La Limpia per ripulire l’Aura (il proprio campo magnetico)

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di Maurizio Martucci

All’anagrafe Anna Olivieri, romana classe 1964, parla quasi meglio l’inglese che l’italiano: “Ho vissuto circa 30 anni vicino Londra. Facevo la fashion designer. Vivevo nel lusso. Una galleria a Notting Hill sponsorizzata dal Principe Carlo, una figlia alla Steiner School”. Poi il reset, il cambio di marcia cinque anni fa. Molla tutto alla ricerca del Sé in un’inusuale cambio di vita sulla via dei popoli nativi, il richiamo del Grande Spirito sul sentiero sciamanico: è stato come un risveglio, la scintilla per la ricerca della Consapevolezza.

 

Se dopo l’esperienza in Inghilterra si fa chiamare Annette, adesso per tutti è Wachiwi, un nome Lakota che indica la danzatrice: a contatto con curanderi e danzatori del Sole ha sperimentato la potenza curativa degli enteogeni, le sacre piante in grado di riconnettere l’equilibrio tra corpo, mente e anima per un processo di guarigione olistica che, più che i sintomi, persegue le cause del male. Ha iniziato coi sacramenti del Tempio della Luce, poi quelli del Santo Daime e gli Shipibo, passando per i sacerdoti Marakame della tribù Huichol. Un’esperienza significativa l’ha avuta col Peyote, il cuore dei racconti di Carlos Castaneda, “lo spirito padre di cui avevo molto bisogno”. Gli si è aperto un mondo. Volò in Messico per fare il primo Tezmascal, “una capanna di sudore che mi ha cambiato la vita. Nella tradizione Lakota è l’Iinpi”.

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Annette Wachiwi scopre a Cambridge l’efficacia della sanificazione con l’Ayauascha (basta ciarlatanerie: la pianta di potere non è uno stupefacente, non è dissociativa, non crea dipendenza e non è illegale), da qui decide di assumere i panni dell’ambasciatrice della portentosa liana dell’eternità e oggi è diventata una facilitatrice di cerimonie di medicina. Lavora a fianco di discepoli, curanderi e sciamani Marakame: è stata in Colombia alla Danza del Sole come supporter, invitata da un danzante Aquila e la sua famiglia, “persone magnifiche che mi hanno insegnato molto sullo studio della Limpia”. Poi con l’aiuto del Chef Bufalo partecipa ad una cerimonia di Yagé dove conosce il Taita Querubin, il Dalai Lama dello Yagè, un uomo di 105 anni “con uno spirito infinito, al servizio dell’umanità”.
Sulle tracce di terapie dolci, Annette Wachiwi studia la connessione tra centri energetici (chakra) della fisiologia mistica, reiki e sound healing (la guarigione con le vibrazioni armoniche) spingendosi sugli effetti riequilibranti abbinado Gong e campane tibetane nella Limpia sciamanica, la pulizia dell’aura (corpo magnetico) che disintossica il campo elettromagnetico dai frenetici ritmi occidentali, disperdendo (come in uno scarico a terra) le nocive frequenze wireless dell’iperconnessa società digitale. “I risultati sono eccezionali, dopo una Limpia una persona si sente come rinata.” Usa ausili particolari, destreggiandosi tra folklore e feticci autoctoni. Soffia la fisarmonica, agita sonagli e conchiglie e tra tribali tonfi di tamburo recita canti di medicina sventolando piume e penne d’uccelli nobili (guacamaya, condor e aquila) con fumigazioni di Paolo Santo, salvia bianca dell’Alaska ed essenze aromatiche (Aqua de Florida).

 

Indossando abiti cerimoniali, Wachiwi ne incentiva l’efficacia col tocco delle mani e manovre tipiche del massaggio cranio-sacrale Il beneficio del lavaggio sottile si avverte soprattutto sul sistema nervoso, decongestionati blocchi energetici, stress e stati ansiogeni che, come una morsa del drago, imprigionano tossine emozionali, causa psicosomatica di numerosi disturbi e malattie. L’origine non è grossolana ma sottile, lo ripetono da millenni le antiche frontiere orientali del benessere. Al termine della Limpia ci si sente meglio, più calmi, più equilibrati, più convinti e sicuri di Sé.

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