Nulla di improvvisato e nemmeno frutto del caso, ma una serie di tappe promosse con certosino flusso di denaro per sostenere una precisa strategia pensata per sconvolgere completamente l’ordine naturale delle cose nell’avanzamento di un’ideologia radicale progressista e universalista protesa alla conquista del mondo ed alla dominazione dei popoli: è la lunga mano del regista del filantropismo del terzo millennio, descritta con minuziosità di dati, cifre, fondi investiti (una valanga) dal miliardario speculatore George Soros descritta nell’ultimo libro dello studioso genovese di geopolitica Roberto Pecchioli uscito con Arianna editrice. “George Soros e la Open Society“, ovvero “al di là del giudizio morale sulla sua figura, nessuno può credere che il mondo sia un’oasi abitata da miliardari filantropi e che il bene dell’umanità sia l’obiettivo di quest’immenso dispositivo di potere privato”.

Il fine dell’azione di Soros, dei sedicenti filantropi e del capitalismo globalista, è omologare le varie civiltà, e la nostra, in nome di una pretesa superiorità della società aperta, il rullo compressore che cancella ogni diversità, tradizione comunità come retaggio della “società chiusa” .La loro presunta generosità “umanitaria” ha creato un mondo in cui i miliardari esercitano più potere che mai. Le grandi organizzazioni non governative e le fondazioni filantropiche sono diventate uno dei comitati d’affari della cupola tecno capitalistica, lo strato di vernice “benevolo” dedicato a catturare -comprandolo – il consenso di massa per neutralizzare il conflitto sociale e culturale imponendo il dominio tecno-scientifico, un lucroso investimento che capovolge la dimensione pubblica del potere, della partecipazione, della sovranità, della decisione politica a favore delle oligarchie private, i signori del denaro.
Dal conflitto russo-ucraino alle cosiddette rivoluzioni colorate tra Serbia e Georgia, dal sostegno all’immigrazione fino alla cancellazione dell’identità sessuale nei movimenti gender, l’azione di Soros è sempre presente e non solo dietro le quinte. I cosiddetti DCLeakes, cioé i 2576 documenti riservati e files messi in rete nel 2016 per smascherare le vere finalità del grande architetto ricevuto nel 2017 a Palazzo Chigi dall’allora presidente del Consiglio dei ministri Paolo Gentiloni, nell’assenza di una smentita hanno poi confermato la correlazione del banchiere ungherese con la politica di mezzo mondo. In Italia, la Open Society di Soros ha finanziato movimenti progressisti e partiti di sinistra, dal Partito Democratico ad Italia Viva di Matteo Renzi, fino ad Emma Bonino ex Partito Radicale. Indagando nel sommerso, il libro di Pecchioli consente di scoprire tutte le contraddizioni di un potere illimitato, ramificato praticamente in ogni parte del mondo. Senza che la stragrande maggioranza delle persone se ne possa rendere conto (ma il caso non esiste).