5G. Postato sulla sua pagina Facebook, OASI SANA riproduce l’affondo del Sen. De Bonis, preoccupato per le sorti dell’ecosistema naturale (“le industrie l’hanno già massacrato!”, scrive), mentre l’interrogazione nasce dall’apprensione per la salute dei lucani irradiati dal progetto Matera 5G. Infine, un’altra notizia: cresce la lista dei parlamentari aderenti all’iniziativa STOP 5G, sabato 2 marzo sarà a Vicovaro anche l’On. Matteo Dall’Osso (FI)..

“In queste settimane si discute con entusiasmo sulle nuove sperimentazioni pro industrie telefoniche che vogliono introdurre la rete #5G. Una nuova tecnologia che cambierà ancora le abitudini dell’uomo.

#Cambiare significa rendere diverso quello che era prima.  Mutare una situazione precedente. L’evoluzione tecnologica ha certamente contribuito a rendere il mondo più veloce.  Tuttavia, l’utilizzo delle #risorse non deve essere abusato e bisogna sempre portarci a pensare al futuro.  Alla sopravvivenza del genere umano: prenderci cura del nostro simile.  Essere i guardiani dell’ambiente.

Abbiamo il diritto di bere, ma non di inquinare la fonte. Abbiamo il diritto di mangiare il frutto, ma non di tagliare l’albero.  E così, continuiamo a distruggere ed inquinare le nostre risorse, senza preoccuparci delle generazioni #future. L’inquinamento è catastrofico. Non sempre è visibile. Possiamo vedere uno sversamento di #petrolio, la moria delle api per colpa del #glifosate.  Esiste tuttavia un inquinamento più subdolo, non visibile: l’inquinamento #elettromagnetico cagionato soprattutto dalle reti telefoniche.

Non si discute dei rischi fortemente compromettenti di questi sistemi.

Si tratta di sistemi che indubbiante porteranno dei benefici ed un valore per lo sviluppo di tecnologie utili a tutti, ma poiché gli effetti sulla salute sono ancora sotto esame, è doveroso assumere delle precauzioni nel rispetto della salute. Scienziati, medici e ricercatori hanno già lanciato moniti e appelli per contenere questa avanzata in assenza di valutazioni preliminari del possibile rischio per l’ecosistema e la salute della popolazione esposta alle inesplorate irradiazioni. Il principio di #precauzione sancito dall’Unione Europea deve essere applicato!  Il cambiamento veloce e costante cui stiamo vivendo non è quasi mai orientato verso il bene comune e verso uno sviluppo umano, sostenibile e integrale. Ed è in questa fase che bisogna stare attenti: il cambiamento preoccupa quando deteriora la qualità della #vita. Ci siamo preoccupati per secoli di migliorare le nostre prospettive di vita, in nome del progresso tecnologico. Ma cosa abbiamo ottenuto?  Abbiamo ottenuto una CRISI ECOLOGICA. Qualche volta è importante fermarsi e riflettere.  Per questo ho proposto un’interrogazione sui campi elettromagnetici collegati al 5G:

Ho chiesto ai Ministri #Costa e #Grillo di sapere quali iniziative intendano assumere per evitare che l’esposizione superi i nuovi standard di massima totale dell’Unione europea su tutti i campi elettromagnetici per proteggere i #cittadini ed in particolare i neonati, i bambini e le donne in gravidanza Le #industrie hanno massacrato il creato e la natura e si impongono con prepotenza anche laddove dovrebbe operare la natura. Diffusione dei #pesticidi e dei diserbanti mettono a serio rischio la natura. Molte cose devono rivedere la propria rotta, ma prima di tutto è l’umanità che ha bisogno di cambiare. La politica in questo scenario può fare tantissimo. Incentivare il bio per esempio.
È scientificamente dimostrato che l’agricoltura biologica è un valido alleato nella lotta ai cambiamenti climatici. O ancora.  Controllare le produzioni industriali e le loro immissioni.
Controllare il loro piano dei rifiuti. La gravità della crisi ecologica impone che noi tutti dobbiamo pensare maggiormente al bene comune. Incardinare quindi la via del dialogo che richiede pazienza e generosità.

Non resta che augurarci che l’umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità. Per quel che mi riguarda, sono già pronto!

Sen. Saverio De Bonis”

ECCO L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE PRESENTATA OGGI DAL SEN. DE BONIS

Atto n. 4-01344

Pubblicato il 27 febbraio 2019, nella seduta n. 95

DE BONIS – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. –

Premesso che:

lo scorso marzo 2018, a Matera, è stato installato un apparato dotato di tecnologia “Massive-Mimo”, ovvero un’antenna capace di gestire contemporaneamente decine di segnali radio in entrata e in uscita e in grado di adattarsi dinamicamente alla posizione dei singoli utenti e alla domanda di traffico dati;

l’antenna, che sarà collegata alla rete fissa in fibra ottica, è stata sviluppata da Huawei. Secondo un articolo de “Il Sole 24-Ore” del marzo 2018, lo sviluppo del progetto prevede investimenti per 60 milioni di euro in quattro anni (tre quarti dei quali messi sul tavolo dalle tre aziende projectleader e i restanti 15 milioni dagli altri 50 partner coinvolti) e toccherà diversi ambiti di applicazione, dal turismo alla sanità, passando per la logistica e i trasporti (il porto di Bari sarà direttamente interessato da alcune soluzioni) e le smart city;

si tratta di progetti B2B e di sviluppo del 5G, che andrà ad aumentare le prestazioni attuali in una logica di hot spot e darà continuità ancora per diversi anni all’evoluzione delle reti 4G Lte;

