Guo Wengui, il miliardario rivela: “con Huawei 5G, Italia corrotta dal Partito Comunista Cinese”

di Maurizio Martucci

La notizia è ripresa da Database Italia in un articolo firmato dall’inconsueta sigla Himalaya Italy Leonardo Da Vinci Club, coi link ad un paio di siti in lingua mandarino. Si tratta di rivelazioni senza precedenti, sulle quali la magistratura è chiamata ad indagare. E la politica a fare chiarezza: “il Partito Comunista Cinese (PCC) ha corrotto e acquistato un gran numero di funzionari italiani di alto rango. Si parla di corruzione. Il virgolettato è nelle rivelazioni di Guo Wengui, noto uomo d’affari e plurimiliardario, considerato tra i più ricchi di tutta la Cina, dal 2014 però in esilio negli Stati Uniti per sfuggire ad un mandato di cattura spiccato da Pechino, accusato di 19 reati che vanno dallo spionaggio, alla frode fino al riciclaggio. 

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Riferendosi al 5G, all’emergenza Covid-19 e al memorandum di accordi per la nuova Via della Seta Digitale siglato nel 2019 dall’allora ministro del MISE Luigi Di Maio, come riporta il sito italiano il controverso Guo Wengui avrebbe sottolineato chel’Italia è sempre stata un obiettivo chiave del piano BGY (Blue – Controllo di Internet e dei Media, Gold – Acquisto e corruzione con il denaro, Yellow – Corruzione Sessuale – NdA) del PCC. Attraverso Huawei 5G, la ‘Belt and Road Initiative’ (la Nuova Via della Seta, NdA) e l’acquisizione di società high-tech, il PCC ha corrotto e acquistato un gran numero di funzionari italiani di alto rango, imponendoli a cedere il passo davanti al piano di espansione globale del PCC. La diffusione dell’epidemia in Europa è iniziata in Italia e ha continuato a imperversare fino ad ora, la perdita di vite umane e le perdite economiche per il popolo italiano hanno pienamente dimostrato la profondità e l’ampiezza della penetrazione del PCC in Italia“. Cosa c’è di vero?

Se negli ultimi anni le multinazionali della Cina hanno messo le mani su alcuni storici marchi di aziende italiane (Pirelli, Krizia, Ferretti, Candy e nel calcio pure Milan e Inter) e il golden power disciplinato dal Governo Conte cerca di arginare acquisizioni e partnership cinesi nei settori strategici del 5G e delle telecomunicazioni, seguendo le indicazione del COPASIR e le pressione statunitensi di Trump, non è però affatto un mistero la stretta vicinanza tra Cina e movimenti/partiti italiani sia di maggioranza che opposizione: al 2013 risale la visita a Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo da parte dell’ambasciatore cinese Ding Wei, mentre – seppur ancora nebulosa – è dello scorso anno l’indiscrezione sui 3,5 milioni di euro via Cina passati alla Casaleggio Associati per mezzo di una valigetta diplomatica partita dal Venezuela. Secondo un’inchiesta de L’Espresso, Hauwei finanzierebbe poi Fratelli d’Italia, mentre dal Partito Democratico di recente l’ex presidente del consiglio Massimo D’Alema ha preso parte ad un incontro promosso dalla Cina per spingere il 5G delle aziende Huawei e Zte, Insomma, così fa tutti: ma allora, a chi si riferisce Guo Wengui parlando della corruzione “di un gran numero di funzionari italiani di alto rangoda parte del Partito Comunista Cinese per mano del 5G di Hauwei?

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