“Vincoli paesaggistici e monumentali”, Perugia nega antenna. Stop 5G Umbria: “anche salute e cittadini vanno però tutelati”

Dopo due anni di mobilitazione dei comitati locali, petizioni, azioni in consiglio comunale, rinvii, attese e tira e molla, finalmente è arrivata la fumata bianca. “Il Comune di Perugia ha negato l’installazione di un’antenna per telefonia ad Iliad Italia in zona Borgo XX Giugno” – scrive Umbria 24 – “i motivo del diniego sarebbe legato ai vincoli paesaggistici e monumentali che caratterizzano l’area del centro storico del capoluogo. La Soprintendenza di archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria si era espressa con parere negativo nei confronti dell’installazione“.

Ad esultare sono i cittadini, in particolare l’attivissimo comitato Stop 5G Umbria protagonista di numerose azioni e manifestazioni in pieno centro storico. Tramite la portavoce regionale Marinella Giulietti, Stop 5G Umbria precisa: “Siamo sicuramente contenti dell’esito di questa vicenda. E’ dal giugno del 2019 che un numero considerevole ed eterogeneo di cittadini perugini e umbri, attraverso quattro petizioni,  si prodiga per far presente, sia  all’Amministrazione Comunale di Perugia che a quella Regionale,  la serietà dell’emergenza elettrosmog.  Dal punto di vista ambientale, Borgo XX Giungo è una zona molto sensibile perché densamente abitata, con istituti  scolastici e universitari nonché una casa di riposo per anziani. E’ un quartiere letteralmente massacrato  dalla presenza di potenti installazioni ravvicinate  presso le sedi dei  Carabinieri e i Vigili del Fuoco, oltre ad altre recenti infrastrutture di nuovissima generazione poste lungo C.so Cavour e, soprattutto, in zona Tre Archi. La popolazione, tenuta ignara dalle istituzioni pubbliche dei rischi che un progresso tecnologico dissennato comporta, ha subito, subisce e continuerà a subire l’attacco alla propria salute, suo malgrado, senza poter esercitare il diritto costituzionale all’informazione corretta e al consenso informato.


Girando per Perugia con il rilevatore di onde elettromagnetiche, come fanno ormai da tempo numerosi volontari del nostro gruppo, è possibile documentare l’alterazione del fondo ambientale; per non parlare in ambito scolastico e lavorativo. Si ribadisce che nessun limite di legge, anche il più basso, può proteggere da questo tipo di inquinamento che è assolutamente contrario alla vita. 

Siamo d’accordo che l’occhio voglia  la sua parte e che i vincoli paesaggistici e monumentali vadano tenuti in debito conto.  Basta osservare la città dalla terrazza dei Giardini Carducci per rendersi conto di come essa sia stata esteticamente deturpata dal proliferare di antenne. Chiediamo, però,  che, in futuro, si abbia sempre e ovunque il coraggio di rispettare e tutelare la conservazione, in primis, di un’altra incomparabile e perfetta opera d’arte: l’essere umano  e la sua salute. Accogliamo questa decisione come un segnale di disponibilità da parte dell’Amministrazione Comunale, nella speranza che il Consiglio Comunale mantenga fede all’impegno preso all’unanimità  verso i cittadini firmatari dell’ultima petizione, grazie alla generosa e attenta mediazione del Consigliere Fabrizio Croce.”

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