tale 5G dovrebbe portare benefici alla città di Matera, “Città della Cultura” per il 2019, per la presenza delle nuove reti mobili ultraveloci e abiliterà applicazioni di realtà aumentata e virtuale (attraverso visori e terminali mobili dedicati) per i turisti, che raggiungeranno la città lucana, offrendo loro esperienze di visita realmente immersive anche di luoghi fisicamente inaccessibili. Il 5G dovrebbe interessare anche per soluzioni di sicurezza pubblica, attraverso sistemi di riconoscimento facciale, che invieranno i dati in tempo reale per l’accesso a determinati luoghi;

un ambito di applicazione dovrebbe essere anche nell’agricoltura di precisione per la riduzione degli sprechi di acqua, con la sensoristica incaricata della raccolta dei dati e il 5G dell’iperconnettività sicura della trasmissione delle informazioni nella nuvola. L’innovazione, che porterebbe in dote l’ultrabroadband mobile in scala di gigabit si tradurrebbe, per esempio, anche nella copertura 5G di corridoi aerei per gestire i droni adibiti al controllo del territorio o nell’utilizzo di visori di realtà aumentata per la manutenzione degli impianti, attraverso soluzioni che distribuiscono intelligenza sui sistemi remoti, nel cloud, sfruttando la velocità e la banda larghissima delle nuove reti;

considerato che:

tale ovvio aumento della diffusione dei campi elettromagnetici rappresenta sicuramente un valore per lo sviluppo di tecnologie utili a tutti, ma gli effetti sulla salute sono ancora sotto esame;

un anno fa, 170 scienziati di una trentina di Paesi, tra cui l’Italia, scrissero un documento la cui tesi di fondo sosteneva che l’arrivo della nuova rete avrebbe creato un aumento massiccio dei campi elettromagnetici a radiofrequenza (Rf-Emf), con la conseguente maggiore esposizione degli esseri umani ad un flusso di radiazioni non ionizzanti, definito anche elettrosmog non privo di controindicazioni e hanno rivolto un appello alle istituzioni dell’Unione europea per chiedere il blocco della tecnologia 5G, a causa delle crescenti preoccupazioni per l’aumento delle radiazioni da radiofrequenza e dei relativi rischi per la salute, cui sono sottoposti i cittadini europei;

infatti, l’Rf-Emf promuove lo stress ossidativo, una condizione implicata nell’insorgenza del cancro, in diverse malattie acute e croniche e nell’omeostasi vascolare;

sebbene alcune evidenze siano ancora controverse, l’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato Rf-Emf come «possibile cancerogeno per l’uomo» e studi più recenti hanno suggerito effetti riproduttivi, metabolici e neurologici di Rf-Emf, che sono anche in grado di alterare la resistenza agli antibiotici batterici;

uno degli studi più ampi, a cura del programma nazionale di tossicologia degli Usa (National Toxicology Program), ha dimostrato un aumento significativo dell’incidenza del cancro cerebrale e di tumore al cuore negli animali esposti a campi elettromagnetici anche a livelli inferiori a quelle di cui alle attuali linee guida della Commissione internazionale sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (Icnirp);

anche recenti studi dell’istituto “Ramazzini” evidenziano un aumentato rischio, sia per i tumori alla testa sia per gli schwannomi, il più pericoloso dei quali è il tumore cardiaco. Tali risultati, basati sulla sperimentazione animale, insieme agli ultimi studi epidemiologici sugli utilizzatori di cellulari dell’oncologo Lennart Hardell, fanno concludere agli studiosi che è tempo di aggiornare la classificazione Iarg. Al momento, infatti la Iarg classifica la radiofrequenza come «possibile cancerogeno per l’uomo», perché si basa solo su risultati epidemiologici, ma non su studi in vivo, che oggi fanno propendere per la classificazione «probabile cancerogeno» di classe 1A o, come suggerito da Hardell, «cancerogeno certo» di classe 1;

in questo scenario in evoluzione, anche se gli effetti biologici dei sistemi di comunicazione 5G sono scarsamente studiati, è iniziato un piano di azione internazionale per lo sviluppo di reti 5G;

osservazioni preliminari hanno mostrato che il Mmw aumenta la temperatura della pelle, altera l’espressione genica, promuove la proliferazione cellulare e la sintesi di proteine legate allo stress ossidativo, nonché processi infiammatori e metabolici, può generare danni oculari e influenzare le dinamiche neuromuscolari (Di Ciaula, Int. J. Hyg. Environ. Health, Epub 2018);

secondo diversi scienziati sono necessari ulteriori studi per esplorare in modo migliore e indipendente gli effetti sulla salute di Rf-Emf in generale e di Mmw in particolare. Tuttavia, i risultati disponibili sembrano sufficienti per dimostrare l’esistenza di effetti biomedici, per invocare il principio di precauzione, per definire i soggetti esposti come potenzialmente vulnerabili e per rivedere i limiti esistenti (Di Ciaula, Epub 2018);

ai sensi dell’articolo 168 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, la responsabilità primaria di proteggere la popolazione dai potenziali effetti nocivi dei campi elettromagnetici appartiene agli Stati membri, inclusa la scelta delle misure da adottare in base a età e stato di salute;

la tutela e la salvaguardia della salute umana e la tutela ambientale sono valori di rilievo costituzionale, nonché beni inalienabili (articolo 9, secondo comma e articolo 32, primo comma della Costituzione),

si chiede di sapere:

quali iniziative i Ministri in indirizzo intendano assumere per evitare che l’esposizione superi i nuovi standard di esposizione massima totale dell’Unione europea su tutti i campi elettromagnetici per proteggere i cittadini, in particolare i neonati, i bambini e le donne in gravidanza;

quali iniziative intendano adottare per definire standard di esposizione massima totale sicuri per la salute dei cittadini. 000000000000000

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