Roma Stop 5G: servono Regolamento e Piano Antenne. I comitati capitolini denunciano la più grande “discarica elettromagnetica europea”

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

Apprendiamo con sconcerto che l’Antitrust ha deciso di ricorrere al TAR contro alcuni comportamenti ed atti posti in essere dal Comune di Roma, diretti a rallentare od ostacolare la realizzazione delle reti di telefonia mobile di nuova generazione.

Da una attenta lettura della segnalazione dell’Autorithy emerge chiara e senza appello la responsabilità delle istituzioni capitoline che, a distanza di tre anni dall’insediamento, non hanno ancora applicato il Regolamento delle antenne, approvato con deliberazione n° 26 del 2015, omettendo di realizzare il Piano territoriale, ovvero lo strumento urbanistico capace di fornire gambe e contenuti al Regolamento.

Ora, le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Appena il TAR si pronuncerà (e sarà scontata la sentenza a favore dell’operatore TLC), con la stessa decisione quasi sicuramente saranno rese inservibili cospicue parti del Regolamento, compromettendone l’applicazione per sempre.

Quello stesso Regolamento che già nel 2017 aveva brillantemente superato il vaglio delle censure del giudice amministrativo di 1° grado, chiamato a pronunciarsi dai maggiori operatori TLC italiani, preoccupati per i limiti che lo stesso poneva alla libertà di installare antenne in ogni angolo della città eterna.

Così, a fronte di questa ingiustificata e prolungata inerzia delle istituzioni a guida 5Stelle, il far west di antenne, torri, ripetitori e tralicci, che ha reso la Capitale la “discarica elettromagnetica più estesa d’Europa“, subirà un ulteriore incremento, con l’imminente diffusione delle nuove tecnologie in 5G, a cui si aggiungeranno, accresciuti e incontrollati, i rischi di esposizione all’elettrosmog di tutta la popolazione.

Proprio un bel servizio alla cittadinanza!

Coordinamento dei comitati romani contro l’elettrosmog

